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Cara Marianna Madia, siamo invidiosi

(26 Febbraio 2008)

Siamo Invidiosi? Sì, a volte lo siamo e non c'è nulla di cui vergognarsi, in modo particolare se può servire a smascherare privilegi intollerabili.
Nessun desiderio di alimentare gl'istinti peggiori dell'animo, sia chiaro, o mettere gli uni contro gli altri secondo la triste regola dell'eterna lotta fra poveri.
Tutt'altro: dalla legittima invidia nei confronti di chi è nella posizione di godere di privilegi, un modo diverso e forse anche più efficace per denunziare e contrastare le tante ingiustizie alle quali, alla lunga, si finisce per non fare più caso.
E allora largo all'invidia se questa può ritardare la deriva qualunquista. Basta al "buonismo" che rende solo diarroici e riprendiamo a chiamare le cose con il loro nome.

L'idea di questo "strano editoriale", come il titolo fa intuire, è nata leggendo della ventisettene "Marianna Madia": capolista del PD a Roma e, quindi, sicura Deputata della XVI legislatura.
Marianna Madia, infatti, non partecipa ad una competizione elettorale. Marianna Madia, da capolista di un grande partito e con un sistema elettorale che non consente agli elettori di esprimere una preferenza, è già eletta. E che Veltroni affermi che andrà ad aiutare tutti i capolista al di sotto dei 30 anni fa solo arrabbiare.
Ma di quale aiuto può avere bisogno un candidato che ha il seggio assicurato e la foto già pronta per il sito della Camera dei Deputati?

Ebbene sì! siamo invidiosi!

Siamo invidiosi che una sconosciuta fra tante e tanti, senza con ciò toglierle alcun merito, grazie ad una legge elettorale che dà potere di vita o di morte ai capi di partito, possa dal nulla vedersi assicurare un seggio nel prossimo Parlamento.
Ma quale tipo di rapporto è mai intercorso tra Marianna Madia e i possibili elettori del PD?
E quelli della militanza a tutto tondo? A macinare volantini e ad imbrattarsi di colla dalla mattina alla sera e nessuno che si sia sognato di chiedergli: che ne pensate di candidare Marianna Madia?

Cara Marianna Madia, qualsiasi cosà di buono riuscirà a fare in futuro, non potrà mai far dimenticare questa sorta di peccato originale. C'è chi parte da zero; chi da anche meno... per lei, con tutta franchezza, è sinceramente difficile calcolare il valore del segno + dal quale è partita.
Per lei c'è una bocciatura senza appello.

Certamente, la lista dei beneficiati dalle leggi elettorali che di fatto costringono gli elettori a beccarsi "l'asino" scelto dall'imperatore di turno è lunga e non riguarda un solo partito.
Nessun problema di par condicio: fuori l'invidia, fuori i nomi, e che entri un po' di aria pulita.

25 febbraio 2008

Riforme.net - Franco Ragusa

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