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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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verona: sicuri come la morte!

Fiducia nello stato non ne abbiamo. L'antifascismo e' proletario, e non lo deleghiamo!

(14 Maggio 2008)

Ammazzato dai fascisti, utilizzato dai politicanti.
Chi per celebrare l’ordine federalista, chi alla ricerca di una improbabile rivincita elettorale.

La forte iniezione euroscettica e securitaria leghista dentro l’accelerazione bipartita e’ alla base delle ripetute aggressioni precipitate nell’assassinio di Nicola, appaltato alla solita mano tesa nazista.
Il clima di ordine e sicurezza trasversale ad ogni polo politico, la difesa della proprieta’ e della uniformita’ da ogni antagonismo e diversita’ sono i veri responsabili dell’accaduto.
Chi rispolvera, per biechi interessi di bottega elettorale un antifascismo annacquato troppo spesso dimenticato o rinnegato sul carrozzone revisionista, sminuisce e mente sapendo di mentire.
Troppo comodo, e troppo facile, far finta di non sapere che, dopo 60 anni di parlamento e bouvette fianco a fianco alle sinistre di stato, i fascisti ora sono al governo, nazionale e locale, ricoprendo le piu’ alte cariche istituzionali della repubblica democratica ed antifascista.
Ora qualche galoppino delle tante dimagrite “sinistre plurali” vorrebbe nuotare nella ( scarsa ) acqua di qualche corteo antifascista, con l’ intenzione di ricostruirsi una verginita’ politica insieme ad una rinnovata platea di attacchini-elettori, incoraggiato in questo dai vescovi di movimento che, alla ricerca disperata di una qualunque “sponda” perduta, non aspettano altro.
E allora, sul morto vero, giu’ un fiume di proclami virtuali, grandi quanto la distanza di tutti costoro dalla realta’ materiale.
Una realta’ che ci consegna un mondo cambiato non piu’ spiegabile ed affrontabile con categorie e comportamenti del secolo scorso, dove i fascisti carogne non dovevano, ne’ potevano, uscire dalle fogne, pena una sana bastonata.
Avendo servito bene i loro padroni, e non avendo piu’ trovato ad attenderli la giustizia proletaria, sono usciti dalle fogne, si sono presi curve, quartieri, poteri, ma soprattutto troppe giovani teste……….…….e qualcuno, oggi, fuori tempo massimo, ripropone scadenze occasionali facendo finta di non capire che contro i fascisti, oggi piu’ che ieri, non basta certo la sfilata.

Noi pensiamo che non si puo’ eludere un lungo, lento ed umile lavorio molecolare nel corpo sociale, nel territorio e nei luoghi fisici della contraddizione di classe che dimostri come non esista una specificita’ del problema fascista, ma, al contrario, esiste una specifica nemicita’ proletaria con il capitalismo, e tutti i suoi servi, comunque colorati.
Il fascismo non e’ una teoria, e non puo’ esserlo nemmeno l’antifascismo; si tratta di pratiche sociali, controrivoluzionarie o rivoluzionarie, al servizio dei padroni o del proletariato.
Vogliamo dire che l’ antifascismo o e’ anticapitalista, cioe’ contro il modo di produzione che esprime anche il fascismo, o non e’.
E’ per questo che rifiutiamo i carrozzoni dell’antifascismo di stato, buoni per tutte le stagioni, politiche ed elettorali, come denunciamo i soliti appassiti volponi di movimento alla ricerca della loro personale vendetta “contro il governo delle destre”.

Il nostro impegno antifascista non conosce scorciatoie.
Di certo, bisogna sgombrare il campo dagli assassini fascisti ma anche da tutti i detriti della politica politicante.
A chi cerca nella riproposizione di stanchi rituali del passato riesumazioni impossibili o resurrezioni cui non crediamo, rispondiamo che il nostro percorso resta la lotta di classe, che non prevede rappresentanze istituzionali, ne’ “sponde amiche”.

FIDUCIA NELLO STATO NON NE ABBIAMO
L’ANTIFASCISMO E’ PROLETARIO, E NON LO DELEGHIAMO!

coordinamento per l’autonomia di classe

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