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(28 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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    (La Val di Susa contro l'alta voracità)

    In Val di Susa 1500 persone sono gia’ in prima fila

    (25 Marzo 2008)

    La geniale iniziativa lanciata dal Movimento NO TAV valsusino concernente l’acquisto collettivo dei terreni che potrebbero essere oggetto in futuro dei cantieri per l’alta velocità, ha riscontrato un successo che è andato oltre ogni più rosea previsione. Oltre 1500 persone hanno già aderito all’iniziativa e domenica 30 marzo si ritroveranno a Chiomonte dove alla presenza di un notaio sottoscriveranno l’atto di acquisto formale dei terreni nel corso di una “maratona” che dalle 9 del mattino terminerà solo a sera inoltrata. La giornata sarà vissuta in maniera conviviale con la presenza di gruppi musicali, l’esposizione delle oltre 250 tele d’autore NO TAV, pranzo a base di polenta e visite ai siti archeologici e ai vigneti locali che dovrebbero essere distrutti dalla costruzione dell’alta velocità.

    L’enorme successo dell’iniziativa oltre a creare in prospettiva alcuni problemi di ordine burocratico e legale a chi il TAV vuole costruirlo, assume una valenza ben più pregnante in quanto dimostra in maniera incontrovertibile come l’opposizione dei valsusini nei confronti dell’alta velocità sia rimasta la stessa manifestata nell’inverno 2005, a dispetto di tutte le mistificazioni messe in atto da coloro che nei mesi passati avevano cercato di “vendere” in Italia e in Europa l’immagine di una Val di Susa ormai “normalizzata” e disposta ad accettare supinamente la costruzione dell’opera. Il governo Prodi e Mario Virano, presidente dell’Osservatorio sulla Torino – Lione che porta il suo nome, hanno infatti a più riprese vantato un dialogo ed un confronto con la popolazione che non è mai avvenuto. Arrivando perfino ad “assicurare” in ambito europeo di avere ormai superato la contrarietà dei cittadini, nel momento in cui questo autunno sono riusciti ad ottenere da Bruxelles il finanziamento di 671 milioni di euro per iniziare la costruzione dell’opera, nonostante 32.000 firme di valsusini contrari al TAV raccolte durante l’estate stessero a dimostrare esattamente il contrario.

    Dopo la giornata di domenica 30 altri terreni verranno messi in vendita e gli acquirenti sembra non mancheranno davvero, a giudicare dal numero estremamente sostanzioso delle richieste di adesione che non hanno potuto essere inserite in questo primo atto poiché pervenute fuori tempo massimo. Quello di domenica è infatti solo il primo di una serie d’incontri “d’acquisto” che promette di essere lunga e quanto mai pregna di significati.
    Il nuovo governo Veltrusconi che uscirà dalle urne del 13 aprile con l’intenzione di costruire il TAV in Val di Susa dovrà iniziare a contare con attenzione quante persone ci sono in prima fila, probabilmente troppe perché possa sperare di continuare a “vendere” come buoni dialoghi di fantasia e condivisioni riguardo all’opera che non trovano riscontri nella realtà.

    Marco Cedolin

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