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(25 Giugno 2008)
La poco prestigiosa forma di sospendere le sanzioni contro Cuba che ha appena adottato l'Unione Europea il 19 giugno, è stata abbordata da 16 dispacci internazionali di stampa. Non implica in assoluto conseguenze economiche per il nostro paese. Al contrario le leggi extraterritoriali degli USA e il blocco economico e finanziario continuano pienamente vigenti.
Alla mià età e con il mio stato di salute, uno non sa quanto tempo vivrà, ma sin d'ora desidero esprimere il mio disprezzo per l'enorme ipocrisia che questa decisione contiene.
Questo inoltre è avvenuto coincidendo con la brutale misura europea di espellere gli immigranti non autorizzati provenienti dai paesi latinoamericani, in alcuni dei quali la maggioranza della popolazione è d'origine europea. Gli emigranti inoltre sono frutto dello sfruttamento coloniale, semicoloniale e capitalista.
A Cuba, in nome dei diritti umani s¡ esige impunità per coloro che pretendono di consegnare, piedi e mani legate, la Patria e il popolo al capitalismo.
Anche le autorità del Messico hanno dovuto riconoscere che mafia di Miami al servizio degli Stati Uniti ha strappato con la forza o comprato a un importante contingente di agenti dell'emigrazione del paese decine di immigranti illegali tra i quali bambini innocenti, trasportai a forza per acque pericolose e persino madri forzate ad emigrare.
I trafficanti di persone, come quelli della droga, che dispongono a loro piacimento del più grande e ricco mercato del mondo, hanno posto a rischio l'autorità e la morale che qualsiasi governo necessita per dirigere uno Stato, spargendo sangue latinoamericano per ogni luogo, senza contare i morti che per emigrare cercano d'attraversare l'umiliante muraglia di frontiera su quel che fu un tempo territorio del Messico.
La crisi degli alimenti e dell'energia, i cambi climatici, l'inflazione danneggiano le nazioni. L'impotenza politica regna e l'inganno e le illusione tendono a generalizzarsi.
Nessuno dei governi, e tanto meno quelli della Repubblica Ceca e della Svezia che erano recalcitranti alla decisione dell'Unione Europea, potrebbero rispondere coerentemente agli interrogativi che sono sul tappeto.
Intanto a Cuba i mercenari e vendi patria al servizio dell'impero si strappano i capelli e si stracciano i vestiti in difesa dei diritti umani di tradimento e impunità.
Ho molte cose da dire, ma basta per oggi. Non desidero infastidire, ma vivo e penso.
Divulgherò questa riflessione solo via Internet, venerdì 20 giugno 2008.
(Traduzione Gioia Minuti)
Fidel Castro
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