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Italia, la dittatura della corruzione!

(10 Marzo 2008)

La Costituzione Italiana sancisce i diritti dei cittadini, il diritto al lavoro, ad avere una abitazione, il diritto allo studio, il diritto alla salute, il diritto ad esprimere liberamente le proprie opinioni. Diritti sanciti anche dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo dell’ONU, di cui l’Italia fa parte. Questi diritti sono inalienabili, non sono una concessione fatta ai cittadini da nessun potere, sono la esplicitazione del potere sovrano popolare della Repubblica.

Questi diritti , in Italia, sono stati espropriati ai cittadini e requisiti da un ceto politico-sindacale che li elargisce come “favori”e “raccomandazioni”.
Questa espropriazione è un atto di gravissima e aberrante illegalità, che sia fatto da un ceto politico-sindacale dominante non diminuisce, ma aumenta la sua gravità. La corruzione è, quindi, questa espropriazione di massa dei diritti fondamentali, effettuata da un ceto dominante politico,sindacale e criminale.
I cittadini italiani per poter usufruire dei loro diritti sono costretti a mendicare “favori”, questo sia che si tratti di trovare un lavoro, sia per usufruire di prestazioni sanitarie, sia che ambiscano a vedere riconosciuto il proprio valore professionale e culturale, sia che intendano liberamente esprimere le proprie opinioni.

Questi diritti requisiti creano un immenso sistema di corruzione che serve a tenere in piedi il sistema politico-sindacale clientelare dominante. L’Italia è uno dei paesi con il più alto indice di corruzione europeo, la Campania la regione più colpita da questa problematica. Gli effetti di questa corruzione sono sotto gli occhi di tutti, l’immondizia ha prodotto una devastazione ambientale, sanitaria, sociale di proporzioni apocalittiche.

Un cittadino che si pone fuori da questo sistema di clientelismo e di corruzione viene posto fuori dalla società, questo, nei fatti, si configura come una vera e propria dittatura della corruzione.

D’altronde il sistema politico italiano è da un quindicennio in uno stato di perenne instabilità proprio per il problema della corruzione, che non vuole e non può affrontare in una maniera seria e decisa.

Da tutto questo nasce, per i lavoratori, l’esigenza della costruzione di un partito e un sindacato di classe, che non possono costituirsi se non si esce radicalmente e totalmente da questo sistema di clientele e di corruzione.

Collettivo Karl Marx Cardarelli Unità Comunista
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