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RISULTATI

(28 Aprile 2008)

I giochi elettorali sono compiuti, non erano truccati, tutto quello che andava fatto è diventato un fatto, definito e chiaro nella sua potenza: hanno vinto i migliori, scesi in Campo. Sembra che un po' tutti noi, quelli che non hanno partecipato se non votando o astenendosi, abbiamo voglia di capire perchè: non accade a chi ci ha governato, tentano già di mettere i cocci a posto e il vaso trabocca da un pezzo.

Cosa cambia davvero nella nostra vita? A sentire i programmi conoscendo la storia passata, molto.

Ci sarà lavoro per tutti, si faranno aereoporti, ponti, linee ferroviarie veloci, si edificherà, si commercerà, si riscopriranno i valori veri, si porterà la pace in ogni angolo dove c'è guerra, si esporterà la razza italica, la musica e la nostra cultura, in un mixer leggero e duro, con severo controllo del fare di ognuno. Non c'è posto per tutti in questo paese di Bengodi, chi non ama la minestra può andarsene e chi la minestra non l'ha, non si sogni di entrare. I cardinali avranno un bel da fare nel presenziare e inaugurare i luoghi di convivenza e traffico delle merci.

Anche noi volendo avremo un bel da fare...ci dovremo attrezzare come in tempi di guerra, come quando emigrarono in tanti, nello stesso stivale e fuori.Anche allora le carceri erano piene come gli ospedali e i manicomi. Anche allora la cultura non era libera, anche allora gli italiani inneggiarono al vincitore.

Ad alcuni le gare non piacquero mai e non si sentirono nè vinti, nè vincitori. Continuarono a fare il maestro, l'operaia, il contadino, l'impiegata, il disoccupato, il fuoriuscito,la casalinga, il dipendente di un padrone e della sua consorte.Il calendario lo sfogliano le stesse persone di sempre, donne e uomini, nella loro lotta per la vita che vorrebbero meno difficile e amara.

Sono pochi quelli in vita che hanno visto la guerra quì, a casa, che hanno ancora nelle orecchie i bombardamenti, la ricerca del cibo, la disperata paura di perdere i propri cari e perdersi. Ma la tecnologia e i media ci hanno abituato in questi ultimi cinquant'anni a non meravigliarci più di niente, a non appassionarci più a nulla, se non a comando, come le lacrime che scivolano giù a notizie lontane e smorfie di disgusto per quelle vicine.

Ronde punizioni esemplari repressione manipolazione revisionismo sono tutte cose che non ci riguardano, perchè noi facciamo la stessa vita di sempre, non è cambiato nulla, neanche le feste: dal 25 aprile si va al primo maggio, con qualche santo in mezzo da festeggiare localmente.Non è cambiato niente.

Doriana Goracci

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