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(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

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Elezioni politiche del 13 aprile: manca un forte e credibile progetto comunista di alternativa alla società capitalistica di Berlusconi e Veltroni.

(3 Marzo 2008)

Domenica 17 febbraio si è tenuta a Padova un'assemblea pubblica, promossa dal Coordinamento padovano per l'Unità dei Comunisti, per verificare la possibilità di presentare nel Veneto, in occasione delle prossime elezioni politiche, liste unitarie delle forze comuniste, anticapitaliste ed antimperialiste simboleggiate dalla falce e martello inopitatamente cancellata dal PRC e PDCI confluiti nella Sinistra Arcobaleno.

Una proposta necessaria, anche se limitata sul piano locale, per tentare di dare un segnale di controtendenza rispetto al persistere ed aggravarsi della frammentazione oggi esistente a sinistra dell'Arcobaleno a livello nazionale.
Una frammentazione del tutto incomprensibile in sé e ancor più alle operaie e agli operai e ai lavoratori in generale che in questo modo vengono spinti - a causa dell'assenza di riferimenti credibili a sinistra - verso una deriva di destra.


All'Assemblea hanno partecipato in molti e persino esponenti delle aree critiche del PRC e del PDCI.
Mancavano però dei diretti interessati alla proposta, benché adeguatamente informati ed invitati, e cioè Sinistra Critica, Partito Comunista dei Lavoratori, Partito di Alternativa Comunista.

La responsabilità che i gruppi dirigenti di queste organizzazioni si sono così assunti è gravissima in quanto hanno dimostrato in questo modo di andare in direzione opposta rispetto all'obiettivo di creare fiducia e dare prospettiva ai lavoratori.
Più grave di quanto non rappresenti l'immobilismo opportunista delle aree critiche presenti negli ex partiti comunisti confluiti nella Sinistra Arcobaleno.

Rifiutando il percorso unitario queste organizzazioni (S.C., PCL, PdAC) rinunciano di fatto ad un progetto che abbia la possibilità di crescere ed essere vincente, incisivo nella realtà italiana, per cambiare davvero lo stato di cose presenti.

Rifiutando il percorso unitario relegano di fatto i comunisti ad un ruolo di testimonianza rendendoli persino "compatibili" con il sistema.

Mentre i comunisti mostrano tutta la loro incapacità nel realizzare un progetto unitario tanto necessario in una fase di crisi acuta della sinistra in Italia, il pateracchio politico riunitosi sotto la bandiera della Sinistra Arcobaleno si prepara a ripetere incontrastato per una seconda volta il percorso seguito negli ultimi anni.
Quello di legittimarsi come rappresentanza politica dei movimenti e delle lotte per poi svendere un'altra volta tutto e tutti in cambio della partecipazione alla mensa de sistema.

Da tutto ciò consegue l'ovvia considerazione che in questa competizione elettorale viene perciò a mancare l'elemento centrale e imprescindibile di un programma comunista quale base importante per la costruzione del "Partito Nuovo" cioè dell'organizzazione politica dei lavoratori e dei movimenti popolari.

Per tutto ciò premesso, posto che il nostro impegno prioritario sarà diretto a sconfiggere i disegni di entrambe le destre: quella berlusconiana e quella veltroniana svelandone la sostanziale identità di obiettivi e di classi rappresentate, posto che nessun appoggio né diretto né indiretto può essere dato alla Sinistra Arcobaleno della quale vanno denunciato l'orientamento socialdemocratico e moderato, va preso atto dell'inesistenza di una alternativa progettuale valida per la quale, in quanto Coordinamento padovano per l'Unità dei Comunisti, valga la pena di impegnarsi.

Riproponiamo, per il periodo successivo alle elezioni politiche, assieme al necessario bilancio, la necessità di un percorso costituente unitario.

Coordinamento padovano per l'Unità dei Comunisti
coordinamento_pd@tiscali.it

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Commenti (13)

Electionary

Certo che manca un progetto comunista. Se non sai il perchè, cerca in Electionary le risposte alle tue domande.
Electionary: le parole chiave per capire le elezioni.
Vai su http://www.pleonastico.it/modules/news/article.php?storyid=124 per consultare Electionary, e solo dopo potri dire "ho capito!".

(4 Marzo 2008)

ilBuonPeppe

ilbuonpeppe@pleonastico.it

Una precisazione necessaria...

Nelle scorse settimane Alternativa Comunista ha avanzato la proposta di formare una lista unitaria della sinistra che rivendica una collocazione all'opposizione, cioè delle organizzazioni a sinistra dell'Arcobaleno; pur nel rispetto delle reciproche (e certo non secondarie) differenze. Una proposta che è stata pubblicata su "Il Manifesto" e anche su "Il pane e le rose", proprio su questo sito (oltre che su altre decine). Il risultato è stata la risposta negativa delle altre due organizzazioni nate, come Alternativa, da scissioni di Rifondazione, Sinistra Critica e Pcl. Con atteggiamento politicamente incomprensibile (settarismo?) hanno proposto a tutti gli altri di presentarsi sotto le loro bandiere, rifiutando il confronto in vista di un possibile blocco elettorale. Lo ha fatto il Pcl, proclamando da subito che "correrà da solo"; seguito da Sinistra Critica che ha definito come "proposta unitaria" quella di presentare una lista chiamata appunto Sinistra Critica. Di chi è dunque la responsabilità della frammentazione? Non prendiamoci in giro, le prove sono sotto gli occhi di tutti! Mettere sullo stesso piano PCL, SC, PdAC nella dolorosa vicenda elettorale è oggettivamente scorretto. Approfondite compagni, approfondite...

(9 Marzo 2008)

Corma

kinopravdaitalia@gmail.com

Il PCL e la fermezza dei principi!

Caro Corma, il Pdac ruppe nel 2006 dalla "AMR Progetto Comunista", embrione dell'attuale PCL, dopo aver perso l'assemblea nazionale sulla questione organizzativa!
Il Pdac pur condividendo il programma d'azione e le posizioni del Coordinamento per la Rifondazione della IV Internazionale, ma distorcendo la questione del centralismo democratico, decise di avviare un progetto politico autonomo. E' lecito, ma è altrettanto lecito che nella chiarezza dei programmi e dei diversi progetti, il PCL oggi si presenti da solo alle elezioni, non per settarismo ma per rafforzare il progetto di costruzione del partito rivoluzionario, il PCL appunto.
Non sono le elezioni il terreno principale dell'intervento politico dei comunisti, per cui mi auguro che invece di gridare allo scandalo di un mancato blocco elettorale ci si concentri per le lotte che ci attendono.
Sul terreno delle lotte e non su quello elettorale è dunque necessario far convergere la sinistra rivoluzionaria su di una unica piattaforma e lavorare per la realizzazione del polo autonomo di classe.
Per quanto riguarda le elezioni limitiamoci ad usarle come tribuna secondaria di intervento politico.

Sinceri saluti marxisti e rivoluzionari

(9 Marzo 2008)

militant

guatemalablues@libero.it

due risposte

Caro Corma

è verissimo che il PdAC ha avanzato una proposta di lista unitaria.
E' altrettanto vero che all'assemblea di Padova nessun militante del PdAC era presente, né poi il PdAC o un su suo dirigente si sono preoccupati di inviare due righe di chiarimento.
Esattamente come gli altri due gruppetti/partitini in questione.

Caro militant
verrebbe da dire ..... ma pensi che la questione che poni sia davvero interessante? Pensi che ci sia qualche lavoratore che può appassionarsi alla saga del frazionismo trozkista? E davvero pensi che il PCL sia Il Partito Rivoluzionario????

Cari compagni
Che le motivazioni del frazionismo siano più o meno nobili o che le colpe siano dell'uno piuttosto che dell'altro, rimane il fatto che entrambi NON RAPPRESENTATE UNA SOLUZIONE, MA IL PROBLEMA.

(9 Marzo 2008)

aldo romaro
coordinamento per l'unità dei comunisti

coordinamento_pd@tiscali.it

liste unitarie?

ma voi del pdac, non dicevate che ferrando era un buffone che moltiplicava gli iscritti,e che per una comparsata televisiva avrebbe fatto qualsiasi cosa?
poi non avete anche detto che turigliatto era un coniglio
e non avrebbe mai rotto co il prc,servo del governo prodi?
..strano che non avete fatto liste comuni..strano...

(10 Marzo 2008)

andrea

manzardo@katamail.com

Si, facciamoci del male (risposta a andrea)

Caro compagno
il tuo commento dimostra solo la deriva settaria e gruppettara in cui state precpitando. Il comunicato del coordinamento per l'unità dei comunisti parla della classe, dei lavoratori e della loro autonomia politica.
Voi continuate a parlare dei vostri piccoli problemi di bottega.
Ribadisco: VOI SIETE IL PROBLEMA, NON LA SOLUZIONE

(11 Marzo 2008)

aldo romaro

coordinamento_pd@tiscali.it

MA QUANTI COMUNISTI!

Ho dato una scorsa alle liste presentate per le imminenti elezioni. Sono rimasto colpito dalla presenza di ben sette liste con la falce e martello.
Una goduria! Come dire: ci sono così tanti comunisti che una sola falce e martello non poteva contenerli!

Avrei votato un'aggregazione unitaria, così come l'avevano proposto i compagni di padova.
Ed invece cosa offre la così detta sinistra alternativa? Mugugni, imprecazioni, invettive, recriminazioni, settarismi, frazionismi. Un infantilismo individualista incapace di mettere da parte il proprio io borghese per mettersi a disposizione di una causa comune che interessa ancora, anzi forse più di ieri, milioni di persone. Come dice anche Franco Astengo è pù di anno che è stata avanzata la necessità di un raccordo fra le schegge comuniste. La risposta è stata un permanente stato di guerriglia fra impotenti che ha contribuito ad accentuare la diaspora e il riflusso, fino al rifiuto del voto, di migliaia e migliaia di persone che non si sentono rappresentati dai partiti concorrenti nelle imminenti elezioni. Esattamente quello che cerca di ottenere la borghesia. Verrebbe da dire alla Grillo " Ma vaffa!"
Complimenti ai rivoluzionari che fanno il gioco degli avversari dei lavoratori. In buona fede?
Personalmente non mi associo,poi, con chi sta giocando al tanto peggio tanto meglio, predicando l'astensionismo. Torna in questi giorni la fatidica domanda CHE FARE?
Che fare quando la borghesia si organizza per espellere dalle "sue" istituzioni, a partire dal parlamento chi. anche timidamente, mette in discussione la sua egemonia? O sfugge che l'obiettivo primario del PD e del PDL sia esattamente questo?
Credo che il tentativo di raccogliere in fretta e furia quanto resta di antisistema, con tutte le contraddizioni e i limiti che un'operazione prevalentemente elettorale comporta, sia da valorizzare e cogliere come un'opportunità, più che come una tragedia. Per questo sento il bisogno di accantonare le remore e le riserve che pure restano e contribuire perchè in parlamento sia presente una pur flebile voce che dia fiato alle attese e alle speranze del lavoro e dei ceti sociali più deboli. Per questo avverto la necessità di sostenere SinistrArcobaleno.
i duri e puri si scandalizzano? Meglio essere oggetto di scandalo che essere complice del mio carnefice.

(12 Marzo 2008)

vincenzo lombardo

vinlom-2@libero.it

Dopo Elezioni

Compagni tutti, ormai inutile questa polemica infinita. Non se ne esce. Attendiamo ormai l'esito elettorale che sarà disastroso per l'Arcobaleno. Subito dopo si crea un unico soggetto (Partito Comunista) e si rovesciano le sorti d'Italia e non solo. E' possibile. Ognuno, dico OGNUNO, -faccia un passo indietro- e dopo Aprile si rinasce. Come direbbe Fidel: "No hay otra alternativa", non esiste alternativa (riusciamo a comprendere questo semplice e sin banale concetto?). Avanti!

(16 Marzo 2008)

"Spagna"

marcovecchi61@libero.it

Si predica bene e si razzola male......

Cari compagni, sulla questione dell'aggregazione dei vari gruppi sotto un'unica sigla alle elezioni 2008, vorrei dire la mia.
Il PCL e il PDAC sono due gruppi che hanno dato vita ad una divisione all'interno di un unico soggetto, credo lo sappiano tutti ormai. E credo si sappiano anche i motivi......
Sinistra Critica è stata aspramente contestata dal PCL, dal PDAC e anche da voi. Oggi qualcuno (pdac) fà liste con sinistra critica, ma cosa ancora più raccapricciante, mentre voi continuate a sputare veleno su Turigliatto e Cannavò, vostri compagni in tutta italia, hanno aiutato SC a fare le liste e ad organizzare dibattiti e incontri.

Io ho la netta impressione che i militanti del CUC siano i più, diciamo così, "confusi" di tutti.....e mentre da una parte inneggiate all'astensionismo, dall'altra più o meno sottobanco aiutate ora SC, ora il PCL.

Le cose, compagni, si sanno.........

(21 Marzo 2008)

anticap72@libero.it

anticap... hai bisogno di un paio di occhiali?????

il compagno anticap evidentemente oggi è di cattivo umore e ha bisogno di prendersela con qualcuno.

lo invitiamo a leggere con più attenzione il comunicato del coordinamento per l'unità dei comunisti di padova che non è né un attacco personale ai dirigenti di SC, né un invito all'astensione, ma semplicemente la presa d'atto dell'assenza di un progetto comunista (non solo elettorale) credibile.

al solito invece di entrare nel merito delle questioni poste si preferisce lavorare di mistificazione e di pettegolezzo.


segno di tempi purtroppo bui per i comunisti

(21 Marzo 2008)

aldo

coordinamento_pd@tiscali.it

Vabbè.....

Resta il fatto, cari compagni, che mentre alcuni di voi ritengono che ad oggi serva un percorso unitario, (posizione che mi trova assolutamente daccordo), molti dei vostri militanti lavorano per altre liste......

(22 Marzo 2008)

anticap72@libero.it

iniziativa popolare

Segnalo un’iniziativa nata in rete per tentare di ristabilire un contatto fra cittadini-elettori e politici. Per far sentire la voce di gente comune che vuole incidere sulla vita politica italiana e che non ci sta a farsi prendere in giro, contro la tirannia dei potenti che tappano la bocca ai lavoratori, precarizzandoli.

Grazie per l’attenzione

2 aprile 2008 blogAction Day
info su http://blogaction.wordpress.com

(2 Aprile 2008)

giordano giardi

giordano.giardi@gmail.com

PDAC, PCL e SC sono parte della soluzione

Oggi il risultato elettorale ci ha reso il compito più chiaro: se non si costruisce un soggetto politico comunista credibile e radicato ci ritroviamo con i servi guerrafondai bertinotti e diliberto (fassino non penso proprio) in prima file ai prossimi cortei contro le guerre e contro la precariaetà.
Io sono un sostenitore del pdac, non iscritto, che lo avrebbe votato se lo avesse trovato sulla scheda. Ma non ho fatto lo schizzinoso e ho votato PCL proprio perché mi disgustano certi atteggiamenti elitarii.
Conosco le diversità dei tre soggetti, so che il PDAC è l'unico che voleva un'unità tattica (e che non ha ottenuto come sostiene invece anticap), ma continuo ingenuamente a pensare che le tre liste comuniste più votate a sinistra di SA sono una soluzione praticabile e non un problema, sia perché sono fatte di militanti in carne e ossa (che lavorano sul territorio e che magari non riescono ad essere ovunque), sia perché unire patrimoni di impegno politico comunista senza la discriminante antistalinista sarebbe un enorme spreco di tempo e di memoria storica.
E c'è pure da considerare che tanti militanti sinceramente comunisti e delusi (singoli o organizzati come FALCEMARTELLO) stanno ancora dentro il PRC che di fatto si scioglierà al prossimo congresso/batosta dell'autunno.
Per me sono una risorsa. E chi non vuole unire queste lotte, prima che le nomenclature elettorali, si prenderà una responsabilità storica pesante.

(15 Aprile 2008)

arancino@astio.net

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