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Iraq, Oltre un milione di morti dall'invasione Usa, dice uno studio di Ornella Sangiovanni

(3 Febbraio 2008)

Sono oltre un milione gli iracheni morti dopo l'invasione Usa del Paese nel marzo 2003. E' quanto emerge dai risultati di uno studio reso pubblico ieri.

Secondo i dati raccolti ed elaborati da Opinion Research Business (ORB), uno dei maggiori istituti di sondaggi e ricerche di mercato britannici, che ha sede a Londra, un quinto delle famiglie irachene avrebbe perso almeno uno dei suoi membri fra il marzo 2003 e l'agosto 2007 a causa del conflitto.

Lo studio è stato realizzato in collaborazione con un partner iracheno, l'Independent Institute for Administration and Civil Society Studies (IIACSS), quotato istituto di sondaggi, che dalla sua fondazione, nel 2003, ha lavorato per le Nazioni Unite, ong internazionali, governi e agenzie straniere, oltre che per i media. I suoi rilevatori hanno raccolto i dati tramite interviste dirette con un campione di 2.414 iracheni di età superiore ai 18 anni.

Per quanto riguarda il numero totale delle famiglie, si è assunto quello di 4,05 milioni: il dato dell'ultimo censimento completo della popolazione irachena, che risale al 1997.

Agli intervistati è stato chiesto quanti membri della loro famiglia erano morti in conseguenza della violenza nel Paese dal 2003, escludendo i decessi per cause naturali.

In realtà, non si tratta di un nuovo studio, ma dell'aggiornamento di uno precedente, condotto dallo stesso istituto britannico e pubblicato nel settembre 2007, che aveva fornito un totale di 1.200.000 morti.

Dato che però le rilevazioni erano state condotte prevalentemente nelle zone urbane dell'Iraq, ORB ha deciso di farne all'incirca altre 600 nelle aree rurali, per rendere lo studio il più esaustivo possibile, e di rivedere le sue stime.

Da qui il nuovo dato, che conferma sostanzialmente quello precedente, dando una cifra totale di 1.033.000 morti.

Dai risultati dello studio, emerge che il maggior numero di vittime si è avuto a Baghdad, dove oltre il 40% delle famiglie ha perso uno dei suoi membri.

Il margine di errore è dell'1,7 %, il che dà un totale di vittime compreso fra 946.000 e 1,12 milioni.

Le rilevazioni sono state condotte in 15 delle 18 province irachene. Sono rimaste escluse al Anbar (fino a un anno fa considerata la più violenta del Paese) e Karbala, a causa delle cattive condizioni di sicurezza, che avrebbero messo in pericolo gli operatori. Fuori anche Erbil, una delle tre province che costituiscono la regione autonoma kurda nel nord, dove le autorità locali non hanno dato il permesso di lavorare.

Si può quindi ragionevolmente supporre che si tratti di un dato approssimato per difetto. E probabilmente non di poco.

Lo dice anche ORB nel suo comunicato [ http://www.opinion.co.uk/Documents/Revised%20Casulaty%20Data%20-%20Press%20release.doc ], con un linguaggio che si caratterizza per understatement: il risultato di queste esclusioni, si legge, "è che è improbabile che le stime riportate esagerino il dato effettivo".

[ Il comunicato stampa di ORB ]

[ I dati completi dello studio ]

http://www.osservatorioiraq.it/modules.php?name=News&file=article&sid=5462


31 gennaio 2008

Osservatorio Iraq

Fonte

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