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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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Sciopero alla Dhl di Corteolona

(26 Giugno 2008)

23 Giugno 2008. Ore 5.30. Il sole, magico cerchio di purezza, nell'alba di Corteolona indora il volto dei compagni schierati in picchetto a formare barriera impenetrabile ai cancelli d'ingresso della DHL, azienda committente delle due cooperative dove lavorano centinaia d'immigrati .
La grande area colma di edifici simili a moderne galere, attende a fauci aperte il suo pasto quotidiano di camion, di merci, di lavoratori in forza alle famigerate cooperative di produzione e lavoro.
Quel ventre che tutto ingoia e tiene avvolto nel silenzio delle sue mura, oggi non avrà di che soddisfare la sua fame.

È SCIOPERO! Lo Slai Cobas coi suoi delegati hanno proclamato la fermata.

È SCIOPERO per rivendicare il ritiro del licenziamento discriminatorio e illegittimo del compagno MALKO della coperativa Meneghina, delegato dello SLAI COBAS, e per far ritirare le lettere di contestazione disciplinare del compagno Andrea Del Meglio delegato della cooperativa Team Logistica Resources.

È SCIOPERO per rivendicare aumenti retributivi, per il diritto alla mensa, per il diritto alla salute, per il diritto alla rappresentanza sindacale liberamente scelta dai lavoratori.

È SCIOPERO indetto dallo SLAI COBAS, alla cui riuscita hanno concorso altri compagni e amici, lavoratori accorsi da Milano, da Varese, da Crema, da Lodi, dall'Ortomercato e da varie realtà di lavoro (in coerenza con l'impegno preso dai lavoratori accorsi da varie regioni italiane all'assemblea del giorno 21 giugno al Dopolavoro ferroviario di Milano). E ben presenti a costruire solidarietà sono i compagni del Comitato Antirazzista di Milano. Un insieme di lavoratori che diventano nei fatti una trincea invincibile ai tentativi ripetuti dei capi, dei delegati della CISL, CGIL in combutta con ruffiani camorristi delle cooperative, all'opera nei modi più vari per decretare il fallimento della lotta.
Tante lavoratrici, nonostante la pressione e gli allettamenti, aderiscono alla lotta, anche grazie alle spiegazioni e ai convincimenti dei compagni. Infine, un grande applauso accoglie un folto gruppo di lavoratrici, convinte dalle compagne restate fuori, a uscire dai magazzini.
Confluiscono nel clima festoso (vinta la paura) di chi ha rimarcato il diritto a far sentire la propria voce in difesa della propria dignità e della condizione di lavoro e di vita.

Il blocco ai cancelli è proseguito fino a quando, visti vani i ripetuti tentativi di capi, capetti e ruffiani di scardinare la lotta dei lavoratori, la DHL, con le due cooperative ed il consorzio a cui appartengono (con la presenza della Digos ed del maresciallo dei carabinieri del posto), chiedeva di incontrare una delegazione dei lavoratori. L'incontro serviva a concordare, in tempi rapidi, una convocazione delle parti al fine di affrontare le questioni poste sul tappeto dai lavoratori e dai loro rappresentanti. E questo, è stato ribadito dalla nostra delegazione, a partire dal ritiro del licenziamento del delegato MALKO e dei provvedimenti disciplinari contro Andrea.
Il sentimento di aver concorso, insieme e uniti, a costruire un cammino per il riconoscimento dei diritti negati ai lavoratori, dà ad ognuno di noi la sensazione di forza, rendendo i raggi del sole di una calda mattinata estiva simili alla luce che vince le tenebre.
Sentiamo che oggi anche la natura è in armonia con i partigiani della giustizia proletaria e sociale.
Compagni, la lotta dei lavoratori delle cooperative presenti in DHL di Corteolona, la partecipazione di compagni di diverse esperienze lavorative e sociali, dà un segnale inequivocabile: è necessario unirci su obiettivi condivisi, consapevoli che la catena della solidarietà del fare e dell'agire è oggi la nostra forza; è un ammaestramento perché si continui su questa strada.

È il richiamo all'UNITÀ di tutti i proletari, oltre i simboli e le tessere delle organizzazione dell'appartenenza. L'UNITÀ che nasce e vive nei contenuti espressi e condivisi, dalla coscienza che vibra dell'amore per la giustizia sociale e la necessità di organizzarci come classe contro gli sfruttatori e i loro servi sindacali. A Corteolona oggi, come ieri all'Ortomercato, come domani a Origgio (cooperativa Leonardo). Questa la lezione che si apprende. I tempi possono apparire avversi, i lavoratori vittime delle illusioni opportuniste, ma quando le forze si saldano, quando si abbandonano le divisioni, le frantumazioni dettate non solo dall'imposizione del sistema capitalistico, ma anche da impulsi piccolo borghesi che attraversano il nostro fronte, allora la forza immensa dell'unità dei lavoratori diventa lava incandescente, dai cui bagliori già si può intravvedere la rinascita dell'esercito combattente dei lavoratori.

Anche questo ci insegna LA BATTAGLIA DI CORTEOLONA.

Aldo Milani per lo SLAI COBAS

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