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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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    Sciopero il 2 aprile dell'ospedale Cardarelli di Napoli

    per condizioni umane di lavoro e difesa del diritto alla salute.

    (16 Marzo 2008)

    Dopo decenni tentiamo di realizzare uno sciopero nel più grande ospedale del mezzogiorno in profonda crisi

    Il Cobas Sanità indice per il giorno 2 aprile 2008 lo sciopero dei lavoratori dell’ospedale “A.Cardarelli “ di Napoli dalle ore 8 alle ore 20.
    Cause dell’indizione di tale sciopero sono le condizioni assurde di degenza e di lavoro in cui sono costretti lavoratori e pazienti in tante strutture dell’ospedale.


    Da agosto 2006 ad oggi abbiamo contato decine di cadute da barelle ed almeno tre persone decedute dopo la caduta.
    Abbiamo denunciato, dimostrato che le barelle sono un pericolo di contagio di malattie infettive, un pericolo per la sicurezza dei pazienti, una violazione di ogni norma della tutela della privacy dei pazienti, una eliminazione di ogni norma di sicurezza per i lavoratori, che in interi padiglioni la notte veniva negata adeguata assistenza medica lasciando un solo medico di guardia per oltre 200 pazienti, che nel padiglione dell’emergenza dove vi sono decine di barellati si fa elezione con un occupazione selvaggia dei posti letti, che vi sono strutture come l’Astanteria che funzionano solo 12 ore al giorno con la scusa della mancanza degli infermieri quando nel Cardarelli si consumano 21 mila ore mensili di straordinario, che da 4 anni giace inutilizzata una struttura, la palazzina ALPI, perché la si vuole destinare ad attività a pagamento fregandosene delle realtà dell’ospedale.
    In certi momenti si è mosso anche l’Assessore alla Sanità predisponendo l’apertura dell’Astanteria 24 ore al giorno, dotando l’ospedale di un ambulanza per trasferire i pazienti in altri ospedali ed altro ma tutte le sue disposizioni sono rimaste lettera morte perché ci troviamo davanti ad un asse
    DIRIGENZA OSPEDALIERA – LOBBIE MEDICHE – LOBBIE POLITICHE
    che punta a non cambiare l’attuale situazione.
    Un muro di gomma sul quale si infrange ogni ragionamento, ogni denuncia.
    Un muro di gomma che fa si che le liste d’attesa al Cardarelli siano aleatorie, i ricoveri impropri nel Pronto Soccorso la routine, che per i medici ci siano ricche autoconvenzioni , che ad un comando, quando serve, fa scoppiare il Cardarelli di barelle o le fa scomparire.
    LE VITTIME, OLTRE I PAZIENTI, SONO I LAVORATORI CHE SONO ORAMAI ALLO STREMO.
    Noi indiciamo lo sciopero non per aumenti salariali ma per la tutela e la sicurezza dei lavoratori e dell’utenza, cose che non hanno prezzo, perché chiediamo una commissione composta da rappresentanti del ministero e dell’assessorato che riorganizzi l’ospedale per un giusto utilizzo delle strutture,cose che l’attuale dirigenza non è in grado di fare o non vuole fare
    I ragionamenti su più giuste retribuzioni per i lavorator,i che si stanno incominciando a fare anche nel Cardarelli, non possono essere confusi con le motivazioni dello sciopero se non si vuole puntare a non cambiare nulla. Invitiamo tutte le altre OO.SS. interessate a tali problematiche a momenti di incontri per uno sciopero unitario.

    NOI INDICIAMO LO SCIOPERO PER :

    1. Riorganizzazione del DEA con eliminazione di ogni forma di elezione nel padiglione. Troppi sono gli spazi occupati da attività non emergenziali.

    2. Monitoraggio dei tempi di degenza nel DEA. In reparti come la Medicina d’Urgenza se togliamo la mole enorme di ricoverati in barella e calcoliamo solo i tempi di degenza dei pazienti allettati ci trviamo di fronte a reparti che non funzionano come emergenza ma elezione.

    3. Protocolli operativi certi nel pronto Soccorso e nei vari reparti dell’emergenza che siano per i sanitari una guida nell’accettare o meno i pazienti e nel fare funzionare i reparti. Ora tutto è lasciato al caso, alla responsabilità del singolo ed alla convenienza di avere o non evere in quel momento barelle. Anche quando la direzione blocca i ricoveri di elezione è di una facilità assurda continuare a fare tali ricoveri facendoli passare come emergenza (basta una telefonatine di avvertimento)

    4. Presenza medica idonea in tutto l’arco delle 24 ore . E’ inaccettabile ridurre la presenza medica notturna per interi padiglioni ad un medico.

    5. Individuazione dei punti di saturazione delle varie strutture. Ricoverare non significa assicurare assistenza se non ci sono le condizioni. Attualmente il punto di saturazione è l’esaurimento delle barelle, alla dirigenza non importa di avere reparti come la medicina d’urgenza o le medicine con decine di barellati al di fuori di ogni norma di sicurezza e di parametro assistenziale. I punti di saturazione devono tenere in conto la logistica, i parametri assistenziali, il diritto alla privacy del paziente , le norme di sicurezza per lavoratori e degenti e la necessità di assicurare idonea assistenza : tutti parametri completamente ignorati nel Cardarelli. Il corridoio non può essere inteso come luogo di ricovero ed invece nel Cardarelli il grosso dell’ attività assistenziale soprattutto nell’emergenza si fa nei corridoi.

    6. Eliminazione di ogni condizione di pericolo per lavoratori e degenti (pensiamo ad esempio alle decine di bombole di ossigeno sparse nei corridoi dei reparti), lavori di ristrutturazione seri nella Medicina d’urgenza che è da chiudere, un servizio di disinfezione adeguato delle barelle.

    7. Liste di attesa che siano controllate effettivamente dalla direzione per garantirsi la trasparenza ed il giusto utilizzo dell’intramoenia che in troppi luoghi è predominante.

    8. Sia riconosciuto economicamente a tutti i lavoratori la condizione di disagio nella quale operano e che siano eliminati privilegi a certe categorie (ad esempio i caposala con il 100% di sub-intensiva e gli infermieri degli stessi reparti solo al 25%).

    TUTTI QUESTI PUNTI SONO STATI DENUNCIATI A DIREZIONE DEL CARDELLI ED ASSESSORATO. SUU DI ESSI SI E’ DISCUSSO TANTO, GLI ORGANI REGIONALI HANNO ASSUNTO IMPEGNI NON RISPETTATI : L’UNICA COSA CHE ABBIAMO OTTENUTO E’ QUELLA CHE FORSE FRA QUALCHE MESE SI RIATTIVERA’ LA PALAZZINA ALPI CHIUSA DA 4 ANNI.

    Chiediamo una commissione composta da rappresentanti del ministero, esperti regionali , tecnici, rappresentanze sindacali e direzione generale per una risoluzione di tutti i punti esposti. Una risoluzione che la Direzione del Cardarelli non vuole e/o non può trovare.

    Napoli 11.3.08

    Si accettano adesioni alla manifestazione del 2 aprile e-mail cobas.card@libero.it

    per l’Esecutivo Provinciale Cobas Sanità: Castaldi G.
    Delegati RSU AORN “A.Cardarelli” del Cobas : Tassaro M. – Di Nardo

    Antonio Amoroso portavoce Cobas Sanità Cardarelli

    Fonte

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