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Il veleno nella coda

(9 Aprile 2008)

Queste elezioni sono contraddistinte dalle chimere: nel senso antico, di mostri con due teste, di leone e di capra, e coda di serpente; nascono così i Veltrusconi, orrenda sintesi di Veltroni e Berlusconi. Ma anche nel senso moderno della parola, illusioni, sogni vani, o, meglio, frottole senza alcun ritegno, frutto della sfrontatezza che accomuna la stragrande maggioranza dei candidati. E’ noto che questi sono scelti dai dirigenti dei partiti, e il popolo non ha voce in capitolo. L’Italia è una repubblica oligarchica fondata sulla menzogna.

Giulietto Chiesa scriveva, nel febbraio di quest’anno: “…dopo le elezioni Berlusconi e Veltroni si metteranno d'accordo per cambiare insieme la Costituzione e la legge elettorale. Per questo, se lo scarto tra la destra e il PD sarà contenuto, potranno ancora meglio coprire l'inganno, dicendo che non se ne può fare a meno. A quel punto potranno, con vantaggio reciproco, chiudere i conti con tutte le opposizioni, privare i cittadini di ogni possibilità di reazione organizzata e democratica, blindare, con un bipartitismo tanto perfetto quanto truffaldino, la scena politica del paese. Poi si combatteranno, come si combattono democratici e repubblicani in America, ma all'interno della Casta…” (1)

E’ una descrizione realistica. Infatti queste elezioni non vedono destra contro sinistra, ma regolamenti di conti all’interno dei vecchi schieramenti. Veltroni vuole distruggere la cosiddetta sinistra radicale di Bertinotti, Berlusconi bastona principalmente l’UDC di Casini, alla quale sta portando via molti dirigenti, nella speranza di fare lo stesso con i voti. Due grandi partiti killer si scagliano contro gli ex alleati. Per dirla in una frase, Veltrusconi cerca di far fuori… Casinotti. Questo è solo l’aspetto più visibile del problema. Gli apparati della triplice sindacale sono schierati col PD, e i sindacalisti di opposizione più accorti sanno che, dopo le elezioni, la resa dei conti si estenderà anche all’interno dei sindacati, con la emarginazione di tutte le correnti non perfettamente ligie alle scelte del PD. E in seguito si procederà in tal senso anche nelle regioni, nei comuni, in una gigantesca opera di normalizzazione.

Dopo il grido d’allarme, G: Chiesa indicava un’ultima possibilità per la “Cosa rossa”, e cioè la “formazione di liste aperte, decise in primarie dove chiunque potrà candidarsi… I candidati che ne usciranno saranno i candidati di tutti, dei partiti, dei cittadini, dei movimenti.”

Pur comprendendo le preoccupazioni e l’assillo di uno dei pochi giornalisti che ha il coraggio di andare controcorrente, non abbiamo mai condiviso questa ultima parte del suo discorso. Ci possono essere, alla base dei partiti dell’arcobaleno, ottimi elementi che ancora non hanno le idee chiare, ma i parlamentari e i dirigenti hanno optato scientemente per le spedizioni militari e l’aumento delle spese di guerra. In politica non esiste l’equivalente della pillola del giorno dopo, non c’è, come nei computer, il comando “ripristina”, che riporta la situazione a quella precedente, eliminando le alterazioni sopraggiunte, non c’è il confessore che cancella i peccati. Le donne i bambini afgani uccisi nelle offensive Nato, col contributo italiano, non tornano in vita, e per le baggianate della “riduzione del danno” e del “monitoraggio” parlamentare sulle attività militari, il nome di Russo Spena è inciso in modo indelebile nell’albo d’oro della chiacchiera giustificazionista.

Poteva la presunta sinistra radicale rigenerarsi, cacciando l’intero gruppo dirigente? Impensabile , soprattutto sotto elezioni.

Nel frattempo, mentre il teatrino della politica distraeva gli elettori dai temi della guerra, frastornandoli con promesse mirabolanti, il governo Prodi continuava a spargere il suo veleno in questa coda di legislatura. Peacereporter scrive: “L’Italia non aumenterà il numero dei soldati schierati (2.500), ma ne “rimodulerà” la composizione e lo schieramento in modo da avere più truppe da combattimento, tutte concentrate sul fronte di guerra sud-occidentale della provincia di Farah”.(2) E dire che si tratta di un governo col compito di curare l’ordinaria amministrazione! Non pare, però, che da parte dell’opposizione o dalle alte cariche costituzionali sia venuto un richiamo per questo abuso. Si vede che, per i politicanti e per la stampa di regime, sostituire truppe di combattimento a truppe di “pacificazione” è ordinaria amministrazione, per di più conforme al tanto decantato art 11 della costituzione, che “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.”

“Dall’inizio di marzo, i comandi della missione Isaf-Nato, cui l’Italia partecipa con quasi tremila soldati, hanno avviato l’operazione “Scimitarra”: una grande offensiva militare condotta contro le roccaforti talebane in tutto l’Afghanistan, volta a prevenire la campagna di primavera annunciata dalla guerriglia. I bollettini ufficiali parlano di decine di “insorti” uccisi ogni giorno. Ma sotto i colpi della scimitarra alleata stanno cadendo anche molti civili innocenti, condannati dai nostri governi a una Via Crucis senza fine”. (3)

Ma Prodi, non aveva promesso di fare il nonno? Berlusconi fu stroncato per aver giurato sulla testa dei propri figli. L’ottimo “pater familias” Prodi ha tirato in causa l’immagine dei nipotini, mentre mandava i nostri elicotteri a bombardare i villaggi afgani.

Ma perché, dirà qualcuno, soffermarsi su Prodi che rappresenta il passato, e non parlare dell’astro in pieno fulgore, Veltroni? Che sia un uomo del destino, lo dice la profezia di Dante: la bestia, che si aggira nella selva oscura, potrà agire indisturbata “infin che il veltro/ verrà, che la farà morir con doglia”. I corrotti, i mafiosi, i profittatori, devono tremare, un vento di rinnovamento percorre l’Italia.

La sua soluzione è semplice, basta recitare i mantra “lasciare l'odio, scegliere la speranza”, “lasciare la paura, scegliere il nuovo”. La lotta di classe non c’è più: “E chi conosce la realtà, non l'ideologia, sa che il rapporto che c'è tra datori di lavoro e lavoratori nelle piccole imprese è un rapporto tra fratelli, una comunanza di destini assoluta, anche nelle condizioni materiali, spesso persino nel reddito.” I preti hanno trovato chi è in grado d’insegnare loro il mestiere. I vecchi clericali non negavano la realtà delle differenze sociali, della lotta di classe, pretendevano di superarla facendo prediche ai ricchi, perché aiutassero i poveri. Veltroni va assai più in là, nega che tra la maggior parte degli imprenditori e i lavoratori ci sia una vera differenza nel reddito. Basta candidare un operaio sopravvissuto alla tragedia della Thyssen accanto a un ricchissimo industriale come Colaninno, e la lotta di classe va in soffitta. Al giornalista del Manifesto, che dopo aver osservato che nelle liste del Pd ci sono i Calearo, i Colaninno e molti sindacalisti, chiede:” In caso di conflitto nel mondo del lavoro con chi si schiera il Pd?”, Veltroni risponde: “ Ma questi conflitti di punti di vista ci sono in tutti i grandi partiti riformisti occidentali, perché tra Jesse Jackson e Hillary Clinton c'è la stessa posizione? No.” Il trucco consiste nel mettere, al posto del conflitto di classe o di quello degli interessi, il “conflitto di punti di vista”. L’operaio pensa che 1.100 euro in busta paga siano una miseria, il padrone (pardon, l’imprenditore democratico) pensa che la dura legge della concorrenza non permette salari più alti, Veltroni dice: “rispetto entrambi i punti di vista, votate per il mio partito, scegliete la speranza”. Ma con la speranza non si arriva a fine del mese. Persino Berlusconi, quando giocava a fare il “presidente operaio” era meno insincero.

“E allora che ne facciamo del progetto sulla nuova base di Vicenza? - continua l’intervistatore - Credo che dovremo, insieme all'amministrazione comunale di quella città, trovare il modo di limitare al massimo ogni impatto negativo di quella base, anche consultando i cittadini. Sapendo però che gli impegni presi a livello internazionale da un governo - di cui faceva parte anche la Sinistra - vanno rispettati.” (4) Tutte le decisioni fondamentali sono state prese in alto loco, dove i cittadini non hanno voce in capitolo. Ma niente vieta di consultarli, così si sfogano un po’, senza poter cambiare una virgola. E poi, ridurre l’impatto negativo delle base. Vecchia storia, già da tempo dipingono di verde i depositi di carburante o del gas, perché da lontano si confondano col verde delle colline. Forse costruiranno i depositi di armi della nuova base di Vicenza in stile simil-palladiano.

Quando l’uomo del destino chiama, ecco arrivare i tre re magi, travestiti da sindacalisti: “Ogni cittadino ha diritto a far campagna elettorale e questo vale anche per i sindacalisti. – denuncia Cremaschi - Quando però, a pochi giorni dal voto, i Segretari generali di Cgil, Cisl, Uil partecipano a Brescia a una manifestazione elettorale con il candidato premier del Partito Democratico, l’autonomia e l’indipendenza del sindacato subiscono un danno.” (5)

L’altro uomo del fato, Berlusconi, come sempre modesto, ha trovato un personaggio al quale paragonarsi, Cristo: Un po’ spaventato dalle difficoltà per il futuro governo, a causa della crisi economica mondiale, così si è espresso:“ Vorrei dire: allontana da me questo calice”. E in un’altra occasione “dovrò portare questa croce”. Stia tranquillo, in Fini troverà un perfetto cireneo che di questa croce vorrebbe alleggerirlo per sempre. Comunque, il cavaliere ha perso la capacità di fare miracoli, non è riuscito a suscitare dal nulla la cordata per salvare Alitalia, e forse l’unico prodigio che potrà compiere è permettere a Veltroni di superare lo svantaggio iniziale e il discredito ereditato dal governo Prodi, pareggiando al senato.

Non dimentichiamo i grandi uomini della sinistra arcobaleno. Abbiamo visto come cercano di rifarsi una verginità. Cari signori, vi riconosciamo anche se avete cambiato nome della lista e simbolo!.

Diliberto ha fatto persino il bel gesto di lasciare il posto ad un operaio. Ma sentiamo il sociologo Palidda: “ I più strenui difensori delle forze dell'ordine negli ultimi anni sono stati Violante, D'Alema, Minniti. Da anni la sinistra fa a gara per chi deve essere il referente politico. I Gom, squadre speciali violentissime che all'interno delle carceri ristabiliscono l'ordine con vere e proprie spedizioni punitive, sono i protagonisti della “visita” a Bolzaneto. Nell'atto costitutivo avevano a capo un generale dei carabinieri, ex noto iscritto alla P2. E lo sa chi li ha creati? Lo dica lei... Eh sì. Sua eccellenza Diliberto. Da Guardasigilli fu lui a firmare il decreto di nascita dei Gom. Non ha mai spiegato all'elettorato di sinistra il perché”. (6) E bravo Diliberto!

Ma perché tralasciare Ferrara? Il tentativo di criminalizzare l’aborto ha radici antiche, e fu rappresentato da Carlo Casini (“un nome onomatopeico”, commentava allora Mario Capanna), il quale esponeva al pubblico feti sotto vetro.

Oggi, certe conquiste, che sembravano consolidate, sono sempre più messe in forse: “ Nel 2008 l'aborto torna a essere definito un omicidio e assassine sono le donne costrette a ricorrervi. Fino al punto di essere inseguite nelle corsie d'ospedale da squadre di poliziotti a caccia di feti. Naturalmente, ieri come oggi, a indossare i panni dei difensori della vita sono uomini, mossi dal desiderio di ristabilire il potere della generazione, grande e perduto.” (7)

L’altra grande battaglia civile aveva visto la vittoria del divorzio. Un Forattini non ancora reazionario aveva creato una vignetta che divenne il simbolo del trionfo. Una bottiglia di champagne stappata, un tappo che volava, e quel tappo era...Fanfani, il massimo propugnatore della campagna antidivorzio.

Il papa ha attaccato anche il divorzio. Quando la lotta di classe dorme, persino le più comuni libertà borghesi vengono depotenziate, svilite, messe in pericolo.

Per fortuna Ferrara è stato accolto con un’offerta di dieta mediterranea, con pomodori, frutta e verdura e relativa “ovazione”, che in questo caso specifico, invece cha da “ovis” (pecora, probabilmente l’ovino che il vincitore sacrificava agli dei), deriva da “ovum”. Dice di combattere per la vita, e quale simbolo migliore della vita delle uova, che gli tirano in grande quantità? Nonostante questi “incoraggiamenti”, Ferrara è riuscito a trasformare in un aborto la sua campagna elettorale. I suoi superiori, Ruini e compagnia, non saranno contenti.

Le persone grasse di solito sono simpatiche e gioviali, ma ci sono delle indigeste eccezioni. Aulo Gellio racconta che i censori erano soliti togliere il cavallo ai cavalieri troppo obesi e grassi, il che diventava un serio ostacolo nel cursus honorum. E’ improbabile che Ferrara giunga in parlamento, ma se ci riuscisse, dovremmo guardare con nostalgia alla saggezza degli antichi.

8 aprile 2008


Note

1) Giulietto Chiesa - Tutti contro il PD o la sinistra muore”,da il manifesto del 13-2-08

2) Peacereporter, Afghanistan - 04.4.2008 “Siam pronti alla morte, l’America chiamò. Vertice Nato: più truppe italiane a combattere in Afghanistan”.

3) Peacereporter, Afghanistan - 25.3.2008 “La Via Crucis afgana. Uova di cioccolato per i nostri bambini. Bombe per quelli afgani”.

4) Il manifesto 27 Marzo 2008, “Al voto «Da soli si può». E senza sinistra”, Intervista a Walter Veltroni.

5) “I segretari generali Cgil, Cisl, Uil con Veltroni a Brescia. Opposizione totale al sindacato unico del Partito Democratico, Giorgio Cremaschi (Rete28Aprile).

6) Il manifesto 22 Marzo 2008, “Parla il sociologo Salvatore Palidda, studioso delle forze dell'ordine. «Impunità garantita da coperture politiche e sociali» «Violenze di polizia? E' colpa anche della sinistra» G.R.S.

7) Norma Rangeri, “Un crociato in televisione” il manifesto 15 Febbraio 2008

Fonte

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