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(25 Aprile 2010) Enzo Apicella

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linguaggi vecchi e memoria corta, caro movimento.....

(1 Giugno 2008)

La richiesta di messa fuorilegge dei fascisti e’ figlia della “ teoria dell’emergenza democratica” di berlingueriana memoria.
Essa corrisponde a regalare un’improbabile coerenza alle istituzioni, elemosinando un’ impossibile intervento antifascista.
I fascisti hanno sempre servito, con le bombe, le stragi, gli agguati ed il doppiopetto tutti i governi della democrazia costituzionale, che li ha utilizzati contro le lotte e l’organizzazione proletaria.
Chi si appella allo stato perche’ reprima i fascisti semina illusioni ed opportunismo.
Noi non ci stiamo, fiducia nello stato non ne abbiamo.
I fascisti fuorilegge ce li mettiamo noi e non chi li protegge!
QUANDO IL GIOCO SI FA DURO…….

Altro che memoria storica e nuovi linguaggi…
…memoria corta e linguaggi vecchi, caro movimento.

In molti, evidentemente distratti od in altre “creativita’” impegnati, si accorgono della presenza fascista, punta d’jceberg di una mentalita’ reazionaria di massa, diffusa anche tra consistenti fasce di proletariato urbano.
Una situazione non frenata certo da qualche occasionale sfilata “antifascista”, visto che il processo in corso, profondo e di antiche origini, trova la propria intima ed ultima motivazione nella materialita’ proprietaria, e nelle ideologie “legge ed ordine” che essa esprime.
Un processo che ha modificato l’intera formazione economico-sociale italiana secondo i canoni tipici di ogni sviluppo capitalistico, consegnando alla forzata contaminazione e mescolanza metropolitana il proletariato autoctono e migrante con settori di piccola e media borghesia.
Questo processo storico ha determinato la fine dell’agglomerazione monolitica proletaria, e con esso, la fine di un punto di vista e di azione autonoma e di classe.
A fronte di una situazione concreta profondamente mutata, bisogna rispondere con l’aggiornamento della nostra capacita’ di analisi ed inchiesta sul campo, non certo rispolverando vecchie semplificazioni legalitarie di un certo extra-parlamentarismo gia’ criticabile negli anni ’70 ( do you remember “ M.S.I. fuorilegge” for lotta continua? ).
Ovviamente, a forme nuove di analisi e visione politica deve corrispondere la ripresa del lavorio molecolare, umile e quotidiano, nella contraddizione; un lavorio che ha bisogno di metodo e pazienza, che non conosce le scorciatoie mediatico-spettacolari cui certo “movimento” ci ha abituati.
Dobbiamo ridare forza, centralita’, unicita’, ad un punto di vista e ad una azione diretta di classe, rivoluzionaria, nella forma e nella sostanza.

Certo, ormai le parole, anche le nostre, non bastano piu’; dobbiamo passare ai fatti.
Ci stiamo provando!

coordinamento per l'autonomia di classe-roma
http://www.controappunto.org

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