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(19 Luglio 2010) Enzo Apicella
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Ultima fermata del partito delle chiacchiere, si scende.

(15 Aprile 2008)

Non poteva durare all'infinito il gioco di parlare di un altro mondo e di servire i governi di questo mondo.

In un'Italia sempre più povera, dove i lavoratori sono sempre più precari e non si arriva alla fine del mese, la sinistra arcobaleno prende poco più del 3% e sparisce dal parlamento.

E' naturale e anche giusto allora che sia finita così, a cosa serve una sinistra che si allea con la borghesia, ne subisce le politiche che penalizzano i ceti popolari e riesce solo a tutelare i propri posti di potere a partire dalla presidenza della camera.

Sono partiti come cuore dell'opposizione e sono arrivati ad occupare posti di potere un po' dappertutto, nei comuni, nelle regioni, nel governo.

E mentre tutto questo accadeva, le guerre sono continuate, le famiglie dei lavoratori si sono impoverite, la monnezza ha riempito le strade e via dicendo.

Una "sinistra" così è bene che sparisca, e la cosa ha preoccupato tutti i commentatori televisivi, che non sanno ora come parlamentarizzare la protesta sociale.

A questo sono servite le forze della sinistra arcobaleno in questi ultimi anni, ad incalanare la protesta dentro i meccanismi della collaborazione di classe.

Hanno anche cancellato le vecchie identità formali di Partiti Comunisti per fondare la sinistra arcobaleno che a parole era presentata come una scelta innovativa, il cui significato è ben figurato dalla presenza nelle loro file del liquidatore del PCI Achille Occhetto.

Una sinistra così non serve ai lavoratori, serve al capitalismo.

Quello che serve agli operai, ai precari, agli immigrati, ai giovani dei movimenti è una sinistra comunista, anticapitalista, antimperialista, rivoluzionaria.

La Costituente Comunista ha invitato a non votare perché ha interpretato il sentimento diffuso degli strati più poveri ed esclusi della società che guardavano a sinistra e che in questi anni si sono sentiti abbandonati e traditi, ora i Comunisti si devono ritrovare scrollandosi di dosso tutti gli opportunisti e i collaborazionisti perché comincia una fase nuova dove le forze anticapitaliste hanno la possibilità di riaprire il conflitto politico e sociale.

Aurelio Fabiani
Costituente Comunista

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