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Fumo di fumo

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(6 Aprile 2012) Enzo Apicella

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il falso bipartitismo

(15 Aprile 2008)

La prima cosa da dire sull’esito elettorale è che ha vinto l’identità di destra, quella piduista, che rassicura la mafia dichiarando che Mangano è un eroe, che si permette di proporre un esame sulla salute mentale dei giudici, che vuole mantenere l’essenziale potere sui media, che si allea con uno che parla di fucili, a fronte di un Veltroni centrista, senza più radici nelle classi subalterne, credibile agli occhi di saltimbanchi e attricette, sprizzante ottimismo senza fondamento.

I personaggi come Veltroni hanno collaborato a portare progressivamente la sinistra nel “Palazzo”, spacciando per modernità l’abbandono a se stessi di operai, disoccupati, poveri, abbandonati nelle periferie invivibili per l’immigrazione, togliendo loro identità e speranza di riscatto.
Se si vuole capire il perché della fine della sinistra e la sconfitta di Veltroni, non si può prescindere dalla colpa di aver tradito e abbandonato i propri rappresentati demolendo una identità di sinistra dopo aver ceduto innumerevoli volte, rendendo il lavoro sempre più precario, pericoloso, ricattato, flessibile e quanto altro è stato concesso alla destra confindustriale, con i capi comunisti presenti nei salotti della borghesia e assenti dalle periferie.

Comunque questi risultati elettorali sono validi perché permettono di capire che è finita l’epoca delle furberie, degli opportunismi, delle illusioni, e che aver abbandonato una identità anticapitalista, antiliberista, antimperialista e il forte radicamento tra i lavoratori, si è rivelata una scelta suicida.
Le macerie della ex-sinistra sono un partito centrista e interclassista, concorrente o prossimo alleato di Casini, e la ridicola “sinistra arcobaleno”, denominata assurdamente sinistra radicale, una sommatoria di frange di esclusi, che hanno dato ad intendere la balla che il comunismo si fa seduti comodamente nel “Palazzo” e negli studi televisivi, e non con la lotta di massa nelle fabbriche e nei quartieri per strappare conquiste vere e durevoli.
Che sparisca questa gente dal Parlamento è solo salutare, perché un movimento antagonista al liberismo può nascere solo con iniziative dirette, di base, con coloro che vogliono decidere il proprio destino e non fare le comparse o i sudditi.

Non aver votato nè Veltroni, né la sinistra arcobaleno, come ho fatto io, è stata una scelta giusta, di chiarezza. Soprattutto andava punito il governo Prodi che non ha fatto la legge sul conflitto di interessi, non ha fatto la legge per un nuovo assetto Tv, non ha cancellato le leggi ad personam, ha approvato il raddoppio della base americana di Vicenza, non ha chiuso la partecipazione italiana all’aggressione all’Afghanistan, ha sospeso la promessa legge sulle coppie di fatto (DICO), non ha fatto unilateralmente una nuova legge elettorale, ha promosso la politica degli inceneritori al posto della raccolta differenziata, ha ammiccato al ritorno del nucleare.

L’unica grande negatività che registro è il voto operaio al Nord per la Lega e per il Cavaliere, non ne avranno alcun vantaggio, e l’astensione dal voto sarebbe stata enormemente più importante. Non c’era bisogno di leccare la mano al padrone.

15 aprile 2008

Paolo De Gregorio

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