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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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PER UNA VERA COSTITUENTE COMUNISTA ALL'ALTEZZA DELLE SFIDE DEL COMUNISMO NEL XXI SECOLO

Per riaffermare il comunismo come strumento della liberazione dei lavoratori e delle lavoratrici

(28 Maggio 2008)

Volantino diffuso all'assemblea di Vicenza per la presentazione dell'appello "Comuniste e comunisti: cominciamo da noi"

Il risultato delle elezioni politiche ha confermato il disconoscimento da parte dei lavoratori e delle lavoratrici dei partiti della sedicente Sinistra Radicale.

Non poteva che essere così. In questi due anni di governo Prodi il PRC, il PdCI, i Verdi hanno dimostrato la propria incapacità a difendere gli interessi degli sfruttati, mentre si sono resi ripetutamente complici di decisioni politiche a favore degli sfruttatori: lo scippo del tfr, il taglio delle pensioni e l'aumento dell’età pensionabile, la privatizzazione dei beni comuni e gli aumenti delle tariffe, della benzina, della luce e del gas, l'introduzione di nuovi ticket sanitari.

Il PRC, il PdCI, i Verdi hanno difeso ad oltranza un governo che ha rifinanziato le missioni di guerra in Afganistan ed in Kossovo e ne ha deciso una di nuova in Libano; un governo che ha aumentato le spese militari e ha autorizzato la nuova base americana di Vicenza; che ha mantenuto ed aumentato i privilegi economici alla chiesa cattolica; che non ha abrogato né la legge Biagi, mantenendo la precarietà, né la Bossi-Fini ed anzi ha cercato (ed in parte c’è riuscito) di introdurre nella legislazione italiana norme di sicurezza razziste ed il reato di povertà.

Prima di sparire dal Parlamento, la sinistra governista è sparita dai suoi naturali insediamenti sociali. La disfatta di questo ceto politico è l’inevitabile conseguenza delle sue scelte scellerate, ma il suo peso ricade su tutte e su tutti, in primo luogo sui lavoratori, in termini di disorientamento, disorganizzazione e passivizzazione di fronte all'attacco padronale.

Occorre una proposta seria e credibile: i lavoratori chiedono risposte reali e non si accontentano di proposte di pura testimonianza, chiedono organizzazione politica e sono poco interessati a gruppetti e partitini identitari e autocentrati.

Alla fame ogni quarta settimana, privati dei diritti, rapinati della liquidazione e della pensione, con l'unica prospettiva di dover pagare di tasca propria i costi di una crisi economica senza precedenti, i lavoratori e le lavoratrici possono essere riconquistati al comunismo solo attraverso una Costituente che abbia al centro la classe e i suoi bisogni materiali, che sia sentita dai lavoratori come proprio strumento di emancipazione e di costruzione della propria indipendenza politica.
Questa non è una Costituente che possa essere proclamata, ma che deve essere costruita giorno per giorno nella difesa degli interessi di classe nei luoghi di lavoro e di sfruttamento

Deve essere una Costituente che faccia i conti non solo con i due anni del governo Prodi, ma anche con i trenta anni di compromesso e di concertazione che li hanno preceduti.

Una Costituente che abbia l'obiettivo dichiarato dell'organizzazione indipendente del proletariato come strumento di trasformazione sociale, per il ribaltamento dei rapporti di forza tra le classi, per l'abolizione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e della schiavitù del lavoro salariato, per la riappropriazione sociale dei beni comuni.

Il nostro appello è a quanti militano ancora oggi nella sinistra radicale, illudendosi della possibilità di rovesciare le sorti dei loro partiti: anni di subordinazione alla borghesia hanno consumato tutto quello che c'era da consumare e ormai non c'è più nulla da rovesciare, non c'è nessun congresso che possa cambiare da questa situazione.

Il nostro appello è alle compagne e ai compagni che militano nelle organizzazioni e nei gruppi della sinistra di classe: micro-organizzazioni cristallizzate e senza possibilità di evolvere verso forme più avanzate e più rispondenti alle necessità che il conflitto di classe impone, non servono ai compiti che ci attendono oggi.

A tutti e a tutte e in primo luogo ai lavoratori e alle lavoratrici il nostro appello è: avviamo assieme un processo unitario di costruzione di una Costituente Comunista indipendente a livello locale e nazionale, fuori e contro il bipolarismo.
Una Costituente che si costruisca oltre opportunismi e nostalgie e si misuri con le sfide del comunismo nel XXI secolo.

Coordinamento per l'Unità dei comunisti
Movimento per la Costituente Comunista
Padova

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