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Politica e psichiatria in Puglia: il nulla osta ai nuovi manicomi !!!

(6 Luglio 2008)

Grazie Dio Vendola (governatore della Regione, futuro portabandiera di questa sinistra italiana, uno e trino) per aver dato il nulla osta al consolidamento delle logiche manicomiali ed al rafforzamento delle strutture che le gestiscono. Ora il governatore potrà vantarsi, così come si vanta di aver 30 anni fa contribuito alla chiusura dei manicomi, di aver contribuito in maniera decisa, senza esitazioni, alla loro riapertura.

Il primo luglio 2008, con 40° all’ombra, passa in Regione la scandalosa e tristemente famosa delibera “vuoto per pieno” (delibera 1170, 01.07.2008).

Delibera che consoliderà una gestione tutta privata delle problematiche sulla salute mentale, una gestione che non lascia spazio alle famiglie e tantomeno agli utenti, ai percorsi autogestiti sbandierati dalla giunta Vendola e dai suoi consulenti quali il dott. Rocco Canosa, una gestione che negli anni ha consolidato solo profitti e cronicizzazioni.

Delibera che regala alle strutture contratti a convenzione, e non a prestazione, impossibili da scardinare per i prossimi 30 anni, indipendentemente da qualsiasi valutazione in merito alla gestione, alla qualità delle prestazioni e ai risultati.

Gli utenti trattati come macchine da far arrugginire e il fatturato il nuovo criterio di accreditamento (gli enti gestori stanno infatti pensando di esportare i loro manicomi in Cina, dove la manodopera costa di meno e il fatturato aumenterebbe; sempre ovviamente con utenti pugliesi, tanto per loro non cambierebbe: parcheggiati su un divano in una città che non riconoscono più o parcheggiati su un divano in Cina cosa c’è di diverso?).

Nelle strutture, probabilmente, si starà festeggiando: solito cocktail di champagne per i manager ed ennesimo cocktail di farmaci per gli utenti.

Grazie a questa giunta abbiamo fatto un salto indietro nella storia di 50 anni: sono state espulse le figure non sanitarie dai vari servizi riportando le problematiche sulla salute mentale a mera questione biologica e medica e sono state rafforzate tutte le logiche manicomiali per i prossimi 30 anni.

Il tutto in Regione, ovviamente, con le solite manovre occulte di corridoio tipiche del peggior sud.

Tutti quelli interpellati fino a questo momento sulla delibera non parlano o, ancora peggio, non sanno che è passata. Tutti: da esponenti della classe politica, a sindacati, etc., fino al punto che ci viene il dubbio che sia una nostra fantasia (e chiediamo umilmente: è vero? è possibile che nessuno sappia? e nel caso: come è possibile questa cosa?).

Ai pochi rappresentanti di questa classe politica dirigente che hanno dichiarato, anche se timidamente, il loro dissenso (comunicato del 13.03.2008), alla CGIL (comunicato del 07.03.08), a psichiatria democratica pugliese (comunicato del 13.03.2008), alle associazioni e a tutti quelli che in questi mesi si sono ribellati e hanno condiviso l’impegno contro la delibera chiediamo un atto di responsabilità e la definizione di un percorso che possa mettere in discussione questa scelta disastrosa.

Per quale motivo la destra non dovrebbe presentare e richiedere le modifiche alla 180 a favore delle proprie strutture private quando la sinistra fa esattamente la stessa cosa pensando, di fatto, solo agli interessi economici e clientelari delle strutture ad essa vicine?

E poi diciamo la verità: che cambierebbe in fondo per gli utenti? Qualche tso un po’ più lungo (ma i tso e le ospedalizzazioni durano spesso mesi anche adesso), il potere di firma per i tso solo ai medici (ma i sindaci nemmeno la vedono la firma ora quando la mettono), etc.

Cronicizzare in una struttura chiamata riabilitativa con qualche vacanza a casa o cronicizzare in strutture chiamate diversamente, in fondo, forse, non è poi così diverso.

Il dato certo è: ad un povero essere umano che inizia ad avere problemi di malessere e sofferenza emotiva spetta una vita da inferno!

Grazie per l'attenzione.

Ezio Catacchio
(Associazione "Altre Ragioni" - Bari)

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