">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Il sogno

Il sogno

(15 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Il 16 ottobre manifestazione nazionale dei metalmeccanici Fiom contro la "medicina Marchionne"

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

  • Domenica 21 aprile festa di Primavera a Mola
    Nel pomeriggio Assemblea di Legambiente Arcipelago Toscano
    (18 Aprile 2024)
  • costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

    SITI WEB
    (Contratto Metalmeccanici)

    Contratto metalmeccanici. Dichiarazione di voto di Giorgio Cremaschi

    al Comitato Centrale della Fiom del 23 gennaio 2008

    (26 Gennaio 2008)

    Care compagne, cari compagni,
    nell’esprimere il mio giudizio negativo sull’ipotesi conclusiva per il rinnovo del contratto nazionale Federmeccanica non voglio, in alcun modo, mettere in discussione l’importanza della vertenza e della lotta condotta, né l’impegno e i sacrifici di migliaia di lavoratrici, lavoratori. Semplicemente ritengo questa conclusione non accettabile per i seguenti motivi, alcuni dei quali già annunciati nel Comitato Centrale del 19 gennaio, che definì il mandato conclusivo per chiudere, altri in quello del 7 gennaio, che definì nuovi punti di caduta dell’organizzazione, nonché in precedenti riunioni.
    Ritengo infatti che:

    1 – Questo accordo sia segnato dallo scambio salario-flessibilità. Si può sostenere che lo scambio è meno pesante di quello che pretendeva Federmeccanica e che su questo hanno inciso le lotte, cosa sicuramente vera, ma resta il fatto che questo scambio viene accettato con l’aumento sostanziale di due giornate di lavoro all’anno, una nella forma più dura dello straordinario obbligatorio, l’altra in quella più leggera dello slittamento di un anno del diritto a una giornata di riposo. Nella piattaforma c’era un solo mandato esplicito al sindacato, quello ad estendere la flessibilità oltre alla stagionalità anche ai picchi produttivi. Anche questo punto è stato parzialmente corretto, aggiungendo la possibilità, previo accordo con le Rsu, di trasformare la flessibilità in straordinario. Nella sostanza abbiamo allargato gli orari e le flessibilità a disposizione delle aziende, per avere il contratto. E’ un’impostazione contrattuale che nel 2006 fu esplicitamente respinta. Questo è il mio principale punto di dissenso, anche perché questa impostazione può aprire la via a ulteriori scambi tra salario, flessibilità, produttività, condizioni di lavoro, sia a livello nazionale che a livello aziendale.

    2 – Sui punti fondamentali della piattaforma, e in particolare su inquadramento unico e mercato del lavoro, i risultati sono magrissimi e, in un caso, anche controproducenti.
    Sul mercato del lavoro il risultato quasi inconsistente è determinato dall’accordo del 23 luglio 2007 che, nella sostanza, viene recepito nel contratto. Questo rende più comprensibile il magro risultato. Sull’inquadramento unico, invece, la rinuncia alla richiesta sindacale, pure con il rinvio a una commissione, comporta il risultato negativo dell’introduzione della 3 ERP (o 3 più), che non rappresenta un passo avanti ma, invece, corre il rischio di essere un vero e proprio blocco all’evoluzione dal 3° al 4° livello per i lavoratori addetti alla produzione di massa. Ci sono risultati positivi sul piano delle relazioni sindacali e dell’ambiente e sicurezza, ma occorre anche sottolineare che essi traducono sostanzialmente provvedimenti di legge: dove c’era una richiesta sindacale autonoma, complessivamente non siamo passati.

    3 – Sulla parità normativa operai-impiegati, richiesta dalla Federmeccanica e non dalle organizzazioni sindacali, ci sono penalizzazioni e un’ingiustizia. Si aumenta il periodo di prova per gli operai, la parificazione delle ferie per gli operai maturerà tra 10 anni per avere un giorno e tra 18 per la settimana in più. Quindi in tempi contrattualmente irrilevanti. Ma, soprattutto, c’è la penalizzazione salariale per gli operai nuovi assunti, o per gli operai che si licenziano e cambiano lavoro, che riceveranno 11 ore e 10 minuti in meno di retribuzione all’anno, pari circa a 110 euro.

    4 – Sul salario abbiamo accettato il prolungamento di 6 mesi della durata, aumentando sì l’uscita finale da 117 a 127 euro, ma con un sistema di scaglionamenti insufficiente perché per un anno l’aumento è solo di 60 euro al 5° livello e nei due anni di durata formale del contratto, da luglio 2007 a luglio 2009, l’aumento è di 97 euro al 5° livello e ancora meno per il 3°. Ritengo che un risultato salariale insufficiente avrebbe potuto giustificarsi senza scambi sulle flessibilità, ma invece non lo sia con quelle concessioni sugli orari.

    In sintesi penso che una conclusione migliore sarebbe stata possibile, puntando già tempo fa sulla partecipazione e sul coinvolgimento diretto dei lavoratori nel rifiuto dello scambio salario-flessibilità. Purtroppo questa diversa impostazione della fase decisiva della vertenza è stata scartata nella nostra discussione interna.
    Ritengo che, concluso il referendum, ci debba essere necessariamente una discussione nel gruppo dirigente della Fiom e anche una verifica di linea contrattuale. Considero troppo importante la conclusione del contratto nazionale per minimizzare il senso del mio dissenso, e non sono certo interessato a discutere in termini di collocazione personale.
    Anche per questo ho rimesso al Segretario generale la mia responsabilità sull’Ufficio sindacale, che oggi ritengo incompatibile con una conclusione contrattuale che non condivido. Credo che sia necessario che la Fiom dica con chiarezza se questo contratto segna una svolta, rispetto alla linea decisa in questi anni di rigidità sulle condizioni di lavoro, oppure se è un incidente di percorso. Quello che non si può fare è negare la portata di una conclusione fondata su un modello di scambio che nel passato abbiamo respinto.

    Giorgio Cremaschi

    Fonte

    Condividi questo articolo su Facebook

    Condividi

     

    Ultime notizie del dossier «Contratto Metalmeccanici»

    Ultime notizie dell'autore «Rete del 28 aprile per l'indipendenza e la democrazia sindacale»

    6021