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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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Elezioni politiche del 13 aprile: manca un forte e credibile progetto comunista di alternativa alla società capitalistica di Berlusconi e Veltroni.

(3 Marzo 2008)

Domenica 17 febbraio si è tenuta a Padova un'assemblea pubblica, promossa dal Coordinamento padovano per l'Unità dei Comunisti, per verificare la possibilità di presentare nel Veneto, in occasione delle prossime elezioni politiche, liste unitarie delle forze comuniste, anticapitaliste ed antimperialiste simboleggiate dalla falce e martello inopitatamente cancellata dal PRC e PDCI confluiti nella Sinistra Arcobaleno.

Una proposta necessaria, anche se limitata sul piano locale, per tentare di dare un segnale di controtendenza rispetto al persistere ed aggravarsi della frammentazione oggi esistente a sinistra dell'Arcobaleno a livello nazionale.
Una frammentazione del tutto incomprensibile in sé e ancor più alle operaie e agli operai e ai lavoratori in generale che in questo modo vengono spinti - a causa dell'assenza di riferimenti credibili a sinistra - verso una deriva di destra.


All'Assemblea hanno partecipato in molti e persino esponenti delle aree critiche del PRC e del PDCI.
Mancavano però dei diretti interessati alla proposta, benché adeguatamente informati ed invitati, e cioè Sinistra Critica, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito di Alternativa Comunista.

La responsabilità che i gruppi dirigenti di queste organizzazioni si sono così assunti è gravissima in quanto hanno dimostrato in questo modo di andare in direzione opposta rispetto all'obiettivo di creare fiducia e dare prospettiva ai lavoratori.
Più grave di quanto non rappresenti l'immobilismo opportunista delle aree critiche presenti negli ex partiti comunisti confluiti nella Sinistra Arcobaleno.

Rifiutando il percorso unitario queste organizzazioni (S.C., PCL, PdAC) rinunciano di fatto ad un progetto che abbia la possibilità di crescere ed essere vincente, incisivo nella realtà italiana, per cambiare davvero lo stato di cose presenti.

Rifiutando il percorso unitario relegano di fatto i comunisti ad un ruolo di testimonianza rendendoli persino "compatibili" con il sistema.

Mentre i comunisti mostrano tutta la loro incapacità nel realizzare un progetto unitario tanto necessario in una fase di crisi acuta della sinistra in Italia, il pateracchio politico riunitosi sotto la bandiera della Sinistra Arcobaleno si prepara a ripetere incontrastato per una seconda volta il percorso seguito negli ultimi anni.
Quello di legittimarsi come rappresentanza politica dei movimenti e delle lotte per poi svendere un'altra volta tutto e tutti in cambio della partecipazione alla mensa de sistema.

Da tutto ciò consegue l'ovvia considerazione che in questa competizione elettorale viene perciò a mancare l'elemento centrale e imprescindibile di un programma comunista quale base importante per la costruzione del "Partito Nuovo" cioè dell'organizzazione politica dei lavoratori e dei movimenti popolari.

Per tutto ciò premesso, posto che il nostro impegno prioritario sarà diretto a sconfiggere i disegni di entrambe le destre: quella berlusconiana e quella veltroniana svelandone la sostanziale identità di obiettivi e di classi rappresentate, posto che nessun appoggio né diretto né indiretto può essere dato alla Sinistra Arcobaleno della quale vanno denunciato l'orientamento socialdemocratico e moderato, va preso atto dell'inesistenza di una alternativa progettuale valida per la quale, in quanto Coordinamento padovano per l'Unità dei Comunisti, valga la pena di impegnarsi.

Riproponiamo, per il periodo successivo alle elezioni politiche, assieme al necessario bilancio, la necessità di un percorso costituente unitario.

Coordinamento padovano per l'Unità dei Comunisti
coordinamento_pd@tiscali.it

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