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Rinnovo del Contratto Nazionale delle Cooperative Sociali: la ricchezza del terzo settore e’ la miseria dei lavoratori

130 euro lordi al 2010 per un contratto già scaduto da 31 mesi. Insultati i lavoratori riqualificati OSS

(2 Agosto 2008)

Firmato ieri pomeriggio l’accordo per il rinnovo del contratto dei lavoratori e delle lavoratrici delle cooperative sociali, un contratto che interessa circa 200 mila operatori, in maggioranza impiegati presso servizi socio-sanitari in appalto o convenzione con enti locali e aziende sanitarie. Un contratto scaduto da 31 mesi (trentuno mesi, un record negativo difficile da battere). Ecco cosa prevede in sintesi l’accordo firmato da Legacoopsociali, Confcooperative, Agci e da Cgil-Cisl-Uil:
Sul salario abbiamo un aumento mensile a regime di 130 euro lordi (riferiti all'attuale quarto livello per 38 ore), in tre rate.
Viene fatto sparire il biennio economico trascorso e si rispalmano gli aumenti praticamente fino al 2010: per evitare illusioni ottiche sulle 130 euro di aumento, sbandierati da CGIL-CISL-UIL come una “giusta risposta al problema salariale dei lavoratori del settore”, facciamo un esempio pratico calcolato questa volta sul 6° livello, che era stato preso come riferimento nella piattaforma unitaria di CGIL-CISL-UIL.
Nella piattaforma sindacale si richiedevano 170 euro a coprire solo fino al 2007, mentre in quattro anni non si ottiene nemmeno quello che era stato richiesto solo per coprire i primi due anni (2006-2007). Mentre l’inflazione rilevata dall’ISTAT è al 3.8% il contratto nazionale è stato firmato dichiarando una inflazione di riferimento del 2.8% per il 2008 e del 3.3% per il 2009.

MENTRE PER I DIRIGENTI COOP LE COSE NON STANNO COSI’: Il giorno prima, cooperative e sindacati CGIL-CISL-UIL hanno firmato il rinnovo del contratto nazionale dei dirigenti delle cooperative: l’aumento è di 650 euro e per gli arretrati hanno concordato una una tantum di 1300 euro, un esempio davvero illuminante dello spirito cooperativistico, ma si sa che i manager hanno molti pensieri mentre i semplici lavoratori (oltre che a tirare avanti la carretta dei servizi) si devono solo preoccupare di arrivare a fine mese.

Mantenere al limite della sopravvivenza le lavoratrici e lavoratori delle cooperative sociali è una ignobile forma di “risparmio” della spesa pubblica che si realizza grazie ad un drammatico teatrino tra governi, enti pubblici, sindacati collaborazionisti e cooperative (basti pensare al semplice fatto che CGIL-CISL-UIL hanno richiesto l’apertura della trattativa di rinnovo del contratto con 19 mesi di ritardo).

Per questo la RdB/CUB organizzarà la partecipazione all’assemblea nazionale indetta per il 19 settembre a Roma e allo sciopero generale nazionale del 17 ottobre.

Roma 31 luglio 2008

p. RdB/CUB Coop sociali
Luigi Marinelli

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