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Anticipati i tempi della mobilitazione per il ritiro delle truppe italiane dai fronti di guerra

Resoconto riunione gruppo collegamento del Patto permanente contro la guerra

(9 Febbraio 2008)

Martedi 5 febbraio si è riunito il gruppo di collegamento del Patto permanente contro la guerra per valutare il calendario delle iniziative messe in cantiere alla luce del nuovo scenario nel nostro paese.
Lo scioglimento delle Camere e la convocazione delle elezioni, ha infatti modificato il calendario del dibattito parlamentare sul decreto di rifinanziamento delle missioni di guerra all’estero.
La discussione sul decreto verrà infatti anticipata rispetto ai tempi originariamente previsti. Una prima discussione in Commissione Difesa è già cominciata oggi stesso (martedì).

E’ evidente il tentativo di chiudere subito una decisione “spinosa” che sarebbe stata condizionata politicamente anche dalla mobilitazione del movimento No War già messa in cantiere per sabato 1 marzo. D’altro canto la leadership del Partito Democratico ha già lasciato intendere che non ammetterà defezioni sul voto favorevole al decreto da parte di tutta o parte o singoli parlamentari della sinistra arcobaleno.

A questo punto è stato deciso di anticipare e ricalendarizzare la mobilitazione che chiede il ritiro immediato di tutte le truppe italiane impegnate sui fronti di guerra, senza distinzioni. Sul carattere colonialista delle missioni militari italiane all’estero già il resoconto dell’assemblea nazionale del 27 gennaio ha chiarito che non sono accettabili né credibili distinguo sulle missioni.
Il Patto permanente contro la guerra chiede di votare contro il decreto di rifinanziamento in blocco e su questo lancerà un apposito appello nelle prossime ore.

La situazione sui fronti di guerra del resto volge al peggio. Le denunce di Peacereporter confermano non solo che le truppe italiane sono impegnate in combattimenti in Afghanistan ma che i soldati italiani si rendono responsabili di vittime anche tra i civili. Nei Balcani la partenza ormai prossima di un nuovo contingente militare italiano nel quadro della Missione Europea (che3 si aggiunge a quelli già presenti da nove anni sul terreno), andrà a tutelare militarmente la secessione del Kosovo così come richiesta dalla ridefinizione della mappa geopolitica della regione auspicata dagli USA e dalle potenze dell’Unione Europee. In Libano la situazione peggiora settimana dopo settimana e i militari della missione Eubam al valico di Rafah vengono pagati mentre “riposano e attendono” sulle spiagge di Askelon (Israele) invece che assicurare l’agibilità del valico alla popolazione palestinese.

Il Patto permanente contro la guerra chiama dunque tutte le reti, le associazioni e le organizzazioni protagoniste della mobilitazione di questi mesi (inclusa quella pienamente riuscita dello scorso 26 gennaio) all’iniziativa tempestiva contro il decreto che rifinanzia le missioni militari all’estero.

Appena sarà definito con esattezza il calendario del dibattito parlamentare chiamiamo tutti a manifestare sotto, dentro e fuori la Camera e il Senato per stoppare uno dei meccanismi della complicità italiana alla guerra permanente. La mobilitazione sarà probabilmente in mezzo alla settimana e in giorni lavorativi. Alla Camera l'impegno sarà soprattutto delle strutture di Roma, ma per il Senato chiediamo anche alle altre città di prevedere e organizzare per tempo delegazioni più o meno ampie alla manifestazione , soprattutto dalle realtà in cui sono attivi i comitati contro le basi militari (Vicenza, Camp Darby, Sigonella, Ghedi, Novara)
La data del 1 marzo – già in calendario – viene riconfermata come momento di mobilitazione ma riconvertita in un meeting/forum di analisi, confronto, approfondimento sugli “scenari della guerra globale e il ruolo dell’Italia” che fornisca a tutti gli attivisti strumenti di conoscenza, documentazione, dibattito sulle caratteristiche della guerra, della fase storica che stiamo attraversando e sul ruolo che in questa riveste il nostro paese.

Infine rammentiamo a tutti la manifestazione del 29 marzo (in occasione della Giornata della Terra) in solidarietà con il popolo palestinese che si terrà a Torino dove è in corso una mobilitazione che durerà fino a maggio (e che prevede nuovi appuntamenti nazionali come il 10 maggio) in occasione della Fiera del Libro che avrà come ospite d’onore Israele.

Infine il Patto permanente contro la guerra afferma con forza la propria solidarietà con gli attivisti No Dal Molin raggiunti dagli avvisi di garanzia per la protesta effettuata alla Prefettura di Vicenza e con gli attivisti No War di Firenze condannati a pene pesantissime per la manifestazione del maggio '99 contro la guerra in Jugoslavia.

5 febbraio 2008

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