">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

La banda del buco

La banda del buco

(6 Giugno 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Flessibili, precari, esternalizzati)

Solidarietà ai lavoratori delle cooperative Leonardo e Java in lotta alla Bennet di Origgio

(30 Luglio 2008)

Venerdì 25 si è tenuto dalle 21,30, per tutta la notte, fino alle 10 della mattina di sabato 26 il secondo sciopero con picchettaggio attivo dei lavoratori delle cooperative Leonardo e Java in appalto al magazzino centrale della Bennet di Origgio.

Uno sciopero riuscitissimo che ha bloccato l'ingresso dei camion rendendo cosi impossibile il rifornimento delle merci a tutti i supermercati della catena Bennet, che ha visto la partecipazione dello SLAI COBAS, dei militanti del Centro Sociale Vittoria e degli aderenti al Comitato Antirazzista Milanese.

Una importante nottata di lotta e di autorganizzazione dal basso che ha
visto esprimere la capacità collettiva di isolare i numerosi momenti di provocazione da parte di qualche crumiro, spinto dalla direzione della cooperativa, dei capetti della cooperativa stessa e da parte dei carabinieri intervenuti in forze per difendere gli interessi delle cooperative e della Bennet.
Tra questi episodi vogliamo denunciare politicamente l'aggeressione subita da un cassaintegrato dell'Alfa Romeo, intervenuto per portare solidarietà militante ai lavoratori immigrati di queste 2 cooperative, colpito pesantemente al capo da un carabiniere.

Ma queste provocazioni e questo clima di chiara ed esplicita aggressività da parte dei dirigenti delle cooperative non fermeranno la lotta dei lavoratori.

Una lotta che nasce dalla semplice e naturale esigenza di far rispettare un precedente accordo nazionale.

Questo accordo prevede il saldo del 100% di tredicesima, quattordicesima e la retribuzione completa in caso di malattie e infortuni. Accordo disatteso localmente dalla CGIL e dalla Uil che, con una contrattazione in deroga, permettono alla cooperativa il riconoscimento ai lavoratori solo del 60% del salario con un 20% in più legato al cottimo e alla produttività.

Lo scontro si è fatto frontale quando i lavoratori hanno abbandonato in
massa i sindacati concertativi, dandosi un momento di autorganizzazione
all'interno del sindacato di base Slai Cobas.

Da quel momento i delegati più esposti sono stati demansionati con una
perdita di salario fino a 500 euro al mese!!!! e stanno subendo un mobbing politico ed un clima di terrorismo per piegarne la volontà di lotta, fino alla provocazione più esplicita della settimana scorsa, quando un compagno immigrato delegato dello Slai Cobas è stato accusato di aver minacciato con un taglierino un capetto servo della cooperativa, (utilizzando altri 3 capetti come testimoni) sospeso dal lavoro senza salario e denunciato all'autorità giudiziaria.

Lo sciopero di venerdì 25 e sabato 26 è stato un segnale di forza dei
lavoratori che acquisendo coscienza dei propri diritti, hanno risposto in massa in solidarietà al loro collega, richiedendo un tavolo di trattativa con la direzione delle cooperative e della Bennet stessa, che permette questa situazione, per definire la revoca del provvedimento e l'affermazione di un clima di rispetto della dignità dei lavoratori fino ad oggi considerati schiavi senza diritti.

È stata già inoltrata la richiesta di un'assemblea interna retribuita e se ciò non sarà concesso la lotta continuerà, una lotta che ha già ottenuto il risultato di far avvicinare e sensibilizzare altri lavoratori di cooperative dell'indotto Bennet, e di altri grandi colossi della distribuzione e che pone concretamente il problema di un rilancio a settembre di una vertenza generalizzata sui livelli salariali, sulla sicurezza nel e del posto di lavoro e per maggiori diritti e garanzie.

Su queste questioni chiederemo a tutti i compagni e le compagne di
schierarsi per sostenere concretamente la lotta di questi lavoratori a
stragrande maggioranza immigrati, convinti una volta di più che il conflitto di classe possa nascere e svilupparsi, in maniera incompatibile, solo a partire dai soggetti sociali che in prima persona vivono le condizioni di sfruttamento e precarietà, nei luoghi della produzione e non dalle stanze dei palazzi.

Con i lavoratori della Leonardo e della Java in lotta per migliori condizioni di vita e di lavoro.

I compagni e le compagne del C.S.A. VITTORIA
http://www.ecn.org/vittoria

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Notizie sullo stesso argomento

Ultime notizie del dossier «Flessibili, precari, esternalizzati»

Ultime notizie dell'autore «Centro Sociale Autogestito Vittoria»

7321