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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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Piazza Navona il giorno dopo

(10 Luglio 2008)

C'è una componente "razzista" nella mole enorme di critiche,dileggi,finte note di colore che si sono abbattute sul popolo di sinistra e democratico che si è radunato in Piazza Navona ed in altre piazze d'Italia. Non si riconosce legittimità ad un modo di pensare e di sentire che è proprio delle democrazie e che è stato portato in piazza e che dà fastidio alla anomalia italiana che è diventata la normalità italiana. Anomalia che, come dice Barbara Spinelli, non è solo della maggioranza ma anche del grosso della opposizione rimasta in Parlamento.

Danno fastidio le critiche a Berlusconi ma anche a Veltroni a Napolitano al Papa. Vorrei ricordare che in democrazia nessuno è esente o al disopra delle critiche e che Napolitano a giudizio di molti non ha fatto abbastanza per contrastare la demolizione della Costituzione che da anni il centro-destra porta avanti e che ora accelera. Si fa scandalo delle critiche al Papa in un Paese in il Vaticano agisce come la suprema autorità religiosa dell'Iran e sono state bloccate le nuove leggi per le coppie di fatto e per una morte dignitosa mentre sono assediate e picconate le leggi fondamentali sull'aborto ed il divorzio.

Colpisce molto l'atteggiamento del PD rivolto a cogliere tutti i possibili elementi di debolezza e di contraddizione in una manifestazione che ha avuto un ruolo di supplenza del mancato contrasto allo strapotere berlusconiano ed alla sua ossessione per lo stravolgimento della Costituzione e l'ingabbiamento subalterno dell'ordine giudiziario.

Ieri sera a "Primo Piano" un giulivo Sansonetti proponeva la sua ricetta di buon senso: legge per l'immunità alle quattro prime cariche dello Stato in cambio del ritiro delle misure per le impronte digitali ai bambini rom. Come dire: il governo propone due nefandezze se si impegna a non compierne una permettiamo che si compia l'altra!!!

Anche il "Manifesto" al quale sono abbonato si unisce al coro delle critiche. In sostanza ragiona cosi: siccome le leggi che Berlusconi ha proposto si faranno la manifestazione è stata inutile e sterile. E allora? E questo ragionare? Sappiamo bene che Berlusconi, come ricorda il Manifesto, governerà nei prossimi anni ma questo è un buon motivo per starcene chiusi in casa oppure per dargli una mano come fa Veltroni magari con un imbellettamento di talune tra le misure più odiose e riducendo il danno di altre.

Non condivido la canea che si è scatenata contro la Guzzanti per le cose che ha ricordato di Mara Carfagna. Un Ministro della Repubblica deve dimostrare la assoluta trasparenza della sua carriera politica. In ogni caso, le ombre ed i sospetti vengono da telefonate di Berlusconi di cui si vorrebbe impedire ad ogni costo la pubblicazione.

Non c'è dubbio che Piazza Navona è fatta di tante cose: c'era il grande popolo della sinistra delusa, esclusa dal parlamento o insoddisfatta del PD; c'erano quelli dell'Italia dei Valori che sono tutt'altra cosa e che su molti temi sono vicini alla destra. Ma la responsabilità della caranza di un disegno organico consapevole e ben progettato, la colpa di questo è di coloro che hanno escluso ogni possibilità di collaborazione con la sinistra "radicale",hanno condannato anche i socialisti a restare esclusi dal Parlamento, propongono un programma che è un facsimile di quello della destra.

Certo l'otto luglio del 2008 è assai diverso da quello del 1960 che cacciò via il governo Tambroni. La sinistra è disarticolata, confusa, in grande parte si è convertita nei suoi gruppi dirigenti al liberismo. Piazza Navona è stata una generosa testimonianza di un modo di sentire che si vuole far diventare "alieno". E' tutto quello che ci resta e sbaglieremmo a dileggiare o criminalizzare. Il popolo dei lavoratori sta sempre peggio con salari e condizioni di vita sempre più pesanti a volte anche umilianti. Avrebbero fatto assai meglio Liberazione ,il Manifesto e l'Unità a considerare Piazza Navona da tutt'altro punto di vista di quello che hanno assunto ipocritamente scandalistico e pregiudizialmente demolitorio..

Pietro Ancona

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