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(9 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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Nota informativa sulla trattativa confederale

La Confindustria insiste: tagliamo i salari. Risposte diverse da Cgil, Cisl e Uil

(19 Luglio 2008)

Si è svolto il 15 luglio un nuovo incontro tra Confindustria e confederazioni sindacali sul sistema contrattuale. La discussione si è soprattutto sviluppata sul livello di inflazione da prendere a riferimento per i contratti nazionali. La Confindustria ha proposto di togliere, dagli indici di inflazione ufficiale che dovrebbero essere presi a riferimento, il peso dell’“inflazione importata”.

In concreto, se si prenderà a riferimento l’inflazione registrata a livello europeo o quella ufficiale italiana, che sono pari al 3,7-3,8%, si dovrebbe togliere da esse l’incidenza di quasi 2 punti che sono determinati dall’aumento del prezzo del petrolio e di tutte le materie prime.

Nella sostanza la Confindustria propone di rinnovare i contratti avendo a riferimento un indice tra il 2 e il 2,2%, cioè molto vicino a quell’inflazione programmata dell’1,7%, già decisa dal governo. Con un’inflazione Istat al 3,8% e una sui beni di prima necessità vicina al 6% la posizione della Confindustria porterebbe a un drastico taglio del potere d’acquisto delle retribuzioni, ancor più pesante perché articolato su 3 anni, invece che sui 2 dell’attuale sistema.

Inoltre la Confindustria ha proposto di non calcolare l’aumento delle retribuzioni sulla paga effettivamente percepita dai lavoratori o su retribuzioni di riferimento molto vicine ad essa, come invece già avviene per i metalmeccanici ed altre categorie. La Confindustria ha proposto di calcolare l’aumento delle retribuzioni sui minimi tabellari, il che comporterebbe un’ulteriore riduzione dell’aumento effettivo rispetto a quanto necessario per tutelare il potere d’acquisto.

La Confindustria ha poi proposto di generalizzare l’istituto che già esiste in diversi contratti e che definisce un minimo di premio nazionale per chi è pagato solo con i minimi tabellari. Questo istituto sarebbe però di una dimensione talmente ridotta da non riuscire neppure lontanamente a recuperare il potere d’acquisto perso con gli aumenti sui minimi tabellari.

La Confindustria inoltre non ha superato la posizione già annunciata in incontri precedenti, secondo la quale il nuovo sistema contrattuale dovrà sì prevedere due livelli di contrattazione, assieme ad un sistema di sanzioni per tutti i comportamenti ritenuti anomali.

Di fronte a queste posizioni, che ribadiscono in sostanza il disegno della Confindustria di ottenere dal tavolo confederale una riduzione programmata del potere d’acquisto dei salari a livello nazionale, le risposte di Cgil, Cisl e Uil sono state differenti.

La Cgil ha sottolineato la distanza dalle posizioni confindustriali e ha sottolineato il rischio che con questa impostazione non sia neppure tutelato il potere d’acquisto ai livelli attuali. La Cisl, pur sottolineando le distanze, si è dichiarata interessata e disponibile a una mediazione con le posizioni della Confindustria. La Uil non ha espresso un giudizio ma ha dichiarato che nell’incontro si sono solo verificate le distanze.

E’ utile sottolineare che in quest’incontro non sono stati affrontati temi, che pure sono stati rivendicati dalle imprese, che riguardano la flessibilità degli orari e più in generale i meccanismi che dovrebbero portare a una maggiore produttività del lavoro.

Il prossimo incontro è convocato per il 24 luglio. Il 23 luglio ci sarà un incontro tra le segreterie Cgil, Cisl e Uil per verificare le posizioni rispetto alla trattativa.

La Rete28Aprile esprime un giudizio profondamente negativo sull’andamento della trattativa che, su queste basi, non può portare ad alcun risultato positivo per le lavoratrici e i lavoratori.

Per questo l’assemblea convocata a Roma il 23 luglio è un primo appuntamento per affermare il NO contro le posizioni della Confindustria e del Governo e per difendere il contratto nazionale e i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale
www.rete28aprile.it

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