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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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Villa Carpaneta (Mantova): si privatizza a posteriori!

(17 Febbraio 2008)

Villa Carpaneta era stata l'unica RSA mantovana a rimanere pubblica a seguito dell'obbligo introdotto dalla Regione Lombardia di optare fra la forma della azienda speciale o della fondazione di diriitto privato. Ironia della sorte oggi la situazione, soprattutto occupazionale della RSA di Rodigo. è peggio di quella delle fondazioni, dove i lavoratori dipendono da quella forma giuridica, giacchè quì gli operatori sono stati addirittura "trasferiti" ad un soggetto privato, la cooperativa di servizi CSA che in pratica diviene il reale gestore di un sevizio che, per contro, aveva scelto la forma di derivazione pubblica (la ASP), garanzia della pubblicità del servizi e delle forme contrattuali di lavoro.

La coerenza non è stata il pezzo forte di chi ha deciso in emrito, visto che le RSA trasformatesi in fondazioni sono oggi le dirette parti contrattuali nei rapporti di lavoro col personale e comunque garantiscono, a tal fine, la presenza dei rappresentanti degli enti pubblici nei propri CDA, cosa del tutto aleatoria con l'appalto che si verifica a Villa Carpaneta.

Il presidente Avanzi ha dunque poco da essere soddisfatto: si è così peggiorata una situazione che avrebbe dovuto essere migliore, sia per i servizi resi che per i diritti dei lavoratori, dato che l'appalto alla CSA dura ben 35 anni. Eppure di lotte contro le esternalizzazioni, per esempio, dell' Ospedale Poma per lavanderia e cucina, ne aveva fatte quando era sindacalista.

Oggi per salvare il salvabile ci si deve accontentare del passaggio dei dipendenti (che erano ed avrebbero potuto restare "pubblici") ad una Cooperativa, con le note conseguenze contrattuali che ciò comporta per i lavoratori: non può essere tuttavia sottaciuta la responsabilità politica ed amministrativa di chi ha accettato senza remore e condiviso l'impostazione della Regione Lombardia che ha privatizzato avvalendosi delle procedure più diverse ma sempre in modo indiscriminato, i servizi socio - sanitari, traformandoli sempre in occasione di affare e di profitto economico per un numero crescente e "trasversale" di soggetti privati, col risultato di svuotare garazie pubbliche, esigibilità dei dirtti ed addirittura, controllo pubblico sull'operatività dei servizi stessi che, progressivamente e in tutti i settori, non fanno più riferimento all'ente pubblico.

Come si può continuare a dire di essere soddisfatti?

Giancarlo Latini
responsabile provinciale sanità Pdci

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