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(Verità e giustizia per Genova)

Una sentenza preoccupante

(16 Luglio 2008)

Una sentenza insoddisfacente per la giustizia che risente della voglia di inasprimento della repressione e del clima di paura per la insicurezza del Paese che va dalla caccia ai rom ai resistenti delle discariche di Napoli. I giudici hanno inflitto le pene minime delle quali non potevano fare assolutamente a meno senza perdere la faccia. L'inaudita crudeltà dei comportamenti di tanti esponenti della polizia non è stata sanzionata.

Naturalmente la mole delle prove e delle documentazioni era tale che non si poteva fare a meno di erogare qualche condanna e non si poteva assolvere tutti.

Viene ignorata la catena di comando, la provenienza degli ordini, la responsabilità delle massime cariche politiche e di polizia.

Che cosa ci dobbiamo aspettare ora? Penso che l'orientamento sia quello di rendere per il futuro ancora più impunibile chi commette atti di violenza fisica e morale sulle persone in funzione di un disegno repressivo dello Stato.) Non si iscriverà la tortura tra i reati da perseguire.

Non possiamo accettare la sentenza! Non si può ignorare come la repressione fosse stata minuziosamente programmata e preparata, preceduta a intense campagne allarmistiche volte ad impaurire l'opinione pubblica e prepararla ad accettare la violenta reazione della polizia. Continuo a chiedermi la ragione della presenza di Giancarlo Fini alla Questura di Genova e di Castelli addirittura nei luoghi di tortura da lui giustificata dicendo che i suoi operai sopportavano disagi maggiori di quelli dei ragazzi costretti a stare in piedi ed a pisciarsi addosso!! Il perchè della mobilitazione di taluni reparti della Polizia di sedi assai distanti da Genova.

La sentenza di ieri aggiunge qualcosa al clima inquietante che si respira con le retate nei campi rom di cui non si sa niente e la schedatura dei ragazzi stranieri nelle scuole e la morte in circostanze strane di detenuti di orientamento "eversivo".

Pene ben più gravi di quelle ridicole inflitte ieri a Genova vengono erogate a coloro che partecipano a manifestazioni di protesta specialmente se risultano schedati come anarchici, estremisti di sinistra, frequentatori di centri sociali.

Purtroppo la cancellazione della sinistra dal Parlamento spinge la maggioranza di centro destra non solo a rivendicare impunità per i suoi capi ma ad inasprire la repressione verso i movimenti di protesta.

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