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(8 Febbraio 2011) Enzo Apicella
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lettera a Liberazione di un gruppo di militari della Marina

(12 Marzo 2002)

Signor direttore Curzi, abbiamo deciso di inviarle questa e-mail per invitarla a venire (insieme ad altri direttori, magari di giornali di segno politico opposto al suo) a verificare cosa sta accadendo nel mare di Sicilia. Siamo un gruppo di uomini della Marina militare assolutamente non legati a nessuna forza politica, ma rivolgiamo questo appello a lei perché uno di noi ha avuto l'onore della sua amicizia anni fa a La Spezia.

Il servizio di controllo che ci è stato affidato verso imbarcazioni "carrette di extracomunitari" è solo repressivo. L'episodio che si è verificato ieri nelle acque tra Malta e Lampedusa era assolutamente prevedibile. Un disastro annunciato, come ha detto il sindaco dell'isola. Non abbiamo fatto nulla perché noi non dobbiamo fare nulla.

Rifletta, signor direttore, che poco tempo fa, più o meno nella stessa zona di mare, per una imbarcazione di lusso (otto passeggeri più l'equipaggio) in difficoltà si sono subito levati in volo tre elicotteri e sono partite cinque nostre unità. Allora, nessuno aspettò che si muovessero i maltesi! Ieri il nostro pattugliatore "Cassiopea", avvisato dai coraggiosi pescatori dell' "Elide" sulla gravissima situazione, ha avuto l'ordine di tenersi lontano dal luogo del naufragio.

Non aggiungiamo altro. Ma vorremmo che in Parlamento, in televisione e sulla stampa si aprissero delle serie inchieste. E' in gioco la vita di tanta povera gente e anche l'onore nostro di marinai della Repubblica italiana. Lettera firmata

Il commento di Curzi

A questa terribile denuncia non vogliamo aggiungere parole nostre senza prima avere nelle nostre mani una più precisa documentazione.

Le spiegazioni date finora dalle autorità militari responsabili ci sembrano assolutamente insufficienti. Non si tratta, ora, di aprire una partita di ping-pong di accuse e difese, ma le parole di un uomo vero, il comandante del peschereccio "Elide", signor Vito Diodato, richiedono il massimo di attenzione.

«Non potrò mai dimenticare quella scena. E' stato terribile Vado in mare da quando ero ragazzo, ma non avevo mai visto nulla di simile: voci disperate che chiedevano aiuto, decine di braccia che dall'oscurità si pretendevano verso di noi nel mare in tempesta. Sembrava l'apocalisse. Abbiamo subito lanciato in mare tutti i salvagente che avevamo, le cime e perfino le cassette di pesce».

Quel comandante, quei pescatori di Mazara del Vallo hanno certamente fatto tutto quello che potevano fare. Altri? (a.c)

Fonte

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