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(28 Luglio 2011) Enzo Apicella
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Gli extracomunitari USA e l’integrità territoriale a lunghezza variabile

(16 Agosto 2008)

Dagli ultimi fatti di politica estera emerge un quadro preoccupante, non solo per il mondo intero, ma per la tenuta stessa del buon senso comune.

L’Ossezia vuole la sua indipendenza dalla Georgia ma gli USA si oppongono e mandano la criminale di guerra Condolcezza Rice a dare manforte diplomatico-logistico al Governo di Tblisi.Il Tibet vuole la sua dalla Cina, cosa che peraltro in Italia trova una spaventosa convergenza ideologica che parte da fette di estrema sinistra rosso puro all’estrema destra nero corvino, e gli USA sono d’accordo con il Dalai Lama, massimo rappresentante di una casta para sacerdotale che, prima dell’esilio forzato, teneva in regime di schiavitù la popolazione (leggere “Sette anni in Tibet” per farsene una ragione).

Nel caso dell’Ossezia gli USA, pur al solito disprezzando il principio di non ingerenza nelle questioni altrui, rivendicano il diritto all’integrità territoriale della Georgia; nel caso del Tibet, viceversa, di questo diritto non v’è più traccia e la Cina dovrebbe, per non si sa quale strano motivo, abdicare ad un pezzo di Paese.

Del resto, il principio dell’integrità territoriale, per gli extracomunitari a stelle e strisce di fosforo bianco è sempre stato considerato variabile: può valere in alcune circostanze (Georgia), non può valere in altre (Jugoslavia da spappolare a tutti i costi, poi Serbia da bombardare, fino ad arrivare al riconoscimento, sciaguratissimo, del Kosovo).

Una mano viene loro data dai mass-media, completamente asserviti agli interessi USA e UE ( i cui regimi capitalistici di Francia e Germania, in primis, tengono anch'essi al gioco di quelle convergenze stragegiche che vanno dalla supremazia sulle fonti energetiche fino all'espansionismo commerciale tout-court) e che ripetono a pappagallo i dettati delle diplomazie imperialiste.

Così può succedere che si manipoli coscientemente l’opinione della gente che, circondata da una potenza di fuoco informativo monodirezionale, arrivare per inerzia a dare il proprio assenso al Tibet ed un diniego all’Ossezia senza, in fin dei conti, sapere nemmeno perché.

E’ del tutto evidente che, a parte il predicatore Richard Gere, ormai da anni entrato in trip orgasmico con il Dalai, agli USA non è mai importato un fico secco dei pelati in casacca giallorossa (del resto, il discorso dei diritti umani non ha mai fatto muovere un dito a nessun Imperialista: tant’è che il mangiare, il bere, il lavorare, il poter dormire sotto un tetto, nei paesi a regime capitalista manco vengono inquadrati come tali, venendo inseriti nella fattispecie di “diritti sociali”) quanto la capacità di stringere in una morsa il gigante Cinese, magari appostando un giorno, sotto qualche bel Tempio tibetano, una mezza dozzina di missili nucleari.

Allo stesso modo al criminale Bush non interessa per nulla né il destino del popolo georgiano (usato dalla classe politica corrotta di Tblisi per ufficializzare il passaggio al soldo di Washington) né, tantomeno, di quello osseto, ma la possibilità di poter espandere la loro supremazia in Europa dell’Est fino alle porte della Russia.

La risposta di Putin-Medvedeev non solo è stata proporzionata alla minaccia, ma era l’unica possibile.

Come si vede, la realpolitik, oggi più di ieri, ha un senso che non può essere dato dalla lettura della salvaguardia dei principi cartacei di non interferenza e di rispetto dei diritti dell’Uomo.

Proprio per disvelare questa menzogna è utile chiudere con le dichiarazioni di due boiardi di Stato, Cesare Romiti e Gianni Petrucci, interpellati dalla stampa all’indomani della sparata della neofascista Ministronza Giorgia Meloni che si augurava il boicottaggio della giornata di apertura delle Olimpiadi di Pechino da parte degli atleti italiani. Per il primo: “se oggi si dovessero svolgere le Olimpiadi rispettando i diritti umani, forse nemmeno gli Stati Uniti potrebbero organizzarli”; per il secondo: “perché si chiede agli sportivi di fare ciò che non s’è mai chiesto di fare agli imprenditori[padroni]”.

Queste affermazioni , pronunciate con l’acqua alla gola, sono vere e dimostrano che la politica imperialista non si fa con i buoni sentimenti ma a colpi di cannone e di NED (il braccio economico della CIA che finanzia le sommosse filoextracomunitarie yankee).

15 Agosto 2008

Francesco Fumarola

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