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Dodicimila persone hanno sfilato oggi a Verona per ricordare Nicola

(18 Maggio 2008)

Circa dodicimila persone hanno sfilato oggi a Verona per ricordare Nicola Tommasoli, il giovane ucciso nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio da cinque simpatizzanti dei gruppi neofascisti.
Per Nicola la manifestazione si è fermata davanti alla chiesa di San Fermo, per un minuto di silenzio e un lungo applauso, per portare fiori e ricordi sul luogo della sua morte, lì a pochi metri, a Porta Leoni.
A questa grande e importante manifestazione si deve aggiungere quella altrettanto importante e significativa che le organizzazioni dei migranti hanno promosso in piazza Bra.
Da queste manifestazioni nasce una nuova Verona che vuole propagare una nuova sensibilità fatta di socialità vitale e tolleranza.
Il corteo - comunicativo, aperto, partecipato, pacifico - è stato aperto da uno striscione disegnato da un artista/writer amico di Nicola, portava questa scritta: "Nicola è ognuno di noi".

La manifestazione, promossa dall'Assemblea aperta cittadina, ha fatto appello alla coscienza civile e alla capacità di autocritica di Verona per sconfiggere l'intolleranza e la discriminazione, un atto d'amore verso la città stessa, perchè è proprio dalle condizione estreme che possono nascere pensieri e pratiche vivificanti, perchè è proprio dal dissenso che possono nascere sensibilità, coscienza, saperi nuovi. E' necessario quindi costruire progetti per nuove sensibilità, forme di vita libere.
Erano presenti molti cittadini, uomini e donne, ragazze e ragazzi, associazioni culturali, musicali, teatrali, sociali di Verona e del territorio. Tra i molti striscioni anche uno degli amici di Nicola, con la scritta: BIBOA, una gioiosa imprecazione inventata da Nicola stesso. Molte anche le realtà giovanili e i centri sociali di varie città, da Roma a Brescia, da Padova a Bologna.

A metà corteo, qualche tafferuglio provocato da poche persone è stato pacificato dai manifestanti stessi. Il corteo si è concluso a piazza Erbe e in piazza Dante con gli interventi delle realtà che hanno organizzato e partecipato alla manifestazione.

Si è manifestato per ricordare chi ci è stato affine. Non ha importanza se Nicola si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni di ripensamenti e ricombinazioni sociali, culturali, politiche, esistenziali, abbiamo imparato a definirci non per quello che siamo ma per ciò che non siamo. A differenza dei suoi assassini Nicola non era nazista, non era fascista, non era razzista, non era leghista, non era un reazionario. Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo inventarlo. Lontani dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente, vivere come l'aria che si respira, come ha fatto Nicola. A Nicola piacevano il surf, la montagna e il colore arancio. Skate: ebrezza e surf dell'anima. Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio: vitalità e spiritualità. Immaginazione. Vita contro la morte.

17 maggio 2008

Assemblea aperta cittadina
organizzazione della manifestazione

Fonte

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