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Cantiere Italia

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(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
Presentato il report Inail: gli omicidi sul lavoro nel 2009 sono stati 1021

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    (Di lavoro si muore)

    Tenta il suicidio in fabbrica ma le macchine non si fermano

    ... nemmeno per far passare l'ambulanza

    (2 Agosto 2008)

    Il caso avvenuto a Suzzara, dove una giovane donna ha tentato il suicidio in fabbrica perchè non le è stato rinnovato il contratto di lavoro (precario) presso Plastal è il segno eloquente del degrado sociale ed umano causato dall'attacco ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, realizzato sopratutto a causa della legge 30 che ha reso stabile la "precarietà" e ridotto i lavoratori alla stregua di merce, da utilizzare secondo gli interessi del padronato, senza il minimo riguardo delle più elementari forme di rispetto della dignità e della vita delle persone.

    La devastazione sociale ed umana realizzata da questa legge che ha cambiato radicalmente l'intero mercato del lavoro, è stata poi completata (?!?) da altre norme che peggiorano ulteriormente le situazioni lavorative: dal protocollo su welfare e pensioni promulgato dal governo Prodi, al recentissimo decreto su ripristino del lavoro a chiamata, abolizione del modello unico di dimissioni volontarie (che danneggia soprattutto le donne) e delle sanzioni agli imprenditori per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e da quelle contro i precari, su cui c'è stato uno scandaloso scarica barile fra maggioranza e "opposizione" parlementare a proposito delle responsabilità. Potremmo proseguire con l'attacco al lavoro pubblico ed ai servizi , con la disposizione europea che porta l'orario di lavoro a 65 ore settimanali e la recente disposizione che vieta i ricorsi dei lavoratori precari che svolgono lavori non precari.

    Il primo sentimento è di solidarietà all'operaia, alla sua famiglia e al sindacato, di vicinanza alla lotta della RSU che ha reagito con forza, sciopernado immediatamente al rifiuto dell'azienda di fermare l'impianto a dispetto della gravità dell'accaduto e quindi di impegno perchè la sua vicenda trovi immediato sbocco positivo ma non dimentichiamo la lotta per cambiare una situazione pesantissima, che sta schiacciando una nuova, sempre più sfruttata ed indifesa classe operaia, moltiplicando le condizioni di esclusione, marginalità, mancanza di diritti, frantumazione.

    Monica Perugini consigliere provinciale Mantova - Partito dei Comunisti Italiani
    Scilla Alberini assessore comune di Suzzara - Sinistra Critica

    Fonte

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    Ultime notizie del dossier «Di lavoro si muore»

    Commenti (1)

    Un gesto "insano" di un'operaia a Suzzara

    Ho saputo dell'accaduto ieri sera, direttamente da Monica Perugini. aggiungo solo la lettera che ho diffuso e che accompagna il comunicato che avete inviato, qualche piccola informazione in più...

    Ha 40 anni, separata con due figli, 16 e 20 anni, vive a Suzzara(Mn) in una casa in affitto con alcune mensilità arretrate, lavora da un anno alla fabbrica della Plastal, a tempo determinato, la cui sede è a Oderzo in provincia di Treviso: lavorava… non le hanno rinnovato il contratto e lei si è inghiottita un tubo sano di antidepressivi, per fare quello che un volta si chiamava un “gesto insano”.

    Il contratto a tempo determinato non lo rinnoveranno a settembre forse anche ad altre venti operaie come lei, perchè la Plastal produce plance di comando per la Daily Iveco, ed è in crisi come la Fiat che aveva confermato la riduzione del 10% per la flessione dei mercati, il rincaro del carburante e delle materie prime, “oltre” ai costi che i produttori dovranno sostenere per adeguarsi alle norme sulle emissioni stabilite dai governi.

    Il non rinnovo, le è stato comunicato, non in una stanza di ufficio ma mentre era alla catena di montaggio. Si è sentita lo sguardo di tutti addosso, sono cominciate a volteggiarle le cifre nel cervello, le rate da pagare e i testi di scuola per la figlia, che deve essere operata al ginocchio, il più grande cerca di darle una mano, ha lavorato per un po’ all’Iveco, poi a casa. La disperazione le ha fatto fare il resto. Il giorno in cui ha tentato di farla finita, è stato chiesto al direttore di fermare le macchine, per agevolare l’intervento del 118. Niente da fare, il ciclo continua e non ci sono dichiarazioni nel merito.

    Si è scioperato mezz’ora e la storia me l’ha raccontata l’amica Monica Perugini, che è anche la redattrice del comunicato che vi allego alla fine ed è sulla Gazzetta di Mantova, venerdì 1 agosto, giornata di esodo per le vacanze di milioni di italiani, ci dicono i telegiornali, di grembiuli fashion come annuncia la Gelmini, di dibattiti se un padre può chiedere di staccare la spina a sua figlia, spenta da 16 anni, di welfare fatto su misura per Loro, di crisi economica. Solo pochi giorni fa, il sindaco di Suzzara Anna Bonini, aveva dichiarato:«l’Oltrepò è specchio della crisi del paese, tante persone immigrate in cerca di lavoro, e il lavoro che è sempre più precario e meno sicuro. Una realtà complessa che crea nuove fasce sociali di cui i Comuni si devono occupare, e tutti i servizi sono messi sotto pressione da queste dinamiche». Alice Arioli, le aveva fatto seguito: ’’Le logiche di mercato non tengono conto delle persone. Va ripensato l’aspetto sociale del lavoro, bisogna ricominciare a guardare al bene comune, riscoprire il senso della collettività. Il compito di recuperare

    un’etica del lavoro spetta alle donne. Ma per far questo occorre mettere l’economia a servizio della politica».

    Già, purtroppo anche io, mi trovo nel primo week end di agosto a descrivere una storia così, di una precaria a tempo indeterminato, anzi nemmeno più questa di precaria “garanzia”, uno straccio di cronaca locale, quasi nera, fumè per fortuna. Non si volta nessuna pagina, la si butta nella spazzatura: è tempo di vacanze.

    Si aprirà a Suzzara in compenso una nuova scuola d’infanzia, si chiamerà Atlantide (il cui nome deriva da Atlante, il mitico gigante che reggeva il mondo sulle spalle).Sul sito della Plastal di Suzzara, c’è scritto che si occupa di produzione di materie plastiche, l’indirizzo a Via XXIII aprile, un telefono fisso e in fondo a commenti del sito, zero. Ancora più in basso, laddove si dice descrizione dell’impresa: “Al momento purtroppo non c’è una descrizione”. Passa questo la Storia.

    (2 Agosto 2008)

    Doriana Goracci

    dorianagoracci@hotmail.it

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