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Visita di Bush a Roma. Il governo ricorre all'intimidazione contro i manifestanti

(6 Giugno 2008)

"Apprendere da un'agenzia che nel carcere romano di Regina Coeli si stanno sfollando 220 detenuti per far posto a eventuali manifestanti arrestati nelle manifestazioni contro la visita di Bush in Italia il prossimo 11 giugno, è un atto di esplicita intimidazione" afferma Sergio Cararo del Patto permanente contro la guerra, la coalizione che sta organizzando la manifestazione per mercoledi 11 giugno. "Ogni volta che c'è una manifestazione scatta un meccanismo terroristico sia verso l'opinione pubblica sia verso i manifestanti. A Torino, in occasione della Fiera del Libro dedicata a Israele, solo un mese, fa è accaduta la stessa cosa. Articoli deliranti e inventati di sana pianta per creare un clima di paura e terrore intorno ad una manifestazione che invece è stata partecipata e pacifica dall'inizio alla fine". "Noi non accettettiamo questo clima di intimidazione nè divieti ad un diritto a manifestare contro la visita di un capo di stato che porta responsabilità enormi nella guerra e negli orrori che abbiamo visto questi anni in Medio Oriente e nel resto del mondo". "Aumenteremo la mobilitazione soprattutto per impedire che la visita di Bush in Italia ottenga l'obiettivo di coinvolgere l'Italia nei preparativi di attacco contro l'Iran, l'ultimo tassello della guerra globale e del progetto Grande Medio Oriente" conclude gli organizzatori.