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Pro mutuo mori

Pro mutuo mori

(19 Settembre 2009) Enzo Apicella
In un attentato a Kabul, sono colpiti due blindati italiani, uccidendo 6 parà della Folgore

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    Novantuno anni di condanna contro il movimento antiguerra fiorentino

    (29 Gennaio 2008)

    Le sentenze contro i 13 imputati al processo per gli incidenti sotto il Consolato Usa a Firenze del maggio ’99 sono andate ben oltre le richieste del Pubblico Ministero.

    Il Giudice ha condannato a sette anni tutti gli imputati, emettendo così una sentenza “esemplare”, che va ben al di là del giudizio specifico contro il movimento fiorentino.

    In un clima generale di rilancio delle politiche belliciste, volute da un governo di centro sinistra distintosi allora come ora per scelte di guerra, questa sentenza è un chiaro monito per chi non intende recedere di un passo dal rifiuto attivo di queste politiche di morte e distruzione, come dimostrato nelle recenti mobilitazioni.

    Il 26 gennaio scorso, a Firenze come in tante altre città italiane, decine di migliaia di militanti sono scesi di nuovo in piazza contro la guerra e le politiche belliciste del morente governo Prodi.
    La manifestazione fiorentina si è contraddistinta per forza e determinazione, aggregando da tutta la Toscana oltre tremila compagni, scesi in piazza contro la guerra, le basi militari ed al fianco degli imputati.

    La risposta del potere non poteva essere più chiara.
    Da sempre muto di fronte ai crimini di guerra commessi dai governanti italiani nel 1999 contro le popolazioni civili jugoslave, così come in questi anni contro afgani, iracheni, palestinesi e libanesi, il sistema giudiziario tenta oggi di riscrivere la storia ribaltando la realtà.

    Sul banco degli imputati dovrebbero sedere D’Alema, Berlusconi, Prodi, i ministri ed i parlamentari che in tutti questi anni hanno votato per inviare l’esercito italiano sui fronti di guerra, al servizio della cosiddetta “azienda Italia”, dell’ENI, di Finmeccanica, delle O.N.G. , pronte a rapinare risorse energetiche e territori nelle retrovie dell’attuale massacro neo coloniale.

    Le dure condanne di Firenze evidenziano cosi' la debolezza e quindi la ferocia del sistema, costretto a rispondere sempre più spesso con la repressione a legittime lotte politiche e sociali.
    Oltre 9.000 sono i procedimenti giudiziari in atto contro militanti nowar, occupanti di case, sindacalisti, lottatori sociali scesi in piazza per difendere diritti calpestati dalle guerre, dalla precarietà, dalle morti sul lavoro e dalla costante riduzione del potere d’acquisto di salari da fame.

    Non saranno gli anni di galera - chiesti da uno o da mille giudici - a fermare la lotta contro la guerra, per una società emancipata dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

    Esprimiamo la nostra forte ed incondizionata solidarietà ai tredici compagni fiorentini.

    Nei prossimi giorni saremo al loro fianco nelle mobilitazioni che chiederanno l’immediata cancellazione del giudizio del Tribunale di Firenze.

    La Rete nazionale Disarmiamoli!

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