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Non tutte le «scale mobili» producono inflazione!

(26 Giugno 2008)

Una volta la «scala mobile», o «contingenza», garantiva un adeguamento automatico delle retribuzioni al costo della vita. Questo istituto nel 1992 venne soppresso dall’allora governo Amato, ovviamente di concerto con le parti sociali. Il provvedimento, però, non venne applicato a politici, magistrati, giornalisti e pensionati con reddito maggiore di cinque volte la pensione sociale Inps.
C’è sempre qualcuno più uguale degli altri!!!

Eppure proprio loro raccontavano che la scala mobile fosse causa di inflazione, raccontavano che la sua abolizione sarebbe serviva (udite, udite!!) «a tutelare il potere di acquisto dei salari».

Morale della favola: dopo sedici anni di questa cura l’inflazione ha continuato a crescere nonostante i salari siano diminuiti, ed oggi politici, magistrati, giornalisti scoprono che l’Italia ha i salari più bassi d’Europa e ogni giorno gli organi di informazione ci raccontano (altrimenti come faremmo a saperlo!?!?) di quanto siamo diventati più poveri.

Il lieto fine vorrebbe: Marcegaglia,Tremonti, Epifani, Bonanni, novelli Robin Hood, togliere a se stessi per dare ai «poveri».
Non è proprio così!

Dopo l'abolizione della «scala mobile» ora vogliono, sempre concertando con CGIL-CISL-UIL, abolire di fatto anche quello che resta del CCNL (Contratto Nazionale di Lavoro), che almeno assicurava una contrattazione unica nel rivendicare uno stipendio normale per una vita normale, accettando per giunta la modifica dei tempi per il rinnovo dei contratti, ogni tre anni e non più ogni due, mentre Confindustria, Banchieri e Governo, mai paghi, vogliono accordi azienda per azienda e concedere aumenti solo se aumenta la produttività.

Solo le retribuzioni dei soliti «signori» possono aumentare, ed infatti aumentano sempre, anche quando la «produttività del sistema» cala.
Inoltre con la detassazione degli straordinari (non per il Pubblico Impiego) e gli incentivi, vogliono selezionare una leva di lavoratori costretti ad accettare turni massacranti e sacrificare così famiglia, e riposo.
Mentre fanno finta di piangere i nostri morti sul lavoro, negano il riposo biologico agli infermieri e spostano sempre più in alto il limite delle ore settimanali di lavoro. Almeno la smettessero di ripetere ad ogni tragedia “adesso basta”!!!

Con la scusa del premio ai «volenterosi», cioè ricattando i più bisognosi, pochi intimi vedranno qualche soldo in busta recuperato dagli «utili» incrementati da quanto toglieranno a tutti gli altri lavoratori .

Vogliono in realtà cancellare l’idea stessa di sindacato che dovrebbe essere difesa di interessi collettivi e non clientelismo.
Vogliono contratti individuali e retribuzioni a cottimo.
La loro modernità non è che lo sfruttamento di sempre.
Naturalmente salvaguardando CGIL-CISL-UIL (+UGL) associandoli a politici, magistrati, e giornalisti nel ruolo di caporali.

Sin.Base - sindacato di base - Genova

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