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La Russia s’è desta

(9 Giugno 2008)

Finalmente ascoltiamo qualche parola di verità sulla situazione internazionale per bocca di Medvedev, presidente della Russia, “la crisi finanziaria in corso è stata causata dall’America, dalla sua politica aggressiva, dal suo egoismo, i problemi alimentari sono attribuibili a coloro che stanno tentando di trarre benefici dalle difficoltà attuali”.
E’ ciò che pensano tutti gli europei dotati di apparato cerebrale, basta pensare ai titoli “subprime” spacciati all’Europa, di provenienza USA, e basta pensare alle scelte speculative sui prezzi mondiali dei cereali per il semplice fatto che gli Usa sono il più grande esportatore di cereali e ne determinano il prezzo, e la scelta scellerata di usarne una parte per il biofnel, invece che per uso alimentare, ne ha fatto lievitare ulteriormente il prezzo.
I nostri cari amici ed alleati ci fanno pagare la loro crisi finanziaria, riempiono di basi militari Polonia, Repubblica Ceca, Georgia, Bielorussia, Ucraina al solo scopo di separare la Russia dall’Europa i cui interessi economici e strategici sono simili, di buoni vicini, che, liberati dalla presenza e dalla ingerenza Usa, si integrerebbero in pace e nel reciproco interesse.
E’ in questo processo che si gioca la Nato, le basi Usa in Europa, che sarebbero ferri vecchi inutili e tutto il Medio Oriente e i paesi arabi non ci vedrebbero più come complici delle guerre e delle aggressioni Usa, liberandoci da ogni pericolo terrorista.
Le economie dell’Europa e della Russia sommate ed integrate, sono già oggi superiori a quella Usa, e non vi è nulla di indispensabile che l’America ci possa dare, né investimenti, né tecnologia, di cui gli europei non possano fare a meno o possano produrre in proprio, mentre non possiamo fare a meno del gas e del petrolio che ci fornisce la Russia e per questo ci preoccupano le basi militari Usa, ai confini della Russia, il cui unico scopo, ribadisco, è quello di impedire la collaborazione e l’integrazione con l’Europa.
E’ evidente che una tale svolta strategica creerebbe un polo di peso mondiale pari a quello di Cina e India, in grado di difendersi da solo, per un mondo finalmente multipolare, liberato dalla tutela indesiderata degli Usa.
Quanto al dollaro, essendo l’America il paese più indebitato del mondo, la sua diminuzione di valore è pilotata per diminuire il debito, ma è anche diventato una moneta che non vuole più nessuno, mentre l’EURO è sempre più richiesto nei mercati internazionali e viene considerato il killer del dollaro, quindi l’Europa non è un alleato, ma l’origine del declino dell’egemonismo e dell’unilateralismo e un temibile competitore da fermare ad ogni costo.
Anche il ceto industriale e capitalista italiano sa bene di rimetterci con un “alleato” così ingombrante, tanto è vero che l’Italia è il primo partner commerciale dell’Iran, fregandosene degli anatemi e dell’embargo proposti da Bush.

9 giugno 2008

Paolo De Gregorio

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