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(29 Aprile 2010) Enzo Apicella

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    Roma: fuori i fasci dall'università

    (30 Maggio 2008)

    Nostro malgrado siamo costretti ad assistere all’ennesimo atto violento e brutale da parte di chi ancora non si rassegna alla scomparsa del regime fascista in Italia.

    Tuttavia c’è qualcosa di inedito. Da ora le aggressioni possono tranquillamente avvenire in pieno giorno, in luoghi molto affollati come può esserlo un’università. Ora c’è il governo “amico” che copre le spalle e, non abbiamo timore di affermare, sovvenziona certe correnti e organizzazioni.

    Organizzazioni evidentemente funzionali a scopi repressivi e quindi volte a riportare in auge una sorta di strategia della tensione. Organizzazioni non clandestine, ma perfettamente inserite in un contesto istituzionale: basti pensare alle ultime elezioni politiche che hanno visto “Forza Nuova” e “La Destra – Fiamma tricolore” ottenere complessivamente un risultato che sfiora il 3%. Senza contare tutte le correnti neofasciste che appoggiavano direttamente il partito dell’attuale presidente del consiglio.

    Non crediamo di esagerare, a questo punto, se affermiamo che l’università La Sapienza è sotto assedio. Un assedio neofascista!

    Perché? La scorsa notte militanti di Forza Nuova hanno passato il loro tempo facendo affissione sui muri esterni l’università. Già stamani ragazze e ragazzi dei collettivi universitari erano impegnati nel pulire i muri soffocati da quella cartaccia nera. Ebbene l’aggressione squadrista non si è fatta attendere e numerosi compagni sono rimasti feriti e contusi dopo diversi minuti di colluttazione.

    Inutile elencare le suppellettili metalliche utilizzate per acuire il dolore e provocare la maggiore perdita di sangue possibile. Diciamo che siamo sotto assedio, come studenti e come persone, perché ciò che colpisce maggiormente è la rapidità con cui la notizia che i collettivi si erano messi in moto è circolata. Le tre macchine “littorie” che sono entrate in azione verso l’ora di pranzo erano, molto probabilmente, già pronte per l’uso; aspettavano solo il segnale di partenza.

    Da non trascurare sono sicuramente le cause scatenanti di questo scempio. Il preside della facoltà di lettere della Sapienza aveva accordato nei giorni scorsi un’assemblea a cui avrebbe dovuto partecipare Roberto Fiore che presiede appunto Forza Nuova. Dopo i fatti accaduti nelle ultime ventiquattr’ore le compagne e i compagni dei collettivi hanno fatto in modo che quell’assemblea non avesse luogo, oltre al blocco totale delle lezioni.

    Tutto questo non è un fatto isolato. Nei giorni scorsi nel quartiere Pigneto a Roma si sono registrati atti di violenza e aggressione gratuita nei confronti di migranti e delle loro attività commerciali. Poco importa che la firma di questi atti sia una croce celtica o una svastica: un certo modo di pensare e agire, al contrario di quanto pensavano i cultori buonisti del “pensiero unico”, sta tornando a farsi sentire materialmente. Non dimentichiamo i pogrom recenti avvenuti in diverse città italiane, Napoli su tutte, a discapito di Rom e migranti in generale.

    È importare tenere a mente questi avvenimenti, perché saranno solo i primi di una lunga lista. Le elezioni politiche hanno solo fatto da scintilla propulsiva a un fenomeno già da tempo pronto a scattare in tutta la sua ferocia.

    Non c’è da contrastare solo i neofascisti! Anche l’indifferenza di chi si sente al sicuro e lontano da certe dinamiche. Sapere che c’erano persone che passavano senza curarsi del pestaggio alla Sapienza è raccapricciante e fa capire che le vette da scalare sono almeno due: neonazismo e indifferenza.

    Ci attende un compito molto arduo: lotta totale al ritorno dello squadrismo fascista e culturale per ottenere la massima mobilitazione possibile.

    Magafono Rosso

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