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J18: alcune associazioni rispondono al Giornale di Vicenza

in merito all'articolo sulla giornata di iniziativa contro la guerra

(21 Gennaio 2003)

«É pericoloso vivere nel mondo non a causa di chi fa del male ma a causa di chi guarda... e lascia fare» (Albert Einstein)

COMUNICATO STAMPA

Egregio Direttore, con rammarico e preoccupazione le vogliamo esternare la nostra delusione per non aver trovato e letto, tra le pagine del Giornale di Vicenza, un appropriato ed oggettivo resoconto giornalistico sull’importante palinsesto di manifestazioni contro la guerra e le guerre, e per la pace, tenutosi sabato 18 gennaio a Vicenza. L’appuntamento che si sono dati nella nostra città tanti cittadini ed un centinaio di variegate associazioni, sfidando l’addiaccio e l’indifferenza di molti, e in solidarietà con le tante altre manifestazioni pacifiche svoltesi in tutto il mondo, non può certo dirsi usuale e secondario, soprattutto perché è riuscito a coinvolgere e sensibilizzare, in soli dieci giorni di preparazione organizzativa autofinanziata, migliaia di persone accomunate dal vivo desiderio di testimoniare pubblicamente, in piazza, lungo le strade, i valori del dialogo e della giustizia; valori che ci spingono a credere che gli eventi bellici sono evitabili e che un altro modo di agire sul fronte della politica internazionale è possibile e doveroso, se non vogliamo ripercorrere strade lastricate di sangue, che lasciano dietro di sé indelebili scie disperazione e ingiustizia.

Tante associazioni, gruppi, singoli cittadini, rappresentanti di un arcobaleno di sensibilità diverse, ma che sono riusciti a trovare un denominatore comune nei suddetti valori, formano la spina dorsale di un contesto sociale vivo ed in crescita esponenziale. E chiedono di essere ascoltati e valorizzati, per il bene di tutti, e non ghettizzati o trattati, al massimo, come gli animatori di eventi folcloristici. Giovani e adulti impegnati nel volontariato ambientalista, nel commerci equo e solidale, nelle cooperative sociali, nel servizio civile nazionale ed internazionale, nelle associazioni ed organizzazioni politiche e sindacali, nei coordinamenti e reti associative per la legalità e la pace testimoniano ogni giorno con il proprio costante impegno volontario, senza clamori o secondi fini, la volontà di tentare, mediante il dialogo, di sensibilizzare le istituzioni ad impegnarsi sul difficile terreno del confronto costruttivo, teso ad allontanare, a scongiurare che gli arsenali di guerra, presenti nella nostra città, si mettano inesorabilmente in moto.

Siamo delusi, perché la più grossa testata informativa provinciale ha invece voluto puntare i fari e dare la parola, nell’edizione del giornale di domenica 19 gennaio, non ai contenuti e alle variegate riflessioni dei tanti “piccoli” presenti in piazza, ma ai soliti opinion leader (Achille Variati, mons. Pietro Nonis e l’assessore Sante Serracco) dei quali certo ci interessa l’opinione ma che avremmo accolto a braccia aperte e voluto tra noi, con le proprie molteplici rappresentanze e sensibilità; purtroppo costoro erano assenti in piazza (ma presenti tra le colonne del suo giornale) e non hanno aderito a quella che poteva, anche con il loro contributo, trasformarsi in una imponente manifestazione per la pace, all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco. A padre Adriano Sella, don Albino Bizzotto, Bepi De Marzi, ai rappresentanti delle Associazioni palestinesi e degli stranieri, dei Centri Sociali, della Rete Lilliput, delle rappresentanze sindacali presenti e a tutti coloro che hanno preso la parola in piazza dei Signori e lungo il tragitto della Marcia per la pace doveva, a nostro avviso, essere dedicata la pagina del Giornale di Vicenza. Nella speranza di poter leggere in una prossima edizione del giornale quanto emerso il 18 gennaio a Vicenza, cordialmente la salutiamo.

Un saluto di pace da: Amedeo Tosi (Direttore responsabile della newsletter «il GRILLO parlante»); Paolo Michelotto (Bilancio partecipativo – Vicenza), Alice Bollesi, Fabian Beker

Fonte

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