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Zuccotti Park

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(16 Novembre 2011) Enzo Apicella
New York. Il sindaco Bloomberg ordina: via da Wall Street. Sgomberato Zuccotti Park. 200 arresti

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La trattativa sulla riforma contrattuale comincia malissimo, anche se Cisl e Uil sono contente.

(21 Giugno 2008)

Mentre la Cgil, chiaramente in difficoltà, dice che non firmerà a tutti i costi.
Anche se i costi sono già chiari.
La Confindustria ha chiarito ancora una volta che non ci sarà alcuna contrattazione territoriale per estendere il secondo livello di contrattazione a chi non ce l’ha, a meno di non eliminare il contratto nazionale.
Ha poi ribadito che bisogna ridurre il peso del salario nel contratto nazionale.
A tal fine si dovrà definire un nuovo indice sull’inflazione, cioè un’inflazione programmata chiamata in un altro modo, a cui legare rigidamente i salari nazionali.

In azienda il salario dovrà essere rigidamente legato alla produttività e si dovranno definire sanzioni che puniscano tutti i comportamenti sindacali indisciplinati.
In questo modo la Confindustria accoglie totalmente le minacce della Federmeccanica che ha già dichiarato inaccettabili le prime piattaforme aziendali già presentate.
Mentre la Confindustria presenta il suo conto, il Governo prepara nuovi danni sulla flessibilità.
Si preannuncia un provvedimento sugli orari di lavoro, che va in direzione della sciagurata decisione dei ministri europei di permettere l’aumento dell’orario individuale fino a 65 ore settimanali.

Si annuncia la cancellazione di quelle poche norme che, in misura largamente insufficiente, avevano corretto la legge 30.
Si annuncia così un grande rilancio di tutte le forme di precarietà del lavoro e si dà via libera a una nuova ondata di appalti e subappalti senza controlli.
Così, mentre la Confindustria vuole distruggere la contrattazione, il Governo rilancia la flessibilità selvaggia degli orari e dei rapporti di lavoro.
Nonostante tutto questo i leader di Cisl e Uil si dichiarano soddisfatti e ottimisti, beati loro, mentre la Cgil manifesta preoccupazione e incertezza.
La trattativa con la Confindustria riprende martedì 24 giugno e si dovrebbe già discutere del futuro del contratto nazionale.

Cominciamo a farci sentire per fermare il disastro.

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale

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