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Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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    Un Congresso per il rilancio dei movimenti e dell’autonomia del Prc

    Comunicato stampa del gruppo di coordinamento nazionale del movimento

    (26 Gennaio 2008)

    Venerdì 18 Gennaio si è riunito a Bologna, per la seconda volta dalla sua costituzione, il gruppo di coordinamento ristretto del movimento “Un congresso per rilanciare i movimenti e l’autonomia del Prc”, nato con l’assemblea autoconvocata di Firenze del 25 novembre.
    Il report di seguito riportato esprime, in modo essenziale, i termini politici delle questioni affrontate, la cui valutazione ci spinge a sollecitare assemblee di discussione in tutte le regioni , al fine di preparare una nuova riunione del Coordinamento nazionale ( da fare alla fine di febbraio).
    L’accelerazione della crisi della linea politica del gruppo dirigente del Prc è evidentissima ed espone il partito a grandissimi rischi : riteniamo che , essendo la situazione eccezionale, sia necessario , da parte delle forze evocate dall’Appello, lanciare un’offensiva su tutti i contenuti che di seguito sono espressi.
    La “grande verifica” col Governo Prodi, che è servita per giustificare il rinvio del Congresso si è trasformata nell’ennesima pressione per ottenere qualcosa dal Governo e, nella sostanza, si è vanificata.
    Circa la Consultazione del Partito , anch’essa annunciata, come elemento suppletivo rispetto al rinvio del Congresso, è stata riproposta nella Direzione del 15 gennaio, ma nessuno conosce i contenuti della Bozza, per cui il Partito è già espropriato in autorevolezza e decisionalità.
    Il referendum , anche, vaga in una grande ambiguità.
    Questi sono gli elementi centrali che confermano la nostra valutazione negativa sulla nostra permanenza al Governo. Ma ci sono anche altri dati preoccupanti.
    Il sostanziale via libera di Rifondazione alla nomina di De Gennaro, commissario sui rifiuti in Campania; le dichiarazioni di Giordano a difesa del Papa; la vicenda della legge elettorale, in cui La Sinistra L’Arcobaleno – il cosiddetto “soggetto unitario e plurale” – si sta rivelando “molto plurale” e molto poco unitaria, al punto da far sembrare preferibile ai vertici del Prc dialogare con Casini , piuttosto che con Diliberto: questi fatti confermano una crescente subalternità nei confronti di Prodi e del Partito Democratico.

    Anche la suddetta vicenda della cosiddetta “verifica” è emblematica. Ci si sarebbe aspettati un’offensiva sulla questione salariale, prendendo spunto dalla splendida lotta dei metalmeccanici; come serviva un’offensiva sulla questione della sicurezza sul lavoro, su cui continuiamo a vedere lavoratori che muoiono e ad ascoltare inutili prediche da chi dovrebbe intervenire. Ci saremmo anche aspettati un NO a una soluzione poliziesca al problema dei rifiuti e la solidarietà ai docenti e agli studenti de La Sapienza.
    Invece il Partito non viene mobilitato, mentre risulta sempre più evidente che il vero nodo della discussione nell’Unione è la legge elettorale, su cui la linea della maggioranza del partito può esplodere e il gruppo dirigente stesso è esposto a gravi rischi.
    Un voto favorevole al rifinanziamento della missione in Afghanistan (dopo la denuncia di Emergency sull’impiego delle forze speciali italiane a fianco di quelle americane e inglesi) o a un decreto sicurezza che infrange i più elementari principi del buon senso, primo tra tutti quello della responsabilità individuale di fronte alla legge, rappresenterebbe un ulteriore scivolamento moderato, a cui noi diciamo NO!. Così come – a proposito della guerra – va riacquistata una posizione coerente a sostegno del movimento contro la base Dal Molin, a partire dall’iniziativa sulla moratoria.

    Nel frattempo è maturata la crisi aperta da Mastella e dall’Udeur : essa conferma il ricatto costante esercitato sull’Unione dai “poteri forti” e dai settori centristi più moderati e avviene nel momento di minore credibilità e consenso del governo Prodi , dovuto in gran parte alla mancata soluzione dei principali problemi sociali (questione salariale, precarietà, diritti, spese e basi militari…) e al ruolo svolto dal Partito Democratico. Questa sopraggiunta situazione politica evidenzia ulteriormente la crisi e la debolezza della linea politica sostenuta dal gruppo dirigente del partito che è esposto a rischi gravissimi, insieme a tutta la sinistra: per questo riteniamo innanzitutto necessario sollecitare e promuovere a tutti i livelli assemblee e attivi nel Partito, nei Circoli e nelle Federazioni, per consentire la massima discussione e mobilitazione di tutte le compagne e i compagni.

    Nelle prossime settimane, poi, elaboreremo e diffonderemo la prima bozza di un testo politico più generale, approfondito e adeguato alla fase congressuale che si aprirà fra breve e che proporremo come stimolo alla discussione politica di tutto il movimento che si è riconosciuto nell’Appello e che , nelle nostre intenzioni, dovrebbe essere la base su cui , attraverso lo svolgimento di incontri in tutte le regioni, si costituiscano Coordinamenti regionali e si vada , in tempi rapidi, a una nuova convocazione di un Coordinamento nazionale.
    Data la gravità della situazione politica, , ulteriormente comprovata dalla presente vicenda che non sappiamo ancora come si concluderà, lanciamo da subito un appello a tutti i compagni e a tutte le sensibilità presenti nel Partito che condividono una forte preoccupazione per le scelte del gruppo dirigente nazionale : c’è bisogno, infatti, di un confronto aperto e unitario sui contenuti, per discutere come fermare la attuale deriva moderata e governista, la crisi del nostro insediamento sociale, per rilanciare una vera “rifondazione comunista” e un ampio schieramento di sinistra anti-capitalista.

    IL GRUPPO DI COORDINAMENTO NAZIONALE DEL MOVIMENTO
    “Un Congresso per il rilancio dei movimenti e dell’autonomia del Prc”

    Fonte

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