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Malpensa: I telefoni squillano nelle sedi dei sindacati confederali ma purtroppo non risponde nessuno.

(30 Marzo 2008)

Ieri 27.marzo 2008 presso la mensa del terminal 1 dell' Aeroporto di Malpensa vi è stata un assemblea indetta da Cub trasporti - SDL e Slai Cobas per spiegare ai lavoratori del Gruppo Sea che strada sta prendendo la Cassa integrazione in Sea.

Infatti in questi giorni l'azienda ha deciso: di introdurre la cassa integrazione ad ore per il check -in, di anticipare turni senza nessun accordo con le parti , di spostare lavoratori da Malpensa a Linate e di attuare altre misure che rendono ancora più difficile e onerosa la vita dei dipendenti in Sea.

Numerosi i lavoratori che hanno partecipato all'assemblea e numerose le lamentele di coloro che hanno provato a contattare delegati sindacali e rsu di CGIL CISL UIL UGL e di altre sigle che hanno firmato gli accordi aziendali del 27 febbraio scorso e dell' 8 marzo c.m. sulla cassa integrazione, ma che non sono riusciti ad avere risposte da questi Sindacati.

Nonostante lo Slai Cobas e la Cub non abbiano siglato gli accordi sopracitati e per questo motivo lasciati al di fuori dalle Commissioni bilaterali che "dovrebbero occuparsi" di monitorare e stabilire il modus operandi della cassa integrazione in Sea, hanno ritenuto necessario di concerto con l'SDL che pur avendo firmato i precedenti accordi si è tuttavia resa conto della necessità di porre un freno ad azioni unilaterali della SEA sia per ciò che concerne l'attuazione della cassa che della riorganizzazione dei reparti e dei turni, di convocare un assemblea visto che nessuna altra sigla si è presa la briga di aggiornare e spiegare l'attuale situazione ai lavoratori.

L'assemblea è stata un atto dovuto nei confronti dei lavoratori che sono stati lasciati all'oscuro di tutto dai sindacati firmatari degli accordi e in cui si è voluto dare tutte le informazioni sulla cigs e sul progetto dell'azienda che ora sta mostrando il vero obiettivo che si era prefigurato già nel luglio scorso e cioè l'attacco al costo del lavoro, modificando unilateralmente gli orari di lavoro, le turnazioni, aumentando i carichi lavorativi e giocando con la cgis da usare strumentalmente nei reparti in cui si vuole modificare l'organizzazione del lavoro per poi spostarla in altri reparti ricominciare l'opera di riorganizzazione e cosi via.

La situazione attuale, non è certo da imputare ad una oggettiva difficoltà di applicazione della cassa nei vari reparti operativi che compongono la società Sea, ma dalla necessità di non poter fare a meno del personale, dato che nonostante il dehubbing voluto in modo irresponsabile da alitalia, molti reparti dal ck-in alla sicurezza, dal toboga al carico scarico sono già stati "sfoltiti" di centinaia di lavoratori precari con le scadenze dei mesi scorsi, di cento lavoratori stagionali il 24 c.m e dalla prossima scadenza del 30 marzo che riguarderà oltre 300 lavoratori interinali, buona parte di questi in sea da sei sette anni.

Come già detto in precedenza , lo Slai Cobas ritiene che questi lavoratori siano da ritenersi a tutti gli effetti dipendenti Sea e debbano essere assunti a tempo indeterminato. E' inaccettabile che Sea pensi di sfruttare ancora questi lavoratori offrendo loro contratti a termine per poi forse, finita la cassa assumerne qualcuno con un contratto nazionale senza integrativo, con un forte abbassamento delle loro buste paga.

La Sea ha gia fatto sapere che ricontatterà una parte di questi lavoratori per offrirgli nuovi contratti, nonostante sia stata costretta a quanto dice a mettere in cassa i propri dipendenti, visti gli “esuberi” che verranno a crearsi.

Il percorso intrapreso dalla Sea la dice tutta sulla reale volontà di usare la cigs in modo "solidaristico" come più volte sottolineato dall'azienda stessa in tutti gli incontri sia con le parti sociali che con le istituzioni.

Ribadiamo a tutti i lavoratori che lo Slai cobas si è già attivato per adire legalmente contro queste azioni unilaterali e illegittime intraprese da Sea e come stabilito in assemblea nel caso in cui l'azienda continui su questa strada senza valutare con tutte le parti interessate, comprese tutte le rsu, (i reali rappresentanti in quanto eletti direttamente dai lavoratori e non scelti dalle segreterie dei sindacati confederali) presenti in Sea, le reali necessità tecniche, ci vedremo costretti ad intraprendere tutte le azioni di lotta che riterremo necessari.

Malpensa, 28 marzo

RSU SLAICOBAS
Sindacato Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale
slaicobasaeroportuali@email.it

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