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25 aprile

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(25 Aprile 2012) Enzo Apicella

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    Ricordare il 25 aprile, per lottare ancora!

    (23 Aprile 2008)

    NESSUNA CONCORDIA TRA SFRUTTATI E SFRUTTATORI!

    Negli ultimi anni il 25 aprile è diventato una celebrazione di unità nazionale e concordia tra le classi. Megafono Rosso – Per l’Unità degli Studenti in Lotta vuole invece ricordare la Resistenza come battaglia della classe lavoratrice e delle masse popolari per sottrarre il Paese alla barbarie di fascismo e guerra in cui lo avevano precipitato le classi dominanti. Il 25 aprile che ricordiamo è quello che è nato dalla lotta degli sfruttati contro il fascismo voluto dagli sfruttatori: se i lavoratori, per vent'anni, furono vittime della violenza dello Stato fascista, la borghesia italiana ne fu la principale responsabile, con la complicità della monarchia e del Vaticano. Il fascismo garantiva al capitalismo italiano quei profitti che erano stati "minacciati" dalle lotte operaie e contadine d'inizio secolo ("Biennio rosso"). Il fascismo non fu quindi un "corpo estraneo" al capitalismo italiano, ma una delle sue espressioni. La Resistenza fu, per la gran parte dei suoi protagonisti, lotta contro gli sfruttatori che dello Stato fascista si erano serviti per immiserire ancora di più le classi popolari e consolidare l'egemonia della borghesia. Per questo, ricordare la Resistenza significa ricordare, anzitutto, la lotta del proletario contro il padrone, dello sfruttato contro lo sfruttatore.

    NESSUNA PACE NEL CAPITALISMO

    La lotta partigiana fu anche una lotta tradita: le classi dominanti – che nei vent'anni precedenti avevano privato dei più elementari diritti civili la popolazione, perseguitato gli oppositori politici, emanato leggi razziali, oppresso altri popoli e trascinato il Paese nella guerra – sono tornate al potere. Fu responsabilità dello stalinismo, in Italia come in Europa, la mancata trasformazione della guerra partigiana in guerra rivoluzionaria: i governi nati nel dopoguerra hanno riconsegnato le redini del Paese alla borghesia, che con un volto nuovo – liberale e democratico – ha portato avanti le stesse politiche di sfruttamento, repressione, guerra. Mentre veniva garantita l'amnistia per tutti i crimini fascisti e si preservano gli interessi della grande industria che si era arricchita con la guerra, i lavoratori e le masse popolari vedevano sfumare, dopo lo sforzo generoso nella lotta partigiana, la possibilità di costruire uno Stato a difesa dei loro interessi, uno Stato socialista.

    ANCORA OGGI CONTRO LE ORGANIZZAZIONI FASCISTE E I GOVERNI PADRONALI

    È a partire dalla consapevolezza di questo tradimento, che ha visto alleati stalinisti e classi dominanti, che vogliamo ricordare il 25 aprile. Oggi come ieri, i governi del padronato attaccano continuamente i già minimi strumenti di salvaguardia delle condizioni di vita dei lavoratori, degli studenti e degli immigrati; finanziano nuove guerre, attuano politiche colonialiste; all'occorrenza rispolverano vecchi metodi fascisti e polizieschi e garantiscono alle organizzazioni fasciste di operare nella società. Le organizzazioni fasciste –da Blocco studentesco legata a Fiamma tricolore, a Destra universitaria e Lotta studentesca legati a Forza nuova- si sono resi responsabili di aggressioni a studenti di sinistra nelle scuole e nelle università, da Treviso a Roma. L’azione di queste forze ausiliarie dei governi padronali deve essere fermata, perchè ieri come oggi è rivolta contro i diritti e le conquiste sociali ottenuti con le lotte dai lavoratori, dagli studenti, dalle donne. Proprio per questo è necessaria la più vasta mobilitazione nelle scuole e nelle università, seguendo l’esempio degli studenti francesi che a migliaia sono scesi in piazza contro la precarietà e per il diritto allo studio e una scuola pubblica e laica.

    · La lotta degli studenti e dei lavoratori non ha confini nazionali!
    · Per il diritto allo studio, per un futuro senza precarietà!
    · Via il numero chiuso per l’accesso all’università!
    · Per una scuola pubblica, laica e gratuita!
    · Fuori i fascisti dalle scuole e dai quartieri popolari!
    · Via le truppe italiane ed europee dai teatri di guerra!
    · Via tutti i governi di guerra e di rapina, per un governo dei lavoratori!

    Megafono Rosso

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