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Munezza

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(27 Giugno 2011) Enzo Apicella

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A munnezza è ricchezza

(30 Maggio 2008)

Un vecchissimo adagio napoletano recita: "'A munnezza è ricchezza". Ovviamente inutile è la traduzione. Il significato è infatti chiaro. Cristallino. Come quelle falde acquifere che si troverebbero sotto le cave di tufo chiaianesi, ultima ciambella di salvataggio per evitare il perpetrarsi di un ennesimo scempio a danno dei napoletani, della loro salute, di quel poco territorio rimasto indenne.
Quattordici anni di ciò che si ostina a chiamare emergenza ed è invece la normalità, di chi non ci fa più caso e lascia scorrere la propria vita tra soddisfazioni e affanni, di chi si interessa ma fintanto non lo toccano chi se ne frega, di chi ama la propria città ma dormiva e ha avuto un pessimo risveglio.

La questione della "munnezza" campana -oltre che business per il malaffare e non solo- in realtà è stata una trappola, un buco nero, per tutti coloro che hanno voluto o dovuto tentare di dare delle risposte ai tanti perchè di arretratezza, indolenza, immobilismo.

Chiunque sia stato sfiorato dall'affaire munnezza ci si è trovato invischiato, impaludato senza possibilità di scampo; chiunque si sia passato la patata bollente non ha fatto altro che prendere atto della situazione preesistente ed adeguarsi, uniformandosi al sistema e facendosi inghiottire da questo enorme buco nero fatto di rifiuti, discariche, cave, proteste, negligenza. E soprattutto soldi. Tanti, troppi. La corte dei conti ha stimato che la pseudo emergenza sia costata circa 1,8 miliardi di euro, pari a un numero esorbitante di miliardi delle vecchie lire. E non ci si avvia a soluzioni definitive.
Decine di milioni inghiottiti anch'essi dal buco nero e finiti chissà dove. Dieci anni per costruire un inceneritore di fatto già obsoleto. Un'azienda -Impregilo e Fibe Campania- nel mirino della magistratura e processi in corso per il governatore da ex commissario per l'emergenza.
L'ultima svolta l'operazione rompiballe -che fantasia,gli inquirenti!- con la quale sono stati messi agli arresti domiciliari vari funzionari con l'assicurazione da parte del pm che già non lavoravano più all'emergenza rifiuti. Anche il prefetto di Napoli indagato in veste di ex. E perchè adesso? mi chiedo. Perchè ora non servono più? Perchè ora il messaggio di fermezza e discontinuità col passato deve essere forte e chiaro?

La mia modesta e amara conclusione è che avere l'emergenza rifiuti in Campania fa comodo a tutti. Colletti bianchi e non. Perchè la situazione eccezionale muove soldi e qui i soldi devono girare, diciamo essere riciclati. Perchè la camorra veste giacca e cravatta ed è nel sistema economico. E questo fa male, forse più dei morti ammazzati. Perchè è una partita giocata sulle spalle della gente. Ed emergenza dopo emergenza, il sud non rialza mai la testa. E la popolazione continua a vivere, tra rassegnazione, soddisfazioni ed affanni, concludendo le inutili, qualunquiste e sterili lamentazioni con il solito: "C'amma fà ! Chell che vò Dio". Amen.

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