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(7 Gennaio 2012) Enzo Apicella

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    Il 10 maggio tutti a Torino

    Contro la complicità italiana con i crimini di Israele

    (5 Maggio 2008)

    A pochi giorni dalla schiacciante vittoria elettorale nazionale e locale del centrodestra, la manifestazione indetta il 10 maggio a Torino contro la dedica ad Israele della Fiera del Libro di quest’anno rappresenta il primo appuntamento di lotta e mobilitazione contro un nuovo governo che è stato immediatamente salutato dalle autorità di Tel Aviv come “il miglior amico in Europa” della causa sionista.

    Nel 60° anniversario della catastrofe palestinese l’invito ad Israele da parte dell’Ente Fiera e delle autorità politiche locali - tutte di centrosinistra! – rappresenta un’ennesima provocazione che non può passare sottosilenzio. La mobilitazione delle massime autorità dello Stato italiano e della grande stampa a copertura di questa operazione di propaganda israeliana dimostra l’importanza di questo appuntamento all’interno di una strategia che mira a spostare la politica estera italiana verso un sostegno ancora più esplicito - mediatico, economico, politico e militare – alle politiche genocide e coloniali di Israele contro il popolo palestinese e tutti i popoli del Medio Oriente. L’annuncio da parte di Berlusconi di voler cambiare le regole d’ingaggio del contingente militare italiano schierato nel sud del Libano, in modo che possa attivamente operare il disarmo o almeno il contenimento della resistenza nazionale e islamica, la dice lunga sui progetti del nuovo governo.

    Al tempo stesso, sulla Fiera del Libro di Torino si gioca il tentativo da parte dell’ ”ospite d’onore” Fausto Bertinotti di rientrare in scena “da destra”, proponendosi come punta di lancia di una operazione propagandistica mirante a dipingere Israele come “un luogo dello spirito” impossibile quindi da criticare mediante le categorie della politica. Nel tentativo di sottrarsi alle proprie responsabilità dopo il fallimento di una linea politica liquidazionista di cui è stato il principale artefice, Bertinotti tenta ora di porsi ad un livello superpartes che lo renda una sorta di “padre nobile” di una sinistra che però utilizza sempre più i discorsi e le categorie analitiche della destra. Per questo bene hanno fatto i militanti dei centri sociali, dei sindacati di base e degli stessi partiti della sinistra a contestarne la presenza in piazza il Primo Maggio proprio a Torino.

    Lo abbiamo affermato in questi anni e lo ripetiamo: di fronte all’inedia, quando non all’attiva complicità delle istituzioni e delle forze politiche nei confronti dei crimini commessi quotidianamente da Israele, non rimane che la contestazione, la denuncia, la mobilitazione. Il boicottaggio della Fiera di Torino rappresenta un legittimo e sacrosanto mezzo di lotta politica contro una scelta che riteniamo vergognosa, sbagliata e colpevole.

    Il 10 maggio saremo ancora una volta a fianco dei diritti e della resistenza del popolo palestinese e per chiedere la fine di ogni forma di complicità militare, economica, diplomatica dell'Italia con Israele.

    2 maggio 2008

    La Rete dei Comunisti

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