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Una bolla di sapone

Perquisizioni a militanti No Dal Molin

(28 Marzo 2008)

Alcuni militanti del Presidio Permanente contro la costruzione della nuova base Usa hanno subito questa mattina una perquisizione da parte delle forze di polizia.

L'avvocato Aurora D'Agostino, esaminato il decreto di perquisizione, ritiene l'impianto accusatorio insolitamente fantasioso: «I capi d'accusa si basano su connessioni talmente labili da rendere evidente la forzatura effettuata per arrivare a delle conclusioni decise in partenza con chiara presunzione di colpevolezza a priori».

«Curioso poi che si arrivi ad indagare su un presunto attentato avvenuto più di otto mesi fa - sottolinea Olol Jackson - e guarda caso le indagini spuntano a due settimane dalle elezioni comunali. Curioso tra l'altro che a dare il via a queste perqusizioni e a tutte le denunce verso gli attivisti sia proprio il padre di un candidato sindaco. Questa è evidentemente una bolla di sapone costruita ad hoc per gettare discredito sul movimento».

Una bolla di sapone, dunque, «da far scoppiare il prima possibile». Cinzia Bottene: «Pretendiamo che l'inconsistenza dell'accusa venga resa pubblica nel minor tempo possibile perché è chiaro l'intento di colpire il movimento e inquinare il clima elettorale. Presentiamo pubblicamente in quest'occasione un documento della Questura di Vicenza che riporta un appunto del procuratore capo Salvarani che dice "Forse è necessario dare un segnale che il "limiti" sono stati superati. Un sollecito invito a comparire". Un appunto che chiarisce l'intento della Questura di colpire aprioristicamente il movimento, e che esula dalle competenze di un magistrato».

Francesco Pavin: «Il movimento No Dal Molin ha sempre fatto le cose alla luce del sole. Non è ammissibile che veniamo accusati di un presunto attentato dell'anno scorso mentre stiamo accusando il disastro ambientale avvenuto due settimane fa in seguito alla rottura dell'oleodotto militare americano che collega Aviano a La Spezia e che ha visto il riversarsi di decine di ettolitri di cherosene sui fiumi vicentini. Svegliare attivisti innocenti alle prime ore dell'alba con decine di agenti in borghese è un metodo da dittatura».

Nei giorni in cui il Presidio denuncia con forza il disastro provocato dall’incidente all’oleodotto militare La Spezia – Aviano dello scorso 10 marzo, qualcuno ha pensato bene di rispolverare il presunto attentato avvenuto dieci mesi fa alla stessa struttura e di puntare il dito contro che si batte per difendere Vicenza. Abbiamo il sospetto che non sia una coincidenza.

Presidio Permanente No Dal Molin

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