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La battaglia di Corteolona (PV)

Sciopero alla D.H.L.

(7 Giugno 2008)

A voi Compagni, a voi tutti partigiani della libertà e della giustizia sociale giunge questa nostra voce dal campo di battaglia.

Stamani dalle ore 5.30 alle 9.30, per lo sciopero, proclamato dal Slai Cobas, si è bloccato l'ingresso della D.H.L. ove centinaia di lavoratori, il 70% immigrati, operano impiegati in cooperative, vivono nella paura, nel ricatto, con paghe misere, sottoposte al controllo di capi e capetti, sfruttatori e oppressori, camorristi in collusione con il sindacato CISL.

È stata una battaglia campale, una battaglia dove, ad un certo punto, alcuni ruffiani e spie, armati di bandiera a croce celtica, aggredivano due compagne.

Impegnati tutti noi a contrastare gli attacchi continui che guardie, capi e capetti, ci muovevano da ogni parte , non ci è stato possibile dare immediatamente una risposta energica.

Chi sdraiato per terra a ostacolare i camion, chi a convincere i dubbiosi, chi a replicare a minacce di morte, chi a mantenere un confronto con le forze dell'ordine subito intervenute.

In quel momento il pensiero andava ai tanti Compagni che non erano presenti e che al nostro fianco avrebbero portato la battaglia fino in fondo per poter, così, vincere meglio.

Altre persone che avrebbero dovuto essere li a rappresentare e difendere i Lavoratori, perché quel luogo lavorativo lo frequenta e bazzica quotidianamente, dov'era? Era coscientemente assente. Colpevole e complice.

Compagni, la battaglia per i diritti dei Lavoratori alla D.H.L. di Corteolona continua. Ora, abbiamo strappato la promessa di essere convocati dalla D.H.L. e dalle cooperative.

I militanti che li lavorano e sono scesi in campo per rivendicare dignità e rispetto dei propri diritti, si sentono oggi meno soli.

È stata una grande giornata, negli occhi di tanti Lavoratori, una scintilla di verità, che indica la via della lotta, incrina l'angoscia del timore e della rassegnazione.

Combattere per una retribuzione più equa, per il riconoscimento degli aumenti salariali stabiliti dal contratto nazionale parecchi anni fa e mai avuti, avere riconosciuti i propri diritti, essere riconosciuti come persone, come proletari in carne, ossa e sangue.

Che questa nostra voce giunga a voi, a richiamare tutti ad un impegno maggiore, per sentirsi nel dovere di prepararsi a stringere a coorte, come esercito proletario, come combattenti, che non permetteranno più ad un manipolo sotto la bandiera dalla croce celtica sventolata, aggredire due ragazze giunte da Milano a portare la loro solidarietà, a portare amore disinteressato alla causa dei Lavoratori in sciopero e i Compagni nei picchetti operai.

Venerdì 6 maggio 2008

Comitato di sostegno allo sciopero dei Lavoratori della D.H.L.

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