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Il grande evasore

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(21 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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La Fiom_Cgil di Milano pugnala alle spalle i lavoratori dell’Alfa Romeo di Arese

(4 Luglio 2008)

La lotta coi Confaziendali porta allo sbaraglio i lavoratori: questi ultimi lottano, ma i confaziendali tifano per i padroni (i loro veri datori di lavoro)

La Fiom di Milano ha firmato in Tribunale a Milano un accordo separato con ABP, in base al quale la stessa Fiom libera gli americani da qualsiasi vincolo riguardo alle assunzioni dei lavoratori ex Alfa sull’area di Arese in cambio di incentivi dati agli ultimi 16 lavoratori Fiom licenziati dalla Fiat il 1° marzo scorso e a 47 lavoratori Fiom ex Alfa assunti negli scorsi anni da ATM e Amsa.
I lavoratori dell’Alfa e lo Slai Cobas sono a conoscenza solo ora di questo accordo, firmato dalla Fiom il 12 giugno scorso, perché la Fiat ha depositato in Tribunale alcune carte (non sappiamo se complete) nella causa ex art. 28 intentata dallo Slai Cobas contro i licenziamenti Fiat di 68 lavoratori del 1° marzo scorso.

La Fiom, che in 6 anni non ha mai organizzato una sola iniziativa di lotta contro ABP, ha usato la lotta ininterrotta dei cassintegrati e dello Slai Cobas per sistemare con un accordo separato solo i propri iscritti (una minoranza), buttando a mare tutti gli altri lavoratori!
E sono buttati a mare la maggioranza dei 68 licenziati dalla Fiat, iscritti allo Slai Cobas, e sono calpestati tutti gli accordi e i diritti occupazionali conquistati in questi anni dai lavoratori di Arese!
La Fiom ha firmato questo accordo con il mandato di soli 16 dei 68 lavoratori licenziati dalla Fiat il 1° marzo scorso e di soli 133 dei 1.048 lavoratori messi in Cigs dalla Fiat ad Arese dal dicembre 2002 in poi.

La Fiom Cgil, rinunciando a una causa ex art. 28 del 2004 che chiedeva il rispetto degli obblighi occupazionali, con l’intervento adesivo di 133 dei 1.048 lavoratori messi in Cigs nel 2002,
“rinuncia nei confronti di ABP e di ogni società del Gruppo AIG Lincoln nonché loro eventuali aventi causa a qualsivoglia titolo, ad ogni domanda o diritto comunque connessi od anche solo occasionati dal contratto di acquisto dell’Area Ex Alfa Romeo sottoscritto in data 29 novembre 2000 tra la società Fiat Auto Partecipazioni spa e Immobiliare Belfiore spa, dalla Convenzione ai sensi dell’art. 4 della legge regionale Lombardia n. 30/94 del 13 settembre 1996 e dagli accordi regolanti il Consorzio di Reindustrializzazione dell’Area di Arese, dall’accordo sindacale del 18 febbraio 2003, dai protocolli di intesa del 26 febbraio e 28 luglio 2003, dall’accordo del 6 aprile 2004 sottoscritto anche dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano e dai Comuni di Arese, Garbagnate Milanese, Lainate e Rho nonché dalla Convenzione ai sensi dell’art. 4 della legge regionale Lombardia n. 30/94 sottoscritta in data 15 ottobre 2004 tra i Comuni di Arese, Garbagnate Milanese, Lainate e Rho, da una parte e ABP dall’altra parte, e ad ogni domanda di risarcimento del danno anche extracontrattuale e/o patrimoniale”.

La Fiom Cgil “rinuncia infine a contestare, sempre nei confronti di ABP, il giudizio circa la espresso dal Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma per la reindustrializzazione dell’Area Fiat-Alfa Romeo in data 26 settembre 2007”.

Solo tre mesi fa, il 25 marzo scorso, Fim-Fiom-Uilm di Milano (Dedei-Sciancati-Bontempelli) avevano scritto una lettera all’Agenzia Regionale ARIFL, inviandola per conoscenza anche allo Slai Cobas, dicendo che “fino a quando rimarrà un lavoratore inoccupato non cesseranno, per quanto ci riguarda, gli obblighi all’assunzione in capo ad ABP sottoscritti anche con le scriventi negli scorsi anni”, e che, se non fossero stati occupati entro aprile tutti i 68 licenziati dalla Fiat il 1 marzo 2008, “non escludiamo l’apertura di una vertenza giudiziale in quanto la non applicazione di accordi sottoscritti mette in pregiudizio la nostra stessa credibilità”. Alla faccia !!!!
Ed è gravissimo aver liberato ABP e i suoi aventi causa dagli obblighi derivanti dall’accordo sindacale del 18 febbraio 2003 che, tra l’altro, prevede tutele e diritti per i lavoratori di tutta l’area dell’Alfa Romeo di Arese. Tali accordi, per lo Slai Cobas, sono tuttora validi, e ciò è stato ribadito ieri in assemblea dai lavoratori licenziati e dai lavoratori Alfa assunti nelle aziende dell’area: tutti all’unanimità hanno respinto l’accordo firmato dalla Fiom con ABP.
Potevamo immaginare il ruolo della CISL, fino allo scorso anno padrona con AIG della assicurazione UNIONVITA, che gestisce anche i fondi pensione privati, ma che anche la Fiom arrivasse a tanto era difficile aspettarselo.

Ma ad Arese con Expo 2015 quale futuro per i lavoratori Fiat rimasti?

Intanto la Fiat, che ad Arese ha già buttato sul lastrico 20.000 lavoratori, ha avuto l’ok di Provincia, Regione e Comuni per costruire all’Alfa (Expo 2015) mega alberghi con relativa fermata della MM1; e la Fiat continua a far pressione sui lavoratori per farli andare a Balocco, a Torino e da altre parti.
Fim Fiom Uilm perché non parlano del futuro degli ultimi 700 lavoratori Fiat Automobiles e Powertrain rimasti?

Arese, 3 luglio 2008

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