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Vatican Bank scandalo

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Le cause sociali del crescente oscurantismo

(26 Febbraio 2008)

Ogni giorno assistiamo al risorgere di miti, superstizioni, comportamenti irrazionali che non molti anni fa erano considerati tipici dell’età buia del feudalesimo. Dalla tortura alla stregoneria, ai culti satanici, ai maghi che si servono dei programmi televisivi per adescare gli ingenui, ai giornali e alle TV che traboccano di oroscopi, di favole sui Templari, o su misteriose sette esoteriche. Studiosi ben pagati usano le loro capacità, non per fare avanzare la scienza, ma per attaccare il darwinismo, riverniciando di forme nuove il vecchio creazionismo. Le conquiste sociali della donna, la scelta libera della maternità sono attaccate da preti reazionari e da “laici” ancora peggiori. Vengono rispolverati vecchi miti della tradizione biblica, dalla guerra di Armageddon all’Anticristo. Non sono fenomeni isolati, trascurabili, ma eventi di massa. Occorre ricercarne le cause.

Maurizio Blondet è un giornalista di destra, che troppo spesso trova ospitalità anche in siti di sinistra. Nella presentazione della nuova versione del sito da lui diretto, EFFEDIEFFE. com, scrive: "Il nuovo sito ...ci consentirà di progredire notevolmente nella direzione, da una parte, dello smascheramento del progetto, necessariamente segreto, di costruzione del nuovo ordine mondiale al servizio dell’Anticristo e dall’altra nella costruzione di un ordine sociale in cui regni Cristo".

Può sembrare pazzesco, visto che questo giornalista, checché si pensi delle sue posizioni politiche, non è uno sprovveduto, non manca di cultura, ed è sempre aggiornato su ciò che la stampa internazionale scrive. Ma ormai non ci si deve stupire di nulla.

I grandi esponenti del pensiero borghese, prima della rivoluzione francese, avevano promesso al mondo la liberazione dalle superstizioni: “ L’Illuminismo, nel senso più ampio di pensiero in continuo progresso, ha perseguito da sempre l’obiettivo di togliere agli uomini la paura e di renderli padroni. Ma la terra interamente illuminata splende all’insegna di trionfale sventura. Il programma dell’illuminismo era di liberare il mondo dalla magia. Essa si proponeva di dissolvere i miti e di rovesciare l’immaginazione con la scienza”. “D’ora in poi la materia dev’essere dominata al di fuori di ogni illusione di forze ad esse superiori o in essa immanenti, di qualità occulte. ciò che non si piega al criterio del calcolo e dell’utilità, è, agli occhi dell’Illuminismo, sospetto.” (1)

Dobbiamo prendere atto che c’è stato un fallimento clamoroso, ed è necessario spiegarlo. Perché la scienza non è stata in grado di eliminare magia, astrologia, superstizione? Perché la superstizione, più che dell’ignoranza, è frutto dell’oppressione sociale; a quest’ultima si può reagire in modo positivo, con la lotta di classe, oppure negativamente: per sopravvivere alle atroci condizioni di vita imposte dalla dominazione sociale, si sceglie lo stordimento, la fuga dalla realtà, che possono consistere nell’alcol, nella droga, ma anche nella rassegnazione pia o nella magia. Sono le condizioni materiali di vita degli uomini che, in ultima istanza, determinano questo processo, del quale essi rimangono in gran parte inconsapevoli.

L’odierna borghesia ha tutto l’interesse a lasciare la popolazione in queste condizioni. Non a caso vediamo ogni giorno sulle Tv maggiori, papi, cardinali, preti e suore, giornalisti e politici più preti dei preti, su quelle minori, maghi, taumaturghi, medium, ecc. Si offrono vie private, esoteriche per superare problemi che in realtà sono sociali, per evitare che la ribellione contro vergognose forme di sfruttamento e di miseria trovi la via della piazza e della lotta aperta.

Finché la borghesia lottava contro l’aristocrazia e il vecchio regime, ingaggiava importanti lotte con scritti brillanti, pieni d’intelligenza e di coraggio, che combattevano ogni forma di credenza irrazionale. Conquistato il potere, dovendo rafforzare il suo dominio sui proletari e i piccoli contadini, la borghesia ha trovato utile ridiffondere i vecchi inganni, il vecchio oppio dei popoli contro cui aveva combattuto.

Quando un sistema economico sociale è giovane, i miti stessi che vi si diffondono esaltano la vita, spesso hanno un carattere epico. Quando il sistema è vecchio, e si cominciano a sentire sinistri scricchiolii sociali, le classi dominanti tendono a interpretare la fine del loro mondo come la fine del mondo tout court, mentre le classi dominate spesso sognano la liberazione in forma millenaristica. Le crescenti superstizioni sono le tossine ideologiche che un sistema malato diffonde intorno a sé. Non è un caso se di fine del mondo si parlava così spesso in epoche di crisi, come il crepuscolo dell’impero romano, o intorno all’anno mille, o al tempo della guerra dei trent’anni. San Girolamo vedeva nella caduta dell'Impero Romano il segno della fine ormai prossima. San Gregorio pensava che i cataclismi naturali del suo tempo fossero il segnale della fine sovrastante.

Ai giorni nostri, il richiamo ad Armageddon e al giudizio finale, o alla leggenda della fine del mondo per il 2012, sulla base del calendario Maya, è l’eco in forma irrazionale di un problema concretissimo: la devastante crisi economica, sociale, politica e morale della borghesia, la quale sente che il capitalismo ha esaurito ogni funzione positiva e può dare solo guerre, sfruttamento crescente, inquinamento, alienazione; essa cerca di nascondere questa crisi imponendo sempre più in forma dogmatica quelle dottrine antiliberali che, al tempo dell’illuminismo, aveva combattuto con tutte le sue forze.

L’uomo di oggi, assillato dall’incertezza riguardante tutta la sua vita, dal lavoro alla casa, dalle prospettive delle guerre all’inquinamento e al carovita, cade spesso vittima di mille forme irrazionali. Non sono necessariamente l’oroscopo, o la bisnonna che nel sogno indica i numeri al lotto. E’ fuga dalla realtà anche la ricerca di un prodotto che faccia dimagrire in pochi giorni, o il mito del facile arricchimento affidandosi a qualche volpone della finanza che invariabilmente s’impadronisce dei sudati risparmi, o l’ancor più triste caso del malato che, per la disperazione che paralizza le sue facoltà razionali, è facile preda di truffatori che lo distolgono dalle vere cure, proponendo rimedi mirabolanti.

Tutte questi comportamenti hanno le loro radici nell’incertezza sociale, nella paura, nella solitudine. Potranno sparire quando queste cause saranno eliminate, in un sistema sociale in cui l’individuo potrà sentirsi un essere umano, e non un’animale nevrotico, costantemente vittima dell’insicurezza.

L’ideologia dominante cerca di trasformare tutti i problemi in questioni personali: è colpa tua se non trovi lavoro, perché non hai iniziativa. Se lavori e hai un incidente, non è colpa delle scarse misure di sicurezza del lavoro, ma della tua disattenzione. I disturbi fisici che hai non sono un inizio di malattia professionale, ma un tuo disturbo psicologico somatizzato. Tutto il “destino” della vita dell’individuo, tutte le scelte su cui non può assolutamente influire, vengono fatte pesare su di lui. Quanto più viene ridotto a una rotellina di un immenso e oppressivo ingranaggio, tanto più viene colpevolizzato.

Non c’è via d’uscita finché il singolo resta chiuso nell’isolamento. La dimensione sociale può essere recuperata soltanto con la ribellione e la lotta, soprattutto quando assume dimensioni vaste, come lotta di classe. Allora le mille mistificazioni di questo sistema economico sociali purulento si rivelano, si comincia a capire che non esistono soluzioni individuali, e all’incertezza si sostituisce la determinazione a difendere le proprie condizioni di vita con le unghie e con i denti, e la forza insignificante dell’individuo viene moltiplicata nell’alleanza di milioni di proletari e di sfruttati, per strappare al capitale qualche concessione oggi, per strappargli il potere e affossarlo domani.

23 febbraio 2008

Note

1) Max Horkheimer e Theodor W. Adorno “Sul concetto di Illuminismo”. in “Interpretazioni dell’Illuminismo”, a cura di Antonio Santucci.

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