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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
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Congresso Prc: e’ finto lo scontro fra Vendola e Ferrero

(30 Maggio 2008)

E’ FINTO LO SCONTRO FRA VENDOLA E FERRERO. PUNTANO ALLA POLARIZZAZIONE E AL VOTO UTILE. COME FRA CENTRO-DESTRA E CENTRO-SINISTRA. FINITO IL CONGRESSO SI RIMETTERANNO D'ACCORDO. INFATTI, SIA NELLA MOZIONE DI VENDOLA CHE IN QUELLA DI FERRERO VIENE CANCELLATA LA RIFONDAZIONE DI UN PARTITO COMUNISTA. MA ALLORA COSA SI VUOLE RIFONDARE ? E COSA SI VUOLE SALVARE ?

Lo scontro fra la mozione di Vendola e quella di Ferrero è tanto più aspro quanto privo di reali divergenze di merito. E’ per il momento solo uno scontro di potere, fra chi, infatti, è stato pienamente responsabile del fallimento elettorale e, prima, del fallimento di progetto ed organizzativo della rifondazione comunista.

Lo dimostra la polemica fra Vendola e Ferrero su chi ha copiato parti delle loro mozioni, che ci ricorda la polemica della campagna elettorale fra Berlusconi e Veltroni sui programmi elettorali copiati. Fatte le debite proporzioni, e senza voler offendere nessuno, la dinamica è la stessa dello scontro fra centro-destra e centro-sinistra: i contenuti delle mozioni non sono copiati, sono gli stessi, come ammettono candidamente gli esponenti della mozione Ferrero. Del resto gli argomenti di bassissimo livello dei due esponenti bertinottiani sono proprio identici. Qualche giorno fa Ferrero ha accusato i promotori della costituente comunista di voler imbalsamare il comunismo "nei baffoni di Stalin". Pochi giorni dopo Vendola ha detto che gli argomenti di Ferrero "puzzano di stalinismo".

Sembra uno scontro ma in realtà sono d’accordo su tutto, come avviene in campagna elettorale fra Pd e Pdl. Serve solo a prendere voti. Finito il congresso con ogni probabilità si rimetteranno d’accordo. Come riferiva Liberazione di ieri, Ferrero, nell’Assemblea nazionale di presentazione della mozione ha affermato che "il comunismo è una tendenza politica da qualificare ogni giorno”. Per Bertinotti il comunismo è una “tendenza culturale”, per Ferrero è una “tendenza politica”. Per entrambi non è più un partito. Non a caso, infatti, “partito comunista” non si nomina nemmeno più in tutta la lunghissima mozione Ferrero-Grassi.

Per noi, invece, l’obbiettivo è la rifondazione/ricostruzione di un partito comunista con tutti coloro che saranno disponibili, anche fuori del Prc, senza settarismi e pregiudiziali ideologiche. Questo è l’unico modo serio per salvare ciò che resta del Prc e per riavviare anche un processo di unità e di rimobilitazione della sinistra sociale.

Leonardo Masella, Esecutivo nazionale dell’Ernesto.

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