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(4 Aprile 2011) Enzo Apicella

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Pogrom e ronde: effetto della distensione tra PDL e PD

(27 Maggio 2008)

In Italia, a poche settimane dagli esiti delle elezioni, si sono scatenati gli spiriti animali e squadristici che si erano già da tempo risvegliati, evocati da campagne di revisionismo storico e politico che, anziché tenere a freno i rigurgiti fascisti, hanno finito per incoraggiarli e legittimarli.
La campagna vergognosa sulla sicurezza, avviata dai sindaci sceriffi diessini, Cofferati e Domenici, contro romeni e nomadi, vede ormai il veltroniano PD impegnato in prima linea a contendere la palma della repressione e del razzismo a Lega e AN/PDL. In tutto il Paese il vento della xenofobia mascherata da sicurezza accomuna giunte guidate da (ex?)fascisti (come Alemanno a Roma) e da neocentristi democratici (come Filippeschi a Pisa).

Le vicende di questi giorni nelle nostre città, con le ronde squadriste nelle città del nord, i veri e propri pogrom scatenati indiscriminatamente contro rom e campi nomadi a Napoli, le squadracce neonaziste che segnano il territorio a suon di aggressioni mortali contro chi si trovi a incrociarle a Verona, le dichiarazioni del neoministro della Lega sugli arresti dei clandestini, aggravano i molti episodi di feroce omofobia con aggressioni a donne e uomini per la propria dichiarata omosessualità avvenuti nei mesi scorsi a Lucca come in molte altre città italiane, assieme alle aggressioni a centri sociali, sedi di partiti e associazioni di sinistra e a giovani che vengono malmenati solo per il loro abbigliamento in odor di sinistra. Il clima che si è determinato viene ormai stigmatizzato persino a livello internazionale europeo.

Lo squadrismo nazi-fascista è un’infezione che non è stata mai sradicata completamente, ma adesso trova le condizioni per emergere nuovamente e diffondere idee malsane, violentemente segregazioniste e razziste, che purtroppo diventano luogo comune, sentire condiviso da larghi strati popolari, proletari e di lavoratori, anche di settori di classe operaia che, pur senza condividere gli aspetti estremi della ideologia e della simbologia neonazista, ripudia magari per paura i principi di solidarietà per assimilare condotte e comportamenti contro la presenza di immigrati nei propri territori, in contrasto con i valori antifascisti e democratici. È così che, negli anni, si è rafforzata l’irrazionale speranza, effetto della paura, nell’uomo forte della Provvidenza (in veste di primo ministro o sindaco che sia: basta che sia autoritario!): poiché la sinistra (o la sua caricatura da centrosinistra) non ha fornito risposte a questa insicurezza crescente, causata da un feroce attacco di classe padronale alle condizioni di lavoro e di vita delle classi subalterne, ma anzi ha alimentato questa insicurezza confondendo le proprie scelte con quelle della destra, allora le risposte all’immiserimento della propria condizione materiale e alla paura per la perdita di una condizione materiale sempre più precaria e priva di prospettive vengono cercate nella demagogia populista, xenofoba e razzista delle destre, che scarica sui più deboli le responsabilità che vanno invece rintracciate nel sistema che crea ed alimenta sfruttamento e diseguaglianze.

È necessario allora puntualizzare ancora una volta che gli immigrati (soprattutto quelli clandestini) sono forza-lavoro sfruttata dai padroni per abbassare le tutele, la sicurezza sul lavoro e le paghe di tutti i lavoratori. Ecco perché anche i lavoratori italiani si sentono minacciati: per questo c'è bisogno di far emergere i clandestini al nero anche attraverso percorsi premiali (per esempio, denunciando il proprio padrone, possano ottenere la cittadinanza italiana).
Inoltre, dati certi confermano che la maggior parte degli immigrati non delinque, non infrange la legge: il decreto espulsioni del governo Prodi (ora decaduto) seguito all’uccisione di una italiana da parte di un rumeno, ha “prodotto” solo 180 espulsioni su 330.000 rumeni presenti in Italia (dati tratti dalla trasmissione “Un mondo a colori - Speciale” andato in onda a notte fonda il 9 maggio scorso). Quindi: dove sta tutta questa delinquenza?
Peraltro, i maggiori controlli sul territorio devono soprattutto indirizzarsi nei cantieri e nelle fabbriche italiane clandestine (negli scantinati, nei sottoscala ecc), dove bisogna colpire i vari racket (spaccio di droga, prostituzione, accattonaggio), proprio per salvaguardare le vittime.
Infine, l’Italia utilizza in minima parte i fondi stanziati dalla UE per l’integrazione e la scolarizzazione degli stranieri e dei Rom in particolare, nonostante il Trattato di Schengen lo preveda.

L’arretramento sociale, la perdita di diritti, la precarizzazione del lavoro e delle condizioni di vita, lo sfruttamento come forza lavoro degli immigrati a cui vengono poi negati i diritti minimi di esistenza (casa, famiglia, servizi) e che diventano così obiettivi di razzismo e xenofobia, sono il frutto avvelenato di una politica di omologazione tra centrodestra e centrosinistra, in cui i comunisti hanno perduto l’egemonia politica e culturale, ideologica e teorica.
Per rilanciare i valori antifascisti e realmente democratici, impedendo a razzismo e neofascismo di presentarsi come idee legittime e accettabili, occorre che i comunisti riempiano i principi antifascisti con una pratica politica radicata nelle lotte, nel conflitto sociale e nella costruzione di solidarietà e lotte comuni tra i proletari italiani e i nuovi proletari migranti.
Solo i principi dell’internazionalismo vissuti concretamente nei quartieri e nei luoghi di lavoro possono sconfiggere il fascismo e il razzismo, e rilanciare la lotta contro lo sfruttamento e il padronato.

Costruiamo dunque l’opposizione sociale e politica al Governo Berlusconi, come a tutti i Governi di destra o di centro-sinistra che adottano provvedimenti filo-padronali contro i lavoratori e le classi popolari.

COORDINAMENTO per l’UNITA’ dei COMUNISTI/MOVIMENTO per la COSTITUENTE COMUNISTA (PISA)

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