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Follie iraniane?

(6 Giugno 2008)

Tutti a sparare addosso ad Ahmadinejad perché auspica la sparizione di Israele.
Magari se valutassimo che 50 anni di guerre in Medio Oriente e la distruzione dello stato palestinese sono la conseguenza della nascita di Israele, e se ci mettessimo dal punto di vista palestinese e dei musulmani, la cosa non sembrerebbe poi così sproporzionata.

Questo capo di stato iraniano, che somiglia ad un emigrante calabrese degli anni 50, dimesso e grigio nel vestire, mi muove una strana simpatia, sa di antico, e dice anche cose molto sensate, tipo che l’America dovrebbe spendere i soldi che butta negli interventi militari per soccorrere i 40 milioni di americani poveri senza assistenza medica.

Però gli vorrei dire, benedetto figliolo, anche se in termini di diritto puoi farti la bomba atomica e non accettare i diktat di chi già la possiede (come Hilary Clinton che minaccia di cancellare l’Iran dalla faccia della terra proprio con l’arma atomica), non sarebbe meglio cominciare dalla capacità di difendere il proprio territorio da una incursione aerea o missilistica, che attualmente è una passeggiata sia per gli israeliani che per gli Usa, che minacciano apertamente e praticano quando e come vogliono? (solo poche settimane fa un bombardamento in Siria)

Mettere tutti gli scienziati nucleari iraniani a lavorare su queste armi di difesa, sospendere il nucleare, mi sembrerebbe una cosa infinitamente più saggia di minacciare un paese di distruzione, prima ancora di possederne le capacità e senza nemmeno essere in grado di difendere il proprio territorio.

Gli americani e gli israeliani ricorreranno facilmente alle guerre finchè queste si combattono con l’aviazione e con i missili dove hanno una superiorità assoluta. Se i loro aerei non tornassero così facilmente a casa e i loro missili fossero intercettati in volo (con tecnologie che già esistono), le prepotenze guerrafondaie diminuirebbero, e meno che mai scenderebbero sul terreno dove già oggi sono in difficoltà.

Lavorare su armi difensive, annullerebbe anche la campagna mediatica che parla di un Iran che minaccia il mondo (panzana colossale) e queste armi potrebbero essere offerte anche al popolo palestinese con cui i sionisti fanno il tiro al bersaglio come alle giostre o ai videogame.

Far finire l’egemonia occidentale in Medio Oriente è un obiettivo storico giusto, avere capacità di difesa è giusto, ma è anche giusto usare l’arma del petrolio, invece dell’atomica, negandolo ai paesi occidentali guerrafondai per fornirlo alle emergenti economie di India e Cina.

E poi c’è lo scandalo della divisioni politiche del mondo arabo che accetta ancora la dittatura del dollaro per i pagamenti del greggio (e già basterebbe una misura liberalizzatrice per mettere in crisi il valore del dollaro), e poi c’è lo scandalo degli investimenti dei petrodollari degli sceicchi nella economia occidentale che viene sostenuta e stabilizzata.

Credo che queste politiche indebolirebbero l’Occidente, molto più delle minacce atomiche, per avere realmente un “libero mercato” dove il petrolio è di proprietà dei nativi e se lo vuoi comprare ci vai con il cappello in mano e il prezzo lo decide chi lo vende, e non come ora che viene fissato a Londra e a New York.

6 giugno 2008

Paolo De Gregorio

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