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Le forze di sicurezza dell’ANP reprimono il corteo funebre dell’Imam Barghouthi

(26 Febbraio 2008)

Elementi della sicurezza dell’ANP a Ramallah hanno represso domenica il corteo funebre di Sheikh Majd Al-Barghouthi, torturato a morte in carcere dai servizi segreti dell’ANP.
Testimoni oculari palestinesi hanno detto al reporter del PIC che elementi della sicurezza hanno caricato senza alcun preavviso i partecipanti al funerale e bastonato senza pietà molti cittadini palestinesi che volevano dare l’ultimo saluto a Sheikh Barghouthi, imam in una moschea di Ramallah, amato e stimato da molti cittadini palestinesi.
Il testimone oculare ha anche spiegato che la sicurezza è arrivata inaspettatamente alle spalle del corteo funebre e ha iniziato a picchiare e trascinare alcuni giovani, aggiungendo che un certo numero di feriti alla testa e in altre parti del corpo sono stati registrati fra i partecipanti al funerale.
L'assalto è avvenuto nel quadro del divieto imposto ad Hamas dal leader dell’ANP, Mahmoud Abbas, in Cisgiordania, dove è impedito di tenere qualsiasi attività, compresi i funerali, o di esprimere il proprio parere in qualsiasi modo.
In una dichiarazione, Kamal Al-Sheikh, il capo della polizia palestinese in Cisgiordania, aveva minacciato di attaccare ogni corteo funebre in memoria di Sheikh Barghouthi.
Nello stesso contesto, il Dr Salah al-Bardawil, il portavoce di Hamas, ha affermato che ritiene il leader dell’ANP Mahmoud Abbas, il suo illegittimo premier Salam Fayyad e il capo dei servizi segreti Al-Tawfiq Tirawi pienamente e direttamente responsabile per la tortura e la morte di Sheikh Barghouthi nelle carceri di Ramallah.
Bardawil ha spiegato che a Sheikh Barghouti sono stati inflitti tutti i tipi di torture strazianti: è stato incatenato e appeso per le gambe al soffitto.
Il portavoce ha rivelato che le asserzioni della sicurezza dell’ANP, secondo le quali Sheikh Barghouthi sarebbe morto a causa di un attacco cardiaco, sono state categoricamente smentite dalla sua famiglia, perché è certo che egli non soffriva di alcun problema di salute; inoltre, le fotografie scattate al suo corpo mostrano chiaramente i segni della tortura e dimostrano la falsità della versione di Tirawi.
Il portavoce ha sottolineato che l'intelligence dell’ANP, in collaborazione con l'occupazione israeliana, ha fino ad ora rapito e torturato più di duemila quadri di Hamas, tra cui donne e studentesse, aggiungendo che centinaia di loro sono ancora nelle carceri di Ramallah, esposti alla tortura, nelle mani della sicurezza dell’ANP.
Il portavoce ha invitato le organizzazioni per i diritti umani e i media ad avere il coraggio di denunciare i crimini commessi dagli apparati di sicurezza dell’ANP in Cisgiordania, che hanno causato la morte di decine di cittadini e di combattenti della resistenza palestinese, in particolare a seguito delle torture esercitate nelle prigioni.

L’emittente Al Jazeera conferma le proteste avvenute e da notizia di due manifestanti feriti da armi da fuoco, colpiti dalle pallottole sparate dalla polizia di Abu Mazen. La vedova di Barghouti ha detto al corrispondente di Al Jazeera che suo marito è stato torturato a morte con l’obiettivo di dare un esempio. “Abbas ha ordinato alle forze di sicurezza di uccidere gli Imam e i cittadini affiliati a certe forze politiche”, ha aggiunto la signora Barghouti.
La polizia dell’ANP nega ogni responsabilità per l’accaduto e il Presidente Abbas ha ordinato un’inchiesta (come fa sempre, in questi casi, l’esercito di occupazione sionista, n.d.t.).
Il Consiglio Legislativo Palestinese ha dichiarato l’illegalità di ogni detenzione politica “sia nella West Bank che nella Striscia di Gaza” ed ha annunciato una controinchiesta sulla morte di Barghouti, anche per “prevenire prevenire sofferenze peggiori”, con riferimento alla possibilità di nuove violenze.

RAMALLAH, 24/02/2008

Palestinian Information Center

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