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Elezioni spagnole: nel Paese Basco l’astensione attiva della sinistra indipendentista esclusa dalla competizione

(9 Marzo 2008)

Domenica 9 marzo, ore 17.30: Nonostante l’enorme dispiegamento in territorio basco di effettivi della forze di sicurezza spagnole numerosissimi sono stati gli atti di protesta contro l’esclusione dalla competizione elettorale delle formazioni politiche della sinistra indipendentista basca, che dopo la sospensione di Azione Nazionalista e del Partito Comunista delle Terre Basche ha invitato la propria base sociale alla “astensione attiva”.

Urne distrutte, scritte e serrature sigillate

Nonostante i bollettini di Madrid parlino di una “situazione calma e sotto controllo con qualche incidente isolato”, nella realtà sono stati numerosi gli atti di sabotaggio realizzati nei confronti dei seggi e della macchina elettorale nel suo complesso in diversi punti di Euskal Herria. Secondo le informazioni diffuse dalla Delegazione del governo spagnolo in Navarra, ad Elizondo le autorità hanno dovuto trasferire e riallestire un seggio dopo che era stato imbrattato e danneggiato. Urne e schede elettorale sono state distrutte anche nei comuni di Altsasu, Arraioz, Aribe ed Erratzu, sempre in Navarra. Secondo le autorità sulla facciata del Municipio di Lesaka, nel nord della provincia, questa mattina campeggiava la scritta “Boicotta la Spagna, insubordinazione”, mentre sul muro del seggio di Artaxoa è comparsa la scritta “Psoe assassino”. In una decina di seggi sparsi in Navarra (Orkoien, Gazolatz, Cascante, Lizarra, Zizur Nagusia, Jauntsarats, Arbizu, Bakaikoa, Huarte, Eritzebeiti e Itzaltzu) questa mattina le porte d’ingresso erano sigillate con il silicone, il che ha ritardato l’inizio delle operazioni di voto.
Mentre nelle località sopracitate i sabotaggi sono avvenuti durante la notte, nel comune di Aulesti, a pochi km da Bilbao, un gruppo di persone questa mattina è entrato all’interno di un collegio danneggiando le urne e tutto il materiale elettorale ed ha affisso alle pareti uno striscione che invitava all’astensione attiva, poi naturalmente staccato dagli agenti della polizia autonoma intervenuta sul posto.

10 arresti

Secondo i dati forniti dall’organizzazione per la difesa dei diritti politici Askatasuna, nella località bizkaina di Plentzia sono state nove le persone arrestate durante una manifestazione, accusate di “resistenza alle autorità” per non aver voluto fornire le proprie generalità agli agenti intervenuti a sequestrare lo striscione che invitava al boicottaggio delle elezioni. Più tardi, intorno alle 13,30 di oggi, una persona è stata arrestata nel centro di Gasteiz mentre distribuiva volantini che invitavano all’astensione.
Sempre questa mattina, ad Azpeitia (Gipuzkoa) la Ertzaintza ha violentemente dissolto una manifestazione a colpi di manganello; un consigliere di Azione Nazionalista Basca (ANV) è stato identificato dalla polizia e minacciato mentre il sindaco che cercava di difendere i manifestanti è stato più volte colpito al volto da alcuni agenti. Nel quartiere Intxaurrondo di Donostia- San Sebastian la Ertzaintza ha identificato ben 16 persone che stavano manifestando contro l’apartheid politico, mentre 6 sono state quelle identificate davanti ad un collegio elettorale. Ad Algorta (Bizkaia) la polizia autonoma ha identificato 15 persone che stavano protestando per le strade. A Burlata (Navarra) la Polizia Nazionale ha identificato 13 persone che portavano magliette con slogan contro lo “stato d’eccezione” imposto da Madrid al popolo basco. Nel quartiere Arrosadia di Pamplona 7 persone sono state identificate e multate perchè distribuivano volantini a favore dell’astensione.

Osservatori bloccati a Pamplona

Ieri mattina invece la delegazione di osservatori provenienti da diversi paesi europei – per l’Italia era presente il deputato di Rifondazione Comunista Francesco Caruso – che tentava di accedere al municipio di Pamplona è stata bloccata da numerosi agenti della Polizia spagnola, che hanno negato loro l’ingresso nonostante fossero accompagnati da due consiglieri comunali di ANV, che anzi sono stati identificati e minacciati di arresto da parte degli agenti. I 18 osservatori – tra loro esponenti istituzionali di partiti autonomisti e di sinistra di diversi stati europei – hanno in questi ultimi tre giorni avuto la possibilità di incontrare e dibattere con diverse forze politiche basche e collettivi sociali per conoscere senza filtri la realtà di una società basca sottoposta ad un regime di apartheid politico. Durante una conferenza stampa realizzata ieri a Pamplona la delegazione ha denunciato “la violazione sistematica dei diritti umani e politici sia individuali che collettivi in territorio basco” constatando “la sospensione della democrazia per un settore ampio della società basca che non ha più il diritto di essere rappresentata politicamente nelle istituzioni”. La delegazione ha chiesto un intervento immediato degli organi competenti dell’Unione Europea oltre che la ripresa del dialogo e del negoziato affinchè il conflitto venga risolto attraverso la via democratica e non la repressione.

Nelle province basche aumenta il tasso di astensione

La campagna per l’astensione portata avanti dalla sinistra indipendentista e da numerose organizzazioni sociali e sindacali sembra aver sortito alcuni effetti. Infatti secondo i dati riferiti alle 14.00, nella Provincia di Gipuzkoa aveva votato solo il 34,80% contro il 40,02% delle elezioni del 2004. Anche in Bizkaia si registrava una diminuzione di 4 punti rispetto al 2004, con un 38,49% dei voti espressi. Leggermente minore l’aumento dell’astensionismo in Araba, con un meno 2% e una percentuale di voto del 38,52%. La Navarra è stata l’unica provincia basca in territorio spagnolo a registrare un leggero aumento della partecipazione alle 14, con un dato del 42,72% contro il 41,24% di quattro anni fa. I dati generali sull’affluenza nello Stato Spagnolo parlavano a quell’ora di una partecipazione del 40,46% contro il 41,02% delle precendenti elezioni legislative.

PAMPLONA E BARANAIN: LA POLIZIA ATTACCA LE MANIFESTAZIONI PER L’8 MARZO

Le circa 3 mila persone, per lo più donne di ogni età, che si erano riunite ieri pomeriggio nella centrale Plaza del Castillo di Pamplona per partecipare alla manifestazione per la “Giornata internazionale della donna” sono state attaccate dalla Polizia spagnola che per circa un’ora ha rincorso e bastonato decine di persone anche quando la maggior parte dei manifestanti aveva abbandonato il concentramento per rifugiarsi nei vicoli della parte vecchia del capoluogo navarro. Lo stesso è accaduto anche nel vicino comune di Barañain nonostante che anche qui la manifestazione si fosse svolta in forma perfettamente pacifica. Quando il corteo era praticamente concluso una decina di autoveicoli della Guardia Civil hanno fatto irruzione in maniera violentissima nella piazza del Municipio provocando numerosi feriti. Secondo molte testimonianze di passanti e abitanti del paese alcuni agenti della polizia militare spagnola erano visibilmente alterati e fuori di sè.

Marco Santopadre – Radio Città Aperta

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